sabato, ottobre 15, 2022

IDEE “GREEN” E INNOVAZIONE TECNOLOGICA. IN BELGIO PER POTER DISPORRE DI MAGGIORE ENERGIA RINNOVABILE, STANNO COSTRUENDO UNA GRANDE ISOLA ARTIFICIALE.


Oristano 15 ottobre 2022

Cari amici,

L’uomo, dopo la scoperta dell’elettricità, prodotta per lungo tempo in gran parte con l'utilizzo di combustibili fossili, ha iniziato a cercare delle fonti energetiche alternative "rinnovabili". le prime tecnologie furono quelle che utilizzavano l’acqua per ricavare energia (con le centrali idroelettriche), poi fu la volta del vento, inizialmente con l'utilizzo degli antichi mulini. Oggi, con la fame crescente di “energia pulita”, e poter così mandare in soffitta i combustibili fossili, sono stati ideati tanti ulteriori sistemi di produzione di energia: da quelli che la ricavano dal sole (con i pannelli fotovoltaici), a quelli che producono energia dal vento (con le pale eoliche) e anche dal mare, sfruttando il costante, ininterrotto moto ondoso.

In questa continua ricerca, alcuni Stati si sono dimostrati più innovativi di altri, tra cui il Belgio e la Danimarca, che ultimamente stanno portando avanti un interessante progetto di costruzione in mare di grandi isole energetiche artificiali, completamente dedicate allo stoccaggio di energia, dove poter canalizzare tutta quella che viene prodotta dai parchi eolici marini della loro zona, con eventuali, possibili connessioni anche con altre “isole energetiche” di Stati vicini.

L’idea di creare isole artificiali al largo delle coste non è, però, una novità recentissima. Anche in Italia, negli spensierati anni Sessanta, si tentò di costruire una piattaforma artificiale al largo di Rimini, anche se con altri scopi! Nel Nord Europa "coltivare il mare" è una idea che viaggia da secoli. I Paesi Bassi hanno sempre cercato di sottrarre terra al mare, e ora in tempi di crisi energetica (i Belgi in particolare) hanno messo sul tappeto idee e intuizioni importanti, capaci di risolvere la crisi energetica in atto.  Per esempio, una delle idee portate avanti è questa: perché non costruire un’isola artificiale completamente dedicata all’energia? Un posto, insomma, dove raccogliere tutta l’energia prodotta per poi distribuirla al meglio!

Detto fatto. Il Belgio, battendo sul tempo un analogo progetto danese, ha già dato il via ad un progetto di costruzione di una grande isola artificiale che, rispettando i tempi, verrà portata a termine a metà del 2026 (l’inizio dei lavori è previsto nel 2024). Quest’isola, che si chiamerà Principessa Elisabeth (la ventenne erede al trono del Belgio), sorgerà a 45 chilometri a nord della costa belga e fungerà da collegamento tra le migliaia di pale eoliche della zona e la rete ad alto voltaggio a terra, con una capacità massima di 3,5 GW. L’isola combinerà corrente continua e corrente alternata e occuperò approssimativamente un’area di cinque ettari.

L’isola verrà dotata di un piccolo porto e di una piattaforma per l’atterraggio di elicotteri, in modo tale che possano raggiungerla le squadre addette alla manutenzione, e magari la stessa principessa Elisabeth per la sua inaugurazione. Servirà denaro, e molto, per l’intero progetto. Non a caso il Belgio ha chiesto aiuto all’Unione Europea attraverso il suo piano per la ripresa post-Covid e riceverà, per questo, 100 milioni di euro.

Amici, il futuro vedrà crescere di anno in anno la produzione di energia rinnovabile, e con questi nuovi strumenti, grazie anche alle isole dell’energia, a nuove interconnessioni, a tre nuovi parchi eolici collocati nel Mare del Nord e al ripristino del primo parco eolico offshore, l’indipendenza dalle fonti fossili sarà sempre più vicina. “stiamo trasformando il Mare del Nord in un unico, grande impianto energetico verde”, ha detto soddisfatta Tinne Van der Straeten, ministro per l’Energia del governo belga. Al momento è in preparazione tutto il processo delle gare di appalto, così come lo studio sull’impatto ambientale. L’obiettivo dichiarato dell’esecutivo è di far diventare il Mare del Nord “la centrale elettrica della nostra indipendenza energetica”.

Nessuno, però, ha la bacchetta magica e, in attesa che il sogno si realizzi, le autorità belghe hanno raggiunto un accordo con Engie, compagnia energetica di matrice francese, per prolungare per altri 10 anni la vita delle sue centrali nucleari Doel 4 e Tihange 3 per garantirsi l’approvvigionamento energetico, considerato anche l’attuale scenario internazionale conseguente alla guerra russa in Ucraina. L’addio al nucleare, previsto per il 2025, insomma può attendere. In attesa che, in un prossimo futuro, l’energia pulita, stoccata nelle isole artificiali, arriverà a mandare in soffitta quella prodotta dalle fonti tradizionali.

A domani.

Mario

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