Oristano 19 Luglio 2012
Avevo già avuto occasione di scrivere in questo blog della terribile avventura di Rossella Urru, sequestrata il 23 Ottobre dello scorso anno nel campo di Rabouni a Tindouf, dove c'è la più grossa comunità di saharawi, gli abitanti dell'ex Sahara spagnolo che non accettano la sovranità marocchina. Già ieri, quando si è sparsa la notizia della sua liberazione, ho avuto la tentazione di mettere in rete la mia gioia ma, per un complesso gioco di timori e remore stentavo a farlo.
Da sardo, appartenente ad un popolo per secoli asservito e che ha da sempre ha nel suo DNA una radicata diffidenza, avevo un cieco timore che la notizia fosse ancora indefinita, non accertata in modo totale. Avevo necessità di toccare con mano la sua reale e concreta liberazione: volevo vedere con i miei occhi Rossella scendere dall’aereo della nostra Aeronautica, possibilmente sorridente, accolta in primis dalla sua famiglia e poi dalle più importanti autorità dello Stato. Ora, dopo aver poche ora fa assistito a questo evento bellissimo e commovente, posso, davvero, dire a tutti Voi su questo blog:
BENTORNATA A CASA, ROSSELLA!
A Lei, con tanto affetto, voglio dedicare questa mia lettera aperta che, spero, Rossella possa avere la possibilità di leggere, anche se non subito.
Cara Rossella,
credo che tutta la Sardegna oggi sia idealmente con Te nel cuore. La notizia della Tua liberazione ha tolto dall’ansia e dall’angoscia non solo la Tua meravigliosa famiglia ma tutta la Sardegna