mercoledì, luglio 31, 2019

DESERTI D’EUROPA. SEPPURE SEMBRI STRANO, ANCHE L’ITALIA HA LE SUE DUNE DESERTICHE. IN SARDEGNA CI SONO QUELLE DI PISCINAS, IL SAHARA DI CASA NOSTRA.


Le dune di Piscinas in Sardegna
Oristano 31 luglio 2019

Cari amici,

Dedico l'ultimo post del mese alla nostra straordinaria Sardegna, che tra le sue eccezionali meraviglie annovera anche delle meravigliose dune, una specie di mini-deserto. 
Si, per gli amanti dei deserti di sabbia, non occorre raggiungere il Sahara con le sue innumerevoli, immense dune, quegli straordinari ammassi di sabbia modellati dal vento e in continuo movimento, perché questi suggestivi paesaggi, seppure come dei piccoli bonsai, esistono anche in Europa, Italia (e Sardegna) compresa. Dall’Europa settentrionale alle Canarie, possono essere ammirati piccoli ma affascinanti deserti, che poco hanno da invidiare a quelli immensi africani. In Europa li troviamo in Polonia (Parco Nazionale Slowinski), in Francia ci sono le Dune du Pilat, in Danimarca le dune di sabbia di Råbjerg Mil e in Spagna quelle di Fuerteventura nell’arcipelago delle Canarie; in Italia le dune le troviamo in due zone: nel Lazio e in Sardegna, come vedremo poi.
Lungo la costa della Polonia si incontrano alcune tra le più grandi dune di sabbia d’Europa. Sono nel Parco Nazionale Slowinski, dove stranamente creano un paesaggio desertico sul Mar Baltico, affacciato sulla penisola scandinava. Pare si siano formate dalle raffiche di vento che colpiscono di frequente l’intera area, scendendo da nord o arrivando da est. La duna più alta, chiamata Czolpinko, raggiunge i 56 metri ed è la regina indiscussa del Parco. La zona ospita oltre 250 specie di uccelli e 830 specie vegetali; alcune specie hanno trovato posto sulle dune, altre tra i laghetti e le foreste circostanti.
In Francia, a pochi chilometri da Bordeaux, si trovano le Dune du Pilat (poste in un’area di quasi due chilometri quadrati) ricoperte interamente di sabbia) e circondate da una vegetazione verdissima. Queste dune, che raggiungono anche i 120 metri d’altezza, hanno il primato di dune più alte d’Europa. Dune in costante movimento, se si pensa che nel 1855 raggiungevano appena i 35 metri d’altezza; la sabbia finissima viene trasportata dai venti che battono la costa e arrivano dall’Oceano Atlantico, modificando in continuazione la loro altezza e conformazione.
La Danimarca, invece, possiede le dune di sabbia di Råbjerg Mile, chiamate anche “il deserto danese"; si trovano in una posizione alquanto insolita: sulla punta più settentrionale dello Jutland, su una striscia di terra che tende verso la Svezia. Si estendono per circa due chilometri quadrati e raggiungono i 40 metri d’altezza, anche se le loro dimensioni variano a seconda del vento e delle condizioni atmosferiche, così come la loro ampiezza, che può variare anche di 20 metri l’anno. 
In Spagna si trovano le dune di Fuerteventura, poste nell’arcipelago delle Canarie; sono un paradiso per gli appassionati di sport acquatici, in particolare per chi pratica kitesurf e windsurf. Proprio il vento, che richiama ogni anno moltissimi sportivi, ha creato nella costa nord-orientale dell’isola le dune di sabbia, parte del Parque Natural de Corralejo. La loro formazione deriva solo in parte dall’erosione della superficie dell’isola, per il resto sono formate dalla sabbia che arriva dal Sahara, che per arrivare a Fuerteventura compie un viaggio lungo centinaia di chilometri, un percorso che continua ininterrotto da millenni. L’area è oggi patrimonio UNESCO e ospita anche alcune specie animali a rischio estinzione.
Dei due “deserti” italiani, uno si trova nel Lazio e uno in Sardegna. Sono entrambe meravigliose distese sabbiose, meta di curiosi e appassionati.
Quelle laziali possono essere ammirate nell’agro romano, costeggiando la via Litoranea a Ostia (sono le dune di Capocotta); sono dune che si estendono per oltre due chilometri e dal 1996 fanno parte della Riserva Naturale Statale Litorale Romano, e contribuiscono a salvaguardare la flora e la fauna tipiche di questa zona del Lazio. Qui il visitatore può osservare lunghe distese sabbiose, dove spuntano piccoli arbusti, caratteristici della bassa vegetazione tipica del Mediterraneo (dai ginepri ai lecci, passando per i mirti). Dune modeste, che non raggiungono altezze elevate, ma che costituiscono una vera e propria oasi per tantissime specie animali e vegetali. Per decenni quest’area ha fatto parte della Tenuta di Capocotta, ampia oltre 700 ettari: un piccolo paradiso a pochi chilometri dalla Città Eterna.
Dune di Piscinas
In Sardegna, invece, ci sono le Dune di Piscinas, poste sulla costa occidentale sarda e ubicate nel Comune di Arbus (Sud Sardegna); sono imponenti e in alcuni punti raggiungono i 100 metri d’altezza estendendosi per un’area di circa 1,5 chilometri quadrati. La sabbia, portata qui dal vento e modellata nel corso degli anni, ricopre da tempo rocce e detriti adagiati nel corso del tempo in quest’area dallo scorrere dei fiumi vicini, come il rio Piscinas, che dà il nome alle dune, e il rio Naracauli. Non solo: anche le vicine miniere di Ingurtosu e Gennamari, oggi dismesse, pare abbiano contribuito con i loro materiali di scarto a formarle. La zona non è solo meta di turisti e sportivi, ma anche di tartarughe, che a volte arrivano sulla spiaggia per deporre le proprie uova: uno spettacolo della natura sotto ogni punto di vista.
Cari amici, il mondo da millenni cambia in continuazione, ma certe piccole, antiche testimonianze restano indelebili, a ricordarci che la natura è più forte di noi e che la dobbiamo sempre rispettare, perché è rispettandola che riusciremo a salvare noi stessi dalle nefaste conseguenze dei numerosi errori che continuiamo a fare.
Grazie, amici, a domani.
Mario
Le bianchissime sabbie di Piscinas!

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