mercoledì, luglio 24, 2019

I MANAGER IN CARNE E OSSA VERRANNO SOSTITUITI DAI ROBOT? LA SELEZIONE DEL PERSONALE È GIÀ PREROGATIVA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.


Oristano 24 luglio 2019

Cari amici,

Chi l’avrebbe mai detto! Eppure, lentamente ma inesorabilmente, l’intelligenza artificiale continua a fare passi da gigante, ovviamente a scapito di quella umana che, seppure diversa e ben più varia e profonda, non è in grado di raggiungere le velocità di calcolo, cernita e selezione che può invece garantire quella artificiale. Stante questo, oggi succedono cose che sarebbe stato difficile anche solo a pensarle 40/50 anni fa, in quanto storicamente mezzo secolo non è altro che un granello di sabbia nel tempo! 
Si, amici, l’evoluzione che il mondo ha subito nell’ultimo mezzo secolo è certamente superiore a quello avvenuto nei precedenti 500 anni, superando anche la più fervida fantasia. Passo dopo passo, dunque, si è passati in pochi anni dalla modesta robotizzazione delle fabbriche alla costruzione di veri e propri Robot Umanoidi, ai quali vengono assegnati compiti sempre più complessi. Non più esecuzioni di routine, ma analisi approfondite, come per esempio quelle della selezione del personale in azienda.
La Repubblica ha di recente pubblicato un interessante servizio riguardante una nuova piattaforma tecnologica, la Visi-skill, lanciata in Italia dalla multinazionale ManpowerGroup. Come affermato dalla stessa società, è questo uno strumento che "combina l’analisi dei dati e le informazioni relative ai dipendenti, per aiutare le organizzazioni a sviluppare la propria ‘banca competenze’ e permettere alle persone di accedere a percorsi di crescita personalizzati. Competenze, esperienze e attitudini possono essere mappati, confrontati e valutati, aiutando le aziende a programmare i percorsi di carriera e ad attribuire in modo ottimale alle risorse le posizioni e i progetti sulla base delle skills richieste".
Insomma, uno strumento artificiale certamente straordinario, con delle capacità difficilmente riscontrabili nella nostra umanità; come scrive La Repubblica, un'entità virtuale grandiosa, uno "specchio delle mie brame" che, quando interrogato, non indicherà la più bella del reame, ma i dipendenti con più competenze, quelli da potenziare e i percorsi per far crescere nel complesso il proprio personale. L'intelligenza artificiale, insomma, incrocia il nuovo mondo del lavoro non solo nel senso che genera nuove professioni e urgenze di aggiornamento per i vecchi lavoratori, ma anche perché mette a disposizione delle Risorse umane nuovi strumenti di analisi delle necessità e di definizione delle linee guida per migliorarsi.
Questo straordinario ‘cervellone’ dal curioso nome Visi-skill è un prodotto italiano (cosa che ci riempie ulteriormente di orgoglio), sviluppato da Experis IT, e presto, grazie all'esperienza accumulata nel nostro Belpaese dovrebbe sbarcare anche nel Regno Unito, in Germania, in Francia, nei Paesi Bassi, in Spagna, in Norvegia e in Svezia. Miscelando efficacemente l'analisi dei dati e l'Intelligenza Artificiale, questa piattaforma intelligente (come sostiene l'azienda costruttrice) "raccoglie e registra le competenze tecniche specifiche e le soft skills dei dipendenti, analizza i ruoli ricoperti e quelli potenziali, identificando per entrambi i gap di competenze e proponendo percorsi formativi per colmarli". Una macchina a dir poco dalle capacità davvero straordinarie! 
Questo strumento, pensate, è in grado di portare in azienda un grande valore aggiunto, in quanto è in grado di avere una visione prospettica a 360 gradi: grazie all'analisi predittiva, infatti, la piattaforma sa tenere traccia dell’evolversi delle competenze e proiettare l’evoluzione dei ruoli su un arco temporale fino a 3 anni di distanza. Come raccontano i responsabili della sua realizzazione, questo grande cervellone artificiale "È per le aziende una soluzione ottimale, in grado di far crescere le competenze dei dipendenti, identificandone i punti di forza e consentendo di pianificare insieme all’azienda il percorso professionale più idoneo alle loro skills e più allineato alla strategia aziendale".
Cari amici, credo di non essere il solo ad essere meravigliato (ma anche preoccupato) dal fatto che piano piano le macchine assorbiranno la gran parte del lavoro di alta competenza, prima riservato ai soli, validi, manager. Abbiamo già digerito con grande difficoltà il fatto che le macchine abbiano prima assorbito lentamente ma inesorabilmente il lavoro umano manuale e ripetitivo, poi fagocitato quello intermedio e ora, infine, la scalata è arrivata fino ai vertici. E poi? Chissà!
Una sola cosa mi tranquillizza: che anche la macchina più perfetta (almeno per ora) non è in grado di auto-costruirsi, in quanto per nascere e poi operare ha sempre bisogno del grande e insostituibile cervello umano!
A domani.
Mario



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