giovedì, aprile 08, 2021

GIOVEDÌ SANTO DI RICONCILIAZIONE TRA PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE ANGELO BECCIU. CELEBRATA INSIEME LA S. MESSA DEL GIOVEDÌ SANTO.


Oristano 8 aprile 2021

Cari amici,

La notizia, appena diventata di pubblico dominio, ha fatto il giro del mondo in pochissimo tempo. Papa Francesco il “Giovedì Santo” precedente questa Pasqua, ha celebrato la Santa Messa 'in Coena Domini' nella cappella dell'appartamento privato del Card. Angelo Becciu, ormai da tempo lontano dalle cronache vaticane, dopo l’allontanamento dal Dicastero assegnato e delle prerogative del cardinalato. Alla celebrazione del Sacro Rito del Pontefice e del cardinale Becciu erano presenti solo le suore che si prendono cura del porporato nell'abitazione riservatagli e un gruppo di focolarine.

Papa Francesco non è nuovo a decisioni improvvise, viste dai più come trasgressioni alle rigide norme che da secoli regolano la vita del Vaticano, anche se in questo caso  il gesto del Santo Padre può essere considerato “una ripetizione” di quanto già avvenuto in passato, in quanto da anni era solito intrattenersi a casa del Cardinal Angelo Becciu proprio il Giovedì Santo, per le celebrazioni della Santa Messa 'in Coena Domini'. A creare sensazione, però, è il gesto di pace e riconciliazione, avvenuto dopo il terremoto scatenato dalla poco chiara storia del possibile coinvolgimento di Mons. Becciu nell’affare economico del palazzo londinese.

Mons. Becciu si era dimesso da tutti gli incarichi del Cardinalato lo scorso settembre, dopo che erano apparse ombre sulla sua gestione della cassa della Segreteria di Stato, in particolare per l'affare di Londra e il sospetto su delle somme finite ad una società di famiglia. Oramai l’inchiesta è al termine, e si ritiene che verrà chiarita, una volta per tutte, l’assoluta estraneità di Monsignor Becciu nell’affare contestato, che riuscì a creare una frattura enorme tra Lui e Papa Bergoglio.

Del resto fino al momento della rottura, per otto lunghi anni in Vaticano “non si è mossa foglia” senza che monsignor Becciu fosse al corrente e consenziente. Una potenza la Sua che all’interno delle mura vaticane gli creava non poche inimicizie e invidie, tanto da far pensare che alcuni abbiano tramato per farlo cadere, seppure senza colpe. Insomma, il potere accumulato dal Cardinale sardo nel tempo, unito alle sue eccellenti capacità operative, hanno condannato Monsignor Angelino Becciu alla più ineluttabile delle conseguenze: l’essere molto invidiato.

Invidia che, dopo tre anni di amabile convivenza e fiducia pressoché illimitata, concessa da Papa Bergoglio a Monsignor Becciu, ha lavorato sottotraccia per creare le prime fratture; queste, iniziarono nel 2016, quando alle orecchie di Papa Bergoglio iniziarono ad arrivare i primi messaggi criptati. Qualcuno cercava di avvisare Papa Bergoglio che Monsignor Becciu era protagonista di una campagna elettorale sotterranea (iniziata da alcuni cardinali italiani) nei confronti dei loro colleghi lontani da Roma (ai “confini del mondo”), cioè delle sedi più lontane, sempre più premiate nel nuovo corso delle nomine. Questa una delle accuse portate sul tavolo del Papa da chi assicurava di aver ricevuto la confidenza “segretissima”.

I sospetti, se arrivano da persone di alto rango, come minimo impensieriscono, e il Papa, rispettando il consolidato concetto che “se hai in mano troppo potere e lo gestisci per conto tuo, allora ti rimuovo da quel posto di potere”, usando il “promoveatur ut amoveatur”, nel 2018 fa cardinale mons. Becciu, togliendolo dalla Segreteria di Stato e assegnandogli il “Dicastero (con meno peso specifico nel governo della Chiesa), della Congregazione delle Cause dei Santi. Ovviamente, come ogni giallo che si rispetti, i denigratori di Becciu continuano nella loro opera demolitoria. La storia dei sospetti sul palazzo di Londra, dove si cerca di coinvolgerlo pesantemente, lo allontanano, come accennato prima da Papa Francesco, e Lui, uomo di grande dirittura morale, decide di rinunciare a tutte le prerogative del Cardinalato, ritirandosi in silenzio, anche se in fiduciosa attesa della verità, che sicuramente sta per essere dimostrata, senza ombre e senza dubbi.

Ora il Papa ha fatto il primo passo di riconciliazione. "Sua Santità e il Cardinale Becciu di nuovo insieme, stretti in un abbraccio", hanno commentato con gioia le persone vicine al porporato. Indubbiamente una decisione, quella presa da Papa Francesco, dal grandissimo valore simbolico, proprio in occasione del Giovedì Santo, uno dei giorni più solenni del periodo quaresimale. Un gesto all'insegna della riconciliazione, dopo la rottura e il gelo calato nei mesi scorsi, nei confronti del prelato di Pattada.

Cari amici, per queste festività pasquali, Monsignor Becciu ha raggiunto la sua Pattada, per trascorrere in famiglia le festività. Il fratello Tonio, come hanno raccontato i giornali, ha dichiarato di essere "contento ed emozionato", per il grande gesto di riconciliazione del Santo Padre col fratello. "Mio fratello mi ha chiamato al telefono per darmi la buona notizia, ci teneva a comunicarcelo personalmente che Papa Francesco era andato nel pomeriggio nel suo appartamento, dove hanno celebrato insieme la Santa Messa in Coena Domini. Siamo tutti molto contenti, è davvero una bella cosa".

Una gioia grande anche per me, ma credo che tutti i sardi dovrebbero provare.

A domani.

Mario

 

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