lunedì, aprile 05, 2021

IL KEFIR, LO STRAORDINARIO LATTE FERMENTATO AMICO DELLA NOSTRA SALUTE. ECCO SUOI PRINCIPALI EFFETTI BENEFICI.


Oristano 5 aprile 2021

Cari amici,

In primis, voglio augurare a tutti Voi Buona Pasquetta! Oggi voglio parlarvi del KEFIR, un derivato del latte (fatto fermentare) che ha lontane origini caucasiche (dell’Europa orientale e dell’Asia sud-occidentale), talmente apprezzato e gradito da quelle antiche popolazioni, che la parola turca KEFIR significa proprio “Benessere”. Un prodotto, dunque benefico, ottenuto dalla fermentazione del latte fresco (vaccino, di pecora o di capra), che all’aspetto si presenta come un'aggregazione di micro-granuli che contengono diversi ceppi di batteri buoni e di lieviti. È un'ottima fonte di proteine e ha un elevata quantità di calcio, fosforo e vitamine soprattutto del gruppo B, mentre invece risultano bassi i contenuti di colesterolo e di grassi saturi.

I latti fermentati apparvero già nella Bibbia; nel Deuteronomio Mosè li considerò costituenti vitali dell'alimentazione che Dio donò al suo popolo. Nel libro della Genesi si fa cenno all'uso di latte fermentato da parte del popolo di Abramo. Nella biografia dell'imperatore romano Eliogabalo (204-222 D.C.) c’è una ricetta per la fabbricazione dell'Opus lactarum che si può ritenere simile al nostro yogurt, preparato con il miele o la frutta. Successivamente, tempo per tempo, l'impiego di latte fermentato continuò. I primi libri di ricette del popolo arabo, probabilmente tradotti da originali persiani d'epoca sassanide, ne descrivono l'uso per la preparazione di diversi piatti, e anche nelle novelle delle ''Mille e una notte'' il kefir lo troviamo servito in sontuosi banchetti. In epoca moderna, gli studi in merito a questa bevanda risalgono alla fine del XIX secolo.

Consumato fin dall’antichità il kefir era dunque considerato un cibo che “faceva stare bene”, che aiutava la flora batterica del nostro intestino a riequilibrarsi, permettendo non solo di migliorare la funzionalità intestinale, ma anche di fortificare il nostro sistema immunitario. Anche le funzioni svolte dall'apparato digerente ne traggono beneficio, risultando ottimo per la salute delle donne in gravidanza o allattamento, grazie alle sue elevate quantità di calcio presenti, risultando utile in particolare anche nelle fasi della crescita e della terza età. Consumare kefir durante la menopausa costituisce un’ottima difesa contro l’osteoporosi e gli sbalzi emotivi. È giusto che si sappia, inoltre, che è più digeribile del latte e può sostituire egregiamente lo yogurt.

Quanto al suo consumo, il kefir lo si può bere o prendere al posto dello yogurt, aggiungendo anche della frutta; al palato ha un gusto piacevole e leggermente acidulo. Lo si può preparare oltre che con il solo latte, aggiungendo anche una base di acqua (in questo caso otterremo una bevanda leggermente frizzante e leggermente alcolica). Negli ultimi tempi il kefir ha aumentato non poco la sua diffusione ed il consumo, entrando a pieno titolo a far parte della nostra alimentazione. Tuttavia, per chi si affaccia per la prima volta al suo consumo, è meglio rispettare alcune regole iniziali.

Se non lo si è mai consumato è bene iniziare con piccole dosi. Soprattutto se si ha un intestino particolarmente disequilibrato, bisogna mettere in conto che è necessario conoscere gli effetti collaterali iniziali, come un senso di nausea, mal di stomaco, crampi, meteorismo; per questo è meglio iniziare a piccoli passi per abituare il proprio organismo. Nella attuale cultura europea, il kefir si può ricavare non solo dalla fermentazione del latte fresco, ma può essere preparato anche con latte vegetale. Kefir, in realtà è il nome usato per designare sia l’insieme di microrganismi presenti nei micro-granuli che la bevanda stessa; i grani di Kefir, formati da colture di lievito e batteri lattici, sono grani bianchi che quando si aggiungono al latte di mucca, di pecora o di capra, fanno sì che i microrganismi fermentano gli zuccheri presenti nel latte, dando origine alla bevanda di kefir (per cui si parla di kefir di latte).

