Oristano 14 settembre 2020
Cari amici,
Siamo davvero in tanti ad
avere uno o più gatti in casa, considerata la loro grande capacità di farci
compagnia. Spesso però, in tanti dimentichiamo che questo animale in natura era
un cacciatore instancabile, abituato a trascorre buona parte del suo tempo a
caccia, per cui questo “istinto” non è scomparso ma è ancora presente in lui. E
anche quando il nostro micio ci fa le fusa in grembo e riceve le nostre coccole,
in realtà avrebbe bisogno anche di occupare parte della sua giornata in
attività vicine a quelle originarie, ovvero andare a caccia di prede.
Il nostro egoismo
purtroppo ci fa dimenticare che gli animali che scegliamo per farci compagnia
hanno le loro esigenze, derivanti dalla conservazione del loro istinto di
animali predatori, come nel caso del gatto. Istinto che si manifesta fin dai
primi apprendimenti dati dalla madre, lezioni che portano il gattino a prendere
confidenza con le prede che la madre porta (nel caso che la casa abbia spazi
esterni adeguati) nel loro nido; prede vive, come piccole lucertole, necessarie
per incoraggiare i gattini alla caccia ed alla cattura, praticando il morso
letale sulla nuca della preda.
Amici, il gatto, anche
quello più libero fra quelli allevati in cattività, non caccia per mangiare, ma
per tenere in esercizio il suo istinto predatorio, tanto che difficilmente
mangia la preda catturata. Ecco perché un gatto continuerà sempre, se ha adocchiato
una preda, a cacciare anche se è sazio. Per i gatti che hanno la possibilità di
trascorrere molto tempo fuori casa, la caccia è un quotidiano passatempo; essi
cacciano tutto ciò che è piccolo, che si muove ed è un esercizio a cui non
rinunciano mai. Il comportamento di caccia comprende diverse tappe fra le quali
la ricerca della preda, la sua cattura e la sua uccisione. Basti pensare che in
condizioni naturali il gatto passa in media 200 minuti a cacciare.
Diverso è però il
problema del gatto che vive in appartamento, con pochi o nulli spazi di verde,
fatta eccezione per qualche piccolo balcone. Tuttavia, anche il micio che vive
in casa ha la necessità di occupare parte della sua giornata in attività predatorie
altrettanto stimolanti. Per fare ciò i suoi padroni di casa dovrebbero trovare
per lui delle soluzioni, come ad esempio introdurre nella sua giornata dei
giochi che lo incuriosiscono; utilizzando magari degli scatoloni con delle
feritoie, potrebbero introdurre all’interno dei croccantini, che il gatto così andrebbe
a scoprire. In questo modo, cercando di recuperare le crocchette, il gatto
farebbe attività locomotoria e simulerebbe anche dei comportamenti simili alla
caccia. Si possono utilizzare, inoltre, anche giochi che ricordano piccole
prede (giocattolini che si muovono ed emettono suoni).
Si, amici, i gatti sono
animali particolari che, per quanto vivano addomesticati con noi, necessitano
di un ambiente che rispetti le loro esigenze. Dobbiamo rispettare le loro
necessità, e prendere tutte quelle misure necessarie a rendere l’ambiente dove
il nostro micio vive, più idoneo alla sua natura, migliorando e rafforzando il
rapporto gatto/uomo e riducendo il suo stress.
Non dobbiamo mai
dimenticare che i gatti sono animali che hanno mantenuto una grandissima
istintività; potremo definire il nostro micio di casa un piccolo leone tenuto
in cattività! Nonostante vivano con noi da più di 10.000 anni, i gatti hanno
mantenuto invariato il loro apparato digerente, rimanendo dei carnivori stretti;
il loro stomaco, infatti, è rimasto poco estendibile e necessita di piccoli ma
frequenti pasti durante il giorno. Essi fin dai tempi lontani si sono avvicinati
all’uomo in quanto i topi venivano attratti dai resti di cibo che l’umano
lasciava e così è nata l’amicizia che li ha portati a diventare domestici.
Cari amici, per renderci
maggiormente conto del loro innato istinto di cacciare, di predare, che li
porta a sognare di fare lunghi agguati ad improbabili prede, osserviamo come di
scatto, a volte, puntano alle nostre caviglie o a qualunque cosa che si muova saltando
con scatti veloci. È il loro modo di esercitarsi a quel desiderio di cacciare
le prede che ora in realtà non possono più praticare!
Ecco il motivo per cui sta
a noi, se veramente vogliamo bene al nostro gatto, di rispettarlo nelle sue
attitudini e negli insopprimibili istinti predatori, in quanto se
malauguratamente le sue esigenze non vengono da noi rispettate, l’animale può
entrare in crisi, subendo un disagio psico-fisico profondo, che potrà creargli
un serio stress e farlo ammalare seriamente.
Rispettare i nostri
animali da compagnia è un dovere a cui non dovremmo mai sottrarci.
A domani.
Mario
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