Oristano 11 agosto 2024
Cari amici,
Sul pericolo
rappresentato dallo smodato uso dei “SOCIAL” da parte delle schiere sempre più
numerose di giovani adolescenti è sceso in campo anche il responsabile del
Settore Sanità degli Stati Uniti. Il Direttore esecutivo della Sanità degli
USA, il chirurgo Vivek Murthy,
di recente ha invitato il Congresso degli Stati Uniti a predisporre degli “Avvertimenti”
sulle numerose piattaforme dei Social media, praticamente sullo stile
utilizzato per disincentivare il consumo delle sigarette. In un editoriale
pubblicato sul New York Times, Murthy ha affermato che la crisi della salute
mentale tra i giovani è un problema urgente, e i Social Media sono da
considerarsi un pericolo, definito “un importante peso” in negativo.
Insomma, amici, Vivek
Murthy ha lanciato un forte avvertimento all’Amministrazione guidata da Biden, affermando,
senza se e senza ma che “I Social
Media sono pericolosi per la salute mentale dei giovani”, un pericolo
paragonabile proprio a quello del fumo. Per l'esperto si rende dunque
necessario lanciare degli avvisi sui potenziali rischi per la salute mentale degli
adolescenti, che utilizzano in gran parte senza misura i Social. L’invito è
stato da lui rivolto al Congresso, in quanto "Il ricorso ad un'etichetta
di avvertimento richiede un'azione del Congresso”, in modo da ricordare ai
genitori degli adolescenti che i social media non si sono dimostrati sicuri per
la salute del loro figli, in particolare nell’età più fragile.
"Quando gli
adolescenti trascorrono più di tre ore al giorno sui social media - ha spiegato
Murthy - osserviamo un raddoppio del rischio di sintomi di ansia e
depressione". Le etichette di avvertimento, come per il tabacco, secondo
il chirurgo responsabile della sanità USA, possono "aumentare la
consapevolezza e aiutare a cambiare il comportamento". Murthy, tuttavia, ha anche riconosciuto i
limiti della misura richiesta e affermato che un’etichetta da sola non
renderebbe i social media sicuri.
In precedenza fu
attribuita al grande Albert Einstein questa famosa frase: “Temo il
giorno in cui la tecnologia supererà la nostra interazione umana. Il mondo avrà
una generazione di idioti". La tecnologia, insomma, dovrebbe
essere assimilata a “piccole dosi”, metabolizzata ed integrata con le nostre
capacità umane. I più recenti studi stanno dimostrando che l'uso eccessivo dei
social media crea seri problemi di salute mentale degli adolescenti, tra cui
depressione, ansia e disturbi di non poco conto. In particolare, un rapporto
dell'UNESCO ha messi in evidenza che soprattutto le ragazze adolescenti risultano
particolarmente vulnerabili, oggetto di cyberbullismo e bombardate da contenuti
inappropriati, che turbano il loro equilibrio psicologico.
Nel nostro continente, l’Unione
Europea ha provveduto ad una prima regolamentazione dei Social Media, emanando
il Digital Services Act (DSA), entrato in vigore il 1° gennaio 2024, con il
quale si è cercato di creare uno spazio digitale più sicuro e trasparente. Il
DSA ha imposto alle grandi piattaforme digitali degli obblighi stringenti in
termini di moderazione dei contenuti, trasparenza sugli algoritmi e protezione
dei dati degli utenti. Per le piattaforme non osservanti le sanzioni per il
mancato adempimento possono arrivare fino al 6% del loro fatturato globale.
In Cina il controllo sui
Social media risulta ben più restrittivo. Esiste un controllo quasi totale
sull'uso dei social media da parte dei giovani. Le nuove normative cinesi
includono il "minors’ mode", che limita il tempo di utilizzo e
l'accesso a determinati contenuti per i minori. Queste misure sono supportate
da un sistema di verifica dell'età basato sull'identità nazionale, che rende
difficile per i minori eludere le restrizioni. E in Italia cosa succede?
L'Italia ha provveduto a
promuovere l'educazione digitale nelle scuole, e, a livello politico, si
discute la possibile introduzione di leggi per proteggere i minori online. Un
caso significativo è stato il blocco temporaneo di ChatGPT disposto dal Garante
per la Protezione dei Dati Personali il 31 marzo 2023, a causa della raccolta
illecita di dati personali e dell'assenza di sistemi per la verifica dell'età
dei minori. Questo blocco è stato revocato solo dopo che OpenAI ha implementato
le misure richieste per conformarsi alle normative italiane ed europee sulla
privacy.
Cari amici, da che mondo
e mondo, la libertà risulta essere il bene più grande, ma non dimentichiamo mai
che la libertà di ciascuno di noi si ferma di fronte alla libertà degli altri. "Il
prezzo della libertà è l'eterna vigilanza", affermava il Presidente degli
Stati Uniti Thomas Jefferson. Parole sante le sue, per cui regolamentare la
libertà non è, tout court, “vietarla”, ma un evitare i costi nascosti della
libertà. I social media, dunque, da usare con moderazione, perché, come per le
sigarette, essi offrono un piacere immediato ma con conseguenze a lungo termine
potenzialmente devastanti.
A domani.
Mario
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