mercoledì, luglio 10, 2019

LA BIBBIA: UN LIBRO DOVE LA VERITÀ STORICA RISULTA OGNI GIORNO PIÙ EVIDENTE. DALLA SCOPERTA DELL’ANTICA SCALINATA CHE PORTAVA AL TEMPIO DI GERUSALEMME ALLA ACCERTATA DIVERSITÀ DEL MISTERIOSO POPOLO DEI FILISTEI.


Oristano 10 luglio 2019

Cari amici,

Se la Bibbia per gli Ebrei e per i Cristiani è un libro sacro, il cui contenuto è ritenuto verità storica incontestabile, per i tanti che professano altre religioni il suo contenuto è stato spesso ritenuto a dir poco leggenda. Eppure, nonostante i millenni trascorsi, la verità storica diventa ogni giorno più evidente, grazie anche alle ricerche archeologiche più recenti. Due i fatti salienti che confermano che la Bibbia è un libro di verità e non di miti, come le ultime due recenti scoperte confermano senza ombra di dubbio: il ritrovamento dell’antica scalinata che portava al Tempio di Gerusalemme e la conferma della “diversità” dei Filistei (riportata chiaramente dalla Bibbia), l’antico popolo insediatosi in Palestina e considerato “avverso e diverso” dagli Israeliti.
Due scoperte importanti, amici, che dimostrano in maniera inequivocabile che la Bibbia ha sempre basato quanto scritto sulla realtà storica dell’epoca e non sulla fantasia di chi l’ha scritta, ovvero una specie di racconto-leggenda. Ma veniamo alla cronaca recente delle due importanti scoperte.
Nella Bibbia è chiaramente riportato che un popolo vicino a quello Israelita, quello dei Filistei, era sotto tanti aspetti molto diverso; questo gruppo etnico, che non praticava la “circoncisione” è descritto nella Bibbia come proveniente dalla “Terra di Caphtor” o "Kaftor" (l’attuale Creta); una volta arrivati nella zona a Sud di Israele i Filistei presero il controllo della regione costiera fino alla Striscia di Gaza, entrando presto in conflitto con i vicini Israeliti e riuscendo persino a rubare loro l’Arca dell’Alleanza. Fra i Filistei citati nella Bibbia ci sono il gigante Golia, che fu abbattuto da Davide, il futuro re giudeo, e Dalila, che privò Sansone della sua forza tagliandogli i capelli.
Ebbene, gli archeologi di oggi, che hanno analizzato il DNA estratto da un antico sito filisteo, concordano sul fatto che i Filistei erano davvero molto diversi dai loro vicini: il loro arrivo, all’inizio del XII secolo a.C., sulle coste orientali del Mediterraneo è testimoniato dalle ceramiche che richiamano fortemente l’Antica Grecia, dall’uso di una scrittura egea piuttosto che semitica e dal consumo della carne di maiale. Inoltre, molti ricercatori hanno messo in relazione la presenza dei Filistei alle imprese dei Popoli del mare, una misteriosa confederazione di tribù che, secondo fonti storiche egizie e non solo, avrebbe creato scompiglio nel Mediterraneo orientale alla fine della tarda Età del bronzo, nel XIII secolo e all’inizio del XII secolo a.C.
Una ricerca, quella prima citata, che nel sostenere l’origine straniera del popolo dei Filistei arrivato in Israele, ha anche rivelato (sempre con l’aiuto dell’analisi del DNA) che questo popolo di “cattivi” non si isolò nel nuovo contesto, ma finì per mescolarsi con le popolazioni locali, attraverso la celebrazione di matrimoni misti. “Siamo riusciti a fotografare il trasferimento di persone che dall’Europa meridionale arrivarono ad Ascalona”, afferma Michal Feldman, esperto di archeogenetica del Max Planck Institute, fra gli autori dello studio. “Tale trasferimento si arresta molto rapidamente nell'arco di 200 anni, probabilmente perché i Filistei iniziarono a contrarre matrimoni con le popolazioni locali, con l’effetto di affievolire la firma genetica”. Queste nuove importanti scoperte, dunque, confermano la validità di quanto scritto nel sacro libro della Bibbia!
Altra scoperta archeologica ugualmente importante, amici, è quella che ha riportato in vita l’antica scalinata che portava al Tempio di Gerusalemme, ben descritta e riportata nella Bibbia. La scoperta ebbe inizio nel 2004, quando alcuni operai chiamati a sistemare un tubo fognario danneggiato nella città di Gerusalemme, si imbatterono in quella che gli archeologi non ebbero dubbi a identificare come la Piscina di Siloam, quella dove, secondo il Vangelo di Giovanni, Gesù compì il suo secondo miracolo: la guarigione del nato cieco. La Piscina era alimentata tramite un tunnel che portava l’acqua dalla sorgente di Gihon fin dentro alle mura della Gerusalemme di Davide. 
Nell’antico tunnel, denominato di Ezechiele, scorre ancora oggi dell’acqua, che arriva fino alle ginocchia e si può attraversare. La Piscina era il punto dove i pellegrini, prima di salire al Tempio che si trovava in cima a una scalinata, venivano a purificarsi. Dopo questo ritrovamento, però, altre sorprese attendevano gli archeologi; gli operai, continuando a scavare nella zona, hanno trovato anche la scalinata che conduceva al Tempio.
Un intero percorso intatto, che dalla piscina saliva all’edificio religioso di cui oggi purtroppo resta solo un muro, quello definito “Del pianto”. Scalinata, dunque, di un’importanza assoluta per un cristiano, in quanto certamente percorsa molte volte da Gesù che saliva al Tempio.
Cari amici, che dire dopo queste recenti, eccezionali scoperte? Una cosa sola: la Bibbia è un libro pieno di verità storiche. Ora, dopo che questo incredibile ritrovamento storico, anche i più scettici possono smetterla di parlare di libro di leggende. Ebrei e Cristiani non possono che giubilare per il fatto che ora la loro storia poggia su verità storiche accertate. 
La scalinata ritrovata, amici, è già stata messa in sicurezza, e ora risulta già fruibile dai visitatori. Adesso è possibile salire gli stessi gradini dove è passato Gesù, gradini che furono calpestati anche dalle grandi figure dell’Antico Testamento. 
Ovviamente, oggi, il percorso risulta sotterraneo, in quanto nei secoli sopra questa strada fu costruita la città di Gerusalemme, ma l’intera scalinata e la piscina sono visitabili utilizzando una apposita galleria illuminata. Amici, credo che in tanti vorranno provare l’emozione di salire quei gradini, dopo aver attraversato la piscina…
A domani.
Mario
Ricostruzione in 3D del Tempio di Gerusalemme





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