giovedì, marzo 07, 2024

NON SOLO PETROLIO: L'ARABIA SAUDITA POGGIA SU UN SUOLO MINERARIO STRARICCO, CHE ASSICURA UN “DOPO-PETROLIO” DI GRANDE RICCHEZZA E BENESSERE.


Oristano 7 marzo 2024

Cari amici,

Quanto si dice che “la fortuna a volte è proprio esagerata”! L’Arabia Saudita, il Paese che è considerato uno dei più grandi produttori di petrolio al mondo, che garantisce una reddito pro capite fra i migliori in assoluto, è anche straricco di minerali. Ciò significa che, nonostante sia luogo comune che il Petrolio è ormai al termine del suo utilizzo, l'Arabia Saudita può dormire sogni di tranquilla ricchezza anche per il futuro. Mentre il mondo occidentale assaporava già la fine dei loro petrodollari, i governanti di questo Paese si occupavano invece di vagliare con competenza e attenzione il sottosuolo, sondando le possibili risorse minerarie, risultate ricchissime di materie prime di prim’ordine, tali da superare in valore anche le precedenti risorse petrolifere!

Indubbiamente una fortuna sfacciata, per questo Paese apparentemente arido ma ricco a dismisura! Al recente Forum di Riad “Future Minerals” il Ministro dell’Industria e Risorse Minerarie Bandar Al Khorayef, ha pubblicamente dichiarato che il valore delle materie prime minerarie esistenti nel sottosuolo dell'Arabia Saudita, in precedenza valutato 1.300 miliardi di dollari, era praticamente raddoppiato, toccando un valore stimato in 2.500 miliardi.

Quelli presenti nel sottosuolo, infatti, sono minerali di grande valore, tra cui oro, rame, fosfato e terre rare; il ministro ha inoltre ribadito che la ricerca continua, in quanto per ora è stata analizzata solo una parte minima del suolo non più del 30%, per cui ci saranno ulteriori sorprese. Per ora, come ha comunicato il Ministro Bandar Al Khorayef, sono in corso di assegnazione contratti di sfruttamento per 20 miliardi di dollari, mentre negli ultimi due anni, le licenze rilasciate furono circa 4.500. Riad ha sviluppato già 33 progetti di esplorazione, almeno altri 30 saranno affidati agli investitori stranieri quest'anno.

Amici, l’Arabia Saudita già da tempo, con grande intelligenza, si è preoccupata di cercare di diversificare l’economia, basata principalmente sulle risorse petrolifere. Il principe ereditario Mohammed bin Salman, già dal 2016, avvalendosi delle migliori menti progettuali, iniziò ad impostare il futuro post-petrolio della nazione. Con il progetto “VISION 2030”, un piano a lungo termine nato per diversificare l'economia dell'Arabia Saudita, l'obiettivo era quello di iniziare a sostituire la dipendenza dal petrolio entro la fine di questo decennio.

Ma non solo. Il progetto prevede tutta una serie di micro-riforme, come la liberalizzazione del settore privato, l'aumento dell'occupazione femminile e l'attrazione dei capitali stranieri. In particolare questi ultimi, necessari per svincolare il Paese dalla dipendenza del petrolio. Uno dei mega-progetti su cui punta il principe riguarda la costruzione di “NEOM”, una straordinaria città del futuro in parte già edificata in pieno deserto. Una città totalmente autosufficiente, che utilizza l’energia verde, dove i trasporti pubblici utilizzano le energie rinnovabili; insomma, una città pronta per diventare un vero paradiso finanziario per i Sauditi e per gli stranieri.

La avveniristica città, infatti, sarebbe sottratta alla legislazione saudita e non seguirebbe i costumi del resto del Regno, ancorato alle antiche tradizioni. Un modo certamente invitante per attirare i facoltosi investitori stranieri, avvezzi ad usi e costumi ben differenti da quelli ultra-conservatori della antica monarchia saudita. Il costo per la realizzazione della mega città di NEOM è stratosferico: per ora è stimato in oltre 500 miliardi di dollari, e proprio per questi c’è chi dubita della sua totale realizzazione.

Eppure in tanti sono convinti della bontà delle idee del Principe SAUDITA, e delle sue avveniristiche previsioni sul futuro del regno. Futuro che vede in campo due cose in particolare: il miglioramento della condizione delle donne e la valorizzazione dello sport, in primis il calcio. Secondo le previsioni, il calcio contribuirà a formare il nuovo PIL per circa l'1,5%, mentre la valorizzazione della donna, agli occhi dell’Occidente, servirà a svecchiare l'immagine obsoleta che il mondo ha dell’Arabia Saudita, che ha mantenuto in auge stili di vita millenari, retaggio del passato.

Sarà per il mondo arabo una vera e propria rivoluzione, specie il miglioramento della condizione delle donne; nel mondo del lavoro, in soli due anni, il loro tasso di occupazione (tra il 2018 e il 2020) è schizzato dal 19% al 33%. Seppure non siano ancora disponiamo i dati aggiornati al 2023, se questo trend di crescita per l’indipendenza delle donne continuerà, si potranno raggiungere risultati fino a pochi anni fa impensabili!  In generale, tutta l'occupazione è in crescita grazie al progetto Vision 2030: dal 52% del 2016 al 58% attuale.

Un risultato di non poco conto è anche quello della riforma della giustizia, i cui giudici erano soliti (in grande libertà e autonomia) basare le loro sentenze sulla legge islamica o Sharia. Le importanti modifiche recenti, che hanno aggiornato il diritto commerciale, hanno assegnato minore discrezionalità ai giudici. Seppure non siano state apportate modifiche sostanziali alla Legge Islamica, che resta in vigore, smorzando l’ampia discrezionalità dei giudici prima in vigore, si renderà la giustizia meno aleatoria e più affidabile per gli investitori stranieri.

Cari amici, credo che il mondo arabo, rimasto per secoli ancorato alla rigida e immodificabile legge islamica, abbia intrapreso la giusta strada per cercare di vivere il futuro in modo più moderno, in quanto la realtà è un mondo fortemente globalizzato, che vive all’interno di regole ben diverse da quelle fino ad ora da loro applicate. Il loro mondo, rimasto chiuso per secoli, dovrà necessariamente cambiare, aprirsi al resto del mondo, come Il principe saudita Mohammed bin Salman, ha iniziato a fare.

A domani.

Mario

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