Come accennato prima, il kefir, oltre ai probiotici utili all’intestino contiene diverse vitamine, minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine; contiene anche il Lactobacillus acidophilus, un batterio “buono” che rinforza le mucose intestinali proteggendole dall’attacco di sostanze e batteri nocivi e stimolando la produzione di anticorpi nell’intestino; risulta utile anche a chi soffre di gastrite e ha problemi digestivi, sia per l’anziano che per il bambino. Povero di calorie, e soprattutto di lattosio, può essere consumato anche dalle persone intolleranti a questo zucchero. Il kefir aiuta anche a contrastare il desiderio di cibo fuori pasto, e, pensate, riesce anche a contrastare la proliferazione della candida!

Anche chi ha problemi di peso dovrebbe pensare seriamente a consumare il kefir. Prendere regolarmente il kefir ha effetti positivi sulla linea, risultando utile in particolare per eliminare o ridurre il grasso addominale, il più pericoloso. I benefici aumentano se viene assunto con le fibre giuste (presenti in alcune verdure e in alcuni frutti, come cicoria, carciofi, pere ecc.). In questo modo aumenta il senso di sazietà, si riduce l’assorbimento di zuccheri e grassi a livello intestinale e si regolarizzano i livelli di zuccheri, trigliceridi e colesterolo nel sangue.

Preparare il kefir in casa non è difficile. Per la sua preparazione è necessario reperire il kefiran, ovvero i granuli di kefir, un polisaccaride ricco di colonie di batteri e lieviti. Trovarli non è difficile, se avete un amico che lo fa in casa ve ne potrà regalare un po’ (tanto crescono giorno dopo giorno), oppure acquistarli su Internet, vi arriveranno a casa contenuti in un pò di latte. Prima di preparare la bevanda va, però, buttato il latte di conservazione. Una volta in possesso del kefiran (circa 25 grammi), vi servono 250 ml di latte, un colino non metallico a maglie fitte (ricorda sempre che i granuli di kefir non devono mai andare in contatto con degli utensili metallici), un barattolo di vetro grande con coperchio.

Dopo aver inserito i granuli nel contenitore grande di vetro (senza arrivare all’orlo), aggiungete il latte (di qualsiasi tipo) a temperatura ambiente; chiudete il vaso senza chiuderlo ermeticamente ma soltanto leggermente avvitato, oppure copritelo con un panno di cotone non troppo spesso, fermato poi con un elastico. Riponete poi in un luogo buio e lontano da fonti di calore per 24/48 ore. Trascorso il tempo, avrete ottenuto una sorta di yogurt ma più liquido. Ora bisogna filtrarlo con il colino a maglie fitte per dividere i granuli dal latte fermentato. Possiamo travasare il latte fermentato in un apposito barattolo da riporre poi in frigo. I granuli, invece, dopo essere stati sciacquati col latte fresco, servono per una nuova preparazione. Si possono tenere per 2/3 giorni in frigo, prima di ricominciare il procedimento, mettendoli in un barattolo semichiuso (coperchio appoggiato sopra). Prima di usarli basterà sempre sciacquarli con un po’ di latte.

Cari amici, il kefir, dunque, prodotto amico che ci regala salute e bellezza. Quanto al suo consumo, possiamo consumarlo freddo, da solo, eventualmente zuccherato, oppure miscelato con della frutta frullata o a pezzi, con dei cereali, etc., ma può anche essere utilizzato per preparare un’infinità di ricette, più o meno come lo yogurt!

Grazie amici, a domani.

Mario

 

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