Oristano 22 agosto 2024
Cari amici,
La Sardegna, terra
antichissima, forse un brandello della famosa Atlantide, è un’isola davvero
magica! Costellata di Nuraghi, costruzioni praticamente uniche al mondo (sono oltre
8mila), di Domus de Janas e Tombe di giganti, è certamente un autentico museo a
cielo aperto, con tanti segreti ancora da svelare. In questa terra, dove non
sai se a stupirti maggiormente sono i paesaggi
mozzafiato oppure le sue straordinarie coste, dove fare il bagno è praticamente
una favola, dove in ogni villaggio che incontri fai la scoperta di saperi e
sapori unici al mondo, i suoi ospitali abitanti sono capaci, oltre che darti il
meglio, di raccontarti anche curiose leggende legate al territorio.
La Sardegna è un’isola
che ti stupisce ogni giorno, che ti fa scoprire terra, mare, natura e storia, oltre
ad eccellente gastronomia. Spesso battuta dal vento, la Sardegna, che in
passato ha ospitato numerosi vulcani, presenta rocce modellate in maniera
incredibile, dall’Elefante di Castelsardo alla Sfinge della Gallura, una roccia
particolarissima, un maestoso monolite di granito che, in posa solitaria, si eleva come una grande scultura (è alto 10 metri
e largo 12), riccamente modellata dal salso vento sardo. Ebbene, amici, su
questa strana scultura naturale, è nata una curiosa leggenda che ora voglio
raccontarvi.
Alla cosiddetta SFINGE
DELLA GALLURA, posta nelle campagne di Arzachena, è stato dato anche un nome particolare: è chiamata
anche PUNTA DI MALTINU (in gallurese Maltinu è Martino). Ma andiamo con ordine.
La roccia, posta in una zona collinare a circa 3 km da Arzachena, è sita in un
terreno privato, tant’è che per un periodo è rimasta praticamente poco nota ai
più. Dalla roccia è possibile ammirare la bella valle circostante. Modellata
nei secoli dal vento, ha assunto la denominazione di “SFINGE” per la curiosa
somiglianza con quella d’Egitto, in quanto, seppure con una certa fantasia, è
possibile cogliere la forma di un volto umano, che sembra osservare proprio
l’orizzonte.
Seppure opera della
natura, che spesso sa modellare quanto l’uomo, questa somiglianza umana ha
fatto nascere negli anziani del luogo una storia-leggenda, in quanto nel viso
scavato dal vento essi hanno individuato un pastore del luogo che tempo prima
era morto ai piedi della grande pietra. Questo pastore (siamo agli inizi del
1900), di nome Martino (ziu Maltinu), era uno che aveva vissuto e dedicato
tutta la sua vita alla montagna, vivendo in beata solitudine. Viveva del frutto
del suo lavoro di allevatore e di cacciagione.
Uomo serio e probo,
affabile e cortese, sempre pronto a condividere i suoi beni con le persone di
passaggio, viveva beato e felice in quella campagna, senza mai desiderare di
vivere in una casa calda, in quanto lontana dalla sua amata valle. La vita,
però, come ben sappiamo ha una sua fine e, anche per Martino, arrivò. Un triste
giorno le persone che andavano abitualmente a trovarlo non lo trovarono. Si
misero a cercarlo e lo trovarono senza vita, seduto sotto il monolito con
un’espressione serena in volto, addormentatosi nel sonno della morte proprio tra
le sue amate colline, per lui per tanti anni la sua casa!
Martino, col volto sereno,
continuava ad osservare la sua valle, e gli amici capirono con quanto amore
aveva amato quel luogo e quella roccia, che, quasi divinamente, assunse le sembianze
del suo volto. Insomma, Martino, per tutti quegli amici era stato incorporato
in quella grande roccia, che ora presentava a tutti il suo volto e anche la sua
anima! Ecco perché il curioso visitatore che oggi attraversa la valle, si ferma
ad osservare la roccia pensando anche a colui che l’aveva così tanto amata: “ZIU
MALTINU”!
Cari amici, una storia
che di certo fa sognare e che anche per questo motivo ogni anno attira tanti
visitatori. La Sardegna è un luogo unico e straordinario, sicuramente
ineguagliabile, e, chi viene in Sardegna non dimenticherà mai non solo le sue
bellezze, ma anche la sua storia e le sue leggende!
A domani, cari lettori.
Mario
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