Cari amici,
dall’enorme risonanza mondiale data all’evento sembra quasi di capire che siamo arrivati a scoprire gli strumenti con i quali è stato costruito il mondo.
La stessa espressione “particella di Dio”, che alcuni scienziati hanno voluto attribuire al “Bosone” di Higgs, la famosa particella che da la massa a tutte le altre, sembra quasi dimostrare, senza mezzi termini, che l’uomo, mediante i nuovi strumenti di conoscenza, è diventato esso stesso Dio. Credo sia utile, a prescindere dalla grande importanza dell’evento, riflettere su passato e presente, per affrontare meglio il futuro.
Questa mia chiacchierata con Voi, considerata la mia scarsa conoscenza di una materia cosi complessa, non è incentrata sulla scoperta, utilissima certamente per comprendere determinati meccanismi ancora non perfettamente noti, ma vuole essere, invece, una riflessione sul nostro mondo e sulla nostra esistenza. Riflessione fatta da un credente in Dio che però non rinnega la scienza, fermamente convinto che l’una non escluda assolutamente l’altra. Vediamo il perché.
La Bibbia, il primo e più importante libro degli Ebrei prima e dei Cristiani dopo, riporta, con parole semplici e non certo scientifiche la creazione del mondo da parte di Dio. Nella prima parte, la Genesi, vengono riepilogate le origini del mondo e dell’umanità. Il linguaggio è semplice, adatto alla cultura dell’epoca, e cerca di far capire, comunque, all’uomo, sua creatura, la sua immensa potenza e la sua grandissima capacità.
La Bibbia non è un trattato scientifico ma uno strumento per far conoscere Dio all’uomo. Strumento che riepiloga la grandezza e la potenza del Dio creatore ed elenca le cose da Lui create. Bibbia e scienza non sono in conflitto a meno che non si cerchi volutamente di farlo. Galileo Galilei riteneva che la Bibbia fosse una conoscenza che serve per “andare in cielo”, mentre un trattato scientifico serve per spiegare “come è fatto il cielo”. Le due cose possono certamente andare di pari passo se ad ognuna viene dato il suo valore: il problema sorge se se ne fa un uso improprio: quando l’una pretende di sostituire l’altra. Quando la scienza pretende di spiegare tutto l’universo solo dal punto di vista materiale, va incontro a falsità, perché vi sono cose non materiali: la conoscenza, l’amore, la libertà, la soggettività, la stessa vita, solo per fare qualche esempio. Così se volessimo spiegare tutto il reale solo dal punto di vista della Bibbia, è chiaro che sarebbe impossibile, perché la Bibbia, come parola di Dio, esprime il rapporto tra Dio e l’umanità, e non la possiamo prendere in considerazione come un trattato scientifico sulla struttura atomica della materia.
A quelli che cercano di spiegare scientificamente la nascita, la formazione del “creato”, dell’universo, attraverso la teoria del “Big Bang” e della successiva progressiva “evoluzione”, potrei chiedere loro, per esempio, cosa fosse prima quell’enorme misteriosa “massa di materia che esplode nel big bang”; quale è stata la causa dell’esplosione? Perché, poi, non è esplosa prima o anche dopo, dato che il tempo è infinito? Altra considerazione. Se poi si dà per scontata l’esplosione della materia, vuol dire che il big bang supponeva un mondo anteriore, ma questo è contraddittorio, perché se il primo fatto esistenziale è il big bang prima non c’era nulla, vuol dire che «nulla» preesisteva al big bang. Ma se non c’era nulla, come ha potuto esplodere il nulla? Quante domande senza valide risposte!
Rileggendo la Bibbia, che molti sostengono che non consideri, non parli di evoluzione, direi che invece anche la Bibbia, cari amici, parla di evoluzione! Si legga il 1° capitolo della Genesi: “…Dio creò la luce, e poi il firmamento, e poi le acque…”; non vi sembra questa una forma di “big bang” in lenta evoluzione, guidato da mano illuminata e sapiente, molto più sensato di quel presunto, misterioso ed inspiegabile big bang scientifico, dotato di propria personalità autoregolante e caoticamente costruttiva. Vi sembra quest’ultima abbastanza credibile?
La scienza cerca di spiegare l’evoluzione sostenendo che una specie deriva dall’altra, ma non riesce a spiegare il mistero della vita, come questa sia sorta dalla materia. Il mondo racchiude infiniti e enormi misteri che la scienza cerca di spiegare e continuerà a farlo, forse vanamente. A questa «scienza», che manca delle soluzioni cercate, la Bibbia apporta un raggio di «razionalità», quando ci dice che l’evoluzione non avviene in forza del caso (come afferma invece Margherita Hack), ma in forza di una volontà e intenzionalità che è quella di quell’essere superiore che ci governa: Dio.
Cari amici, se rileggiamo non solo in modo letterale i contenuti del 1° capitolo della Genesi, credo che possiamo trovarvi quello che cerchiamo: la costruzione “voluta” dell’Universo da parte di Dio, la Sua capace azione creatrice e la lenta e successiva costante evoluzione. Qui s’inserisce l’indagine scientifica, la quale, ripeto, non deve assolutamente mancare, ma limitata esclusivamente all’aspetto materiale e fisico, e non anche sotto gli altri aspetti che certo non sono secondari. Questi ultimi sono di competenza di altre discipline: filosofiche, religiose, umanistiche, spirituali, oltre che sociali. Solo mettendole tutte insieme possiamo arrivare ad una spiegazione, “la più vicina alla realtà”, senza che nessuna, singolarmente, si arroghi il diritto di essere l’unica a dire la verità.
La scienza svolge un ruolo di conoscenza importante, come i fatti di questi giorni dimostrano. Scoprire i meccanismi che regolano la “materia”, la sua composizione, la sua massa, è certamente un qualcosa che ci consentirà di migliorare non poco il nostro vivere.
La conferma dell’esistenza del Bosone di Higgs, particella che è stata catturata finalmente senza alcun dubbio nel superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra dopo ripetuti esperimenti che le davano da tempo la caccia con tecnologie diverse, è dunque provata. Dotato di una grande energia, che si esprime tra 125 e 126 GeV (miliardi di elettronvolt), il bosone conferma la teoria delle particelle elementari (il cosiddetto “modello Standard”). La scoperta regalerà orizzonti conoscitivi “più ampi e sconfinati”, come sostiene il filosofo Karl Popper.
Cari amici, credo che anche oggi questa mia chiacchierata sia servita a farci riflettere, almeno un po’. Riporto in questo “pezzo” diverse foto scientifiche del bosone e del CERN, ma anche alcune della Cappella Sistina e delle sue splendide immagini sulla “creazione dell’uomo” da parte di Dio.
Io, chissà perché, più che al bosone sono molto più affezionato a quella “pasta di fango” che nelle sapienti mani di Dio ha dato vita alla nostra natura umana; non rinnego il Bosone, impropriamente definito “particella di Dio”, ma mentalmente non lo preferisco!
Grazie dell’attenzione.
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