sabato, luglio 18, 2015

L’UOMO DEL FUTURO ANZICHÉ LAVORARE GOVERNERÀ I ROBOT? ANCHE LE CASE, ORA, COMINCIANO AD ESSERE COSTRUITE DALLE MACCHINE ROBOTIZZATE.



Oristano 18 Luglio 2015
Cari amici,
chi ha la mia età ha ancora ben chiara in mente la Torino degli anni Sessanta, quando dal Sud arrivavano frotte di giovani braccianti riciclatisi al Nord operai della Fiat. La mattina, era una fiumana, quella degli operai-ex contadini che, come formiche, si recavano nello stabilimento-alveare per costruire, nelle alienanti catene di montaggio, le autovetture che avrebbero invaso l’Italia, ormai rinata dopo la crisi della guerra. Erano centinaia di migliaia questi lavoratori che alimentavano la nascente industria automobilistica. Questo crescendo occupazionale, andato avanti fino alla fine degli anni Settanta, iniziò poi, lentamente ma inesorabilmente a calare, per un motivo semplice ma altamente tecnologico: l’automazione. Man mano che le macchine, sempre più sofisticate, cominciavano a sostituire l’uomo nei lavori più pesanti e pericolosi, il numero dei lavoratori impiegati si assottigliava sempre di più.
Cari amici, la riflessione di oggi non vuole certo ripercorrere la storia dell’industrializzazione, che nel mondo, in particolare nell’ultimo scorcio del secolo scorso ha fatto passi da gigante, ma cercare di capire “cosa c’è dietro l’angolo”, cioè cercare di comprendere come sarà l’organizzazione del lavoro nel mondo da qui ai prossimi Cinquant’anni. Questa mia chiacchierata con Voi è stata motivata da una notizia che ho catturato ieri sull’Web e che mi ha spinto a riflettere sul futuro del lavoro: In Australia è nato il robot muratore che costruisce da solo una casa in 2 giorni!
La mia prima reazione alla notizia è stata quella di pensare alla già preoccupante crisi dell’edilizia in Italia, che ha mandato a casa, rottamati, milioni di lavoratori del settore. A cascata, poi, la mia mente contorta è tornata indietro nel tempo, a quand’ero ragazzo e già leggere mi affascinava non poco. Mi piacevano il romanzo di George Orwell, l’autore de  “Il Grande Fratello”, entità assoluta che governava il mondo, ed i gialli di Urania, nei quali il mondo futuro era popolato dai robot che svolgevano tutto il lavoro, mentre gli uomini utopisticamente restavano inattivi, servi e succubi del Padrone assoluto del mondo. Fantasie, certamente, ma solo fino ad un certo punto: il futuro, volenti o nolenti, sarà molto diverso dall’oggi, se pensiamo alle grandi trasformazioni avvenute negli ultimi cinque lustri, ma immaginare come sarà realmente il mondo non è proprio facile! Vediamo, comunque, di commentare insieme l’ultima notizia che Vi dicevo: la costruzione veloce e meccanica, da parte dei robot, delle nostre case…in 2 giorni!
Costruita in Australia la nuova macchina-robot si chiama Hadrian ed è in grado di mettere in opera circa mille mattoni l'ora. Chiamata Hadrian in omaggio al Vallo di Adriano, la fortificazione in pietra fatta costruire dall'imperatore Adriano lungo il confine tra la provincia romana della Britannia e la Caledonia (l'attuale Scozia), è accreditata di un potenziale costruttivo di circa 150 case all'anno. E’ una macchina completamente automatizzata, sviluppata da una compagnia di Perth in Australia; Marc Pivac, l’inventore, direttore tecnico della Fastbrick Robotics, ha spiegato sinteticamente come opera questo robot. Mediante l’utilizzo di un disegno tridimensionale computerizzato del fabbricato da costruire, il robot-macchina è in grado di calcolare la posizione di posa di ciascun mattone, di caricare, tagliare e piazzare i mattoni in sequenza, usando un braccio telescopico di 28 metri. Questo braccio depone la malta o un adesivo su ogni mattone posizionato, facendo avanzare velocemente la costruzione con grande precisione.
L’idea-progetto, nata nella mente dell’inventore circa 10 anni fa, ha avuto una vasta eco nel mondo imprenditoriale dell’edilizia e non ha avuto neanche costi eccessivi: circa 5 milioni di euro il costo del prototipo. Ora la compagnia di investimenti DMY Capital Ltd ha annunciato l'acquisto di Fastbrick Robotics e il lancio di Hadrian su larga scala. "Siamo stati subito conquistati da questa opportunità e vediamo un enorme potenziale, sia domestico che globale", ha detto il presidente della DMY, Gabriel Chiappini. L’idea australiana non è rimasta isolata: anche gli Stati Uniti si muovono nella stessa direzione con il robot Sam. Questo robot-rivale statunitense, ideato dalla Construction Robotics e denominato Sam  (Semi-Automated Mason), a differenza di Hadrian non sostituisce completamente il muratore, ma lavora al suo fianco facendosi comunque carico della posa dei mattoni.
Cari amici, il mondo cambia in continuazione! Come è avvenuto per l’auto ed in tanti altri campi, da quello industriale a quello medico e scientifico, anche la costruzione delle nostre case sarà presto affidata ai robot. La robotizzazione del lavoro, questa grande rivoluzione tecnologica, dopo aver messo in crisi immense schiere di lavoratori in ampi strati delle più svariate professioni, ora mette a rischio anche uno dei mestieri più antichi del mondo: quello di muratore. 
Le parole di Marc Pivac, l’inventore di Hadrian, fanno davvero riflettere: “…Indubbiamente potersi avvalere di un robot per costruire case e palazzi fa risparmiare in termini di tempo e di costi…”. Economicamente è un’analisi perfetta, ma resta solo un problema: cosa faranno gli uomini quando le macchine avranno preso il loro posto? Finiremo, davvero, in un prossimo futuro, come gli abitanti del mondo governato dal Grande Fratello? Chissà!
Ciao, a domani.
Mario


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