sabato, ottobre 08, 2022

COMPUTER, TABLET E SMARTPHONE: I PERICOLI NASCOSTI NEL WEB PER I MINORI, COMPLICE ANCHE L’ALGORITMO!


Oristano 8 ottobre 2022

Cari amici,

Che Internet sia uno spazio indefinito, dove ci si muove come in una foresta poco conosciuta, è un dato, ormai, così reale e assodato che crea non poche preoccupazioni. Certo, si è tentato in vario modo, di mettere determinati freni e controlli, ma la realtà è che permangono spazi immensi dove i controlli di qualità, di privacy e della protezione dei minori, sono non solo poco efficaci ma addirittura spesso mancanti. Si, in realtà la tutela dei minori che accedono ad internet rappresenta una delle più importanti sfide in tema di sicurezza in rete. I rischi della navigazione in rete sono molteplici, tanto che la cronaca non manca di fornirci esempi delle conseguenze dannose causate dalle lacune nella protezione dei giovanissimi.

La realtà, amici, è che i minori hanno facile accesso ad Internet: con uno smartphone, un tablet o un computer essi sono in grado di arrivare in pochi secondi a qualsiasi argomento, in qualsiasi sito, arrivando ad entrare anche nei meandri più oscuri del Web. Eppure, i genitori di molti minori si preoccupano paradossalmente di più se essi restano a lungo a giocare per strada, ma molto meno se stanno collegati a Internet per ore.

Una volta, prima dell'avvento di Internet, molti argomenti (in particolare quelli relativi al sesso) erano tabù, ovvero restavano in quel limbo necessario per proteggere i più piccoli da certe cose. Insomma, si creava intorno ai minori una specie di bolla di non-conoscenza, che garantiva loro una crescita graduale, e, nel bene e nel male, essi maturavano i giusti tempi per scoprire a tempo debito il mondo degli adulti. Oggi, invece, le cose sono radicalmente cambiate, essendo caduti tutti quei frame messi a loro protezione. A dare il colpo di grazia ai giovani, liberi navigatori del Web, è arrivato “L’ALGORITMO”. Ma cos’è in realtà (detto in parole semplici) l’algoritmo?

Nella sua definizione semplificata, per chi naviga nel Web, “per algoritmo si intende una successione di istruzioni o passi che definiscono le operazioni da eseguire sui dati per ottenere i risultati. Lo schema esecutivo di un algoritmo specifica che i passi devono essere eseguiti in sequenza, salvo diversa indicazione”. Ebbene, questo processo di stimolo alla ricerca ha già creato negli adolescenti danni importanti. Basti l’esempio, avvenuto in Inghilterra, di Molly Russell, che si è tolta la vita 14 anni perché ha consultato oltre 2100 contenuti su depressione, autolesionismo e suicidio. Per sei mesi l'algoritmo ha continuato a proporle post e video che proprio non dovevano essere messi a disposizione di un'adolescente!

Amici, la sicurezza online per i nostri giovani deve essere assolutamente garantita, e mai sottovalutata. La cronaca, come accennato, non manca di fornire esempi delle gravi conseguenze causate dalle lacune oggi esistenti nella protezione dei giovanissimi. La vera domanda, che in tanti si pongono, è: cosa si sta facendo per cercare di proteggere, in particolare i giovanissimi, dai rischi della rete?

In Italia l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), nell’ottica della tutela dei minori in rete, con la Delibera n. 16/22/CONS del 4 febbraio, ha indetto una consultazione pubblica finalizzata all’adozione di Linee guida per l’attuazione dell’articolo 7-bis del D.L. 30 aprile 2020, n. 28, dedicato ai “sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”. Nello schema di Linee guida allegato alla delibera, è previsto che i fornitori di servizi di accesso a Internet, qualsiasi sia la tecnologia utilizzata per l’erogazione degli stessi, debbano mettere a disposizione degli utenti dei “sistemi di parental control ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto”.

Il filtro per impedire di aggirare i sistemi di controllo parentale, dovrebbe risiedere nella concessione della facoltà di disattivarli al solo titolare maggiorenne del contratto, il quale deve essere preventivamente identificato per abilitarlo all’effettuazione delle operazioni. Dunque, sembra che la prospettiva più immediata per la tutela dei minori in rete nel nostro Paese parta dalla sensibilizzazione dei genitori, il che appare un approccio apprezzabile.

Cari amici, come ben sappiamo i rischi presenti sulla rete sono molteplici, specialmente quando a subirli sono i minori. In primis c’è la possibilità di essere vittime di veri e propri reati; un chiaro esempio è l’adescamento di minorenni, ma non solo. Altri pericoli derivano dagli Influencer, che, per aumentare i propri seguaci e raggiungere il successo, fanno scuola e consigliano ai minori di cimentarsi in giochi alquanto pericolosi che, quando messi in pratica per emulazione, hanno già creato danni gravissimi, che hanno causato persino dei morti. Ci sono, dunque, molte buone ragioni per alzare il livello di attenzione e inasprire le regole sulla navigazione dei giovanissimi in rete.

A domani, cari lettori!

Mario

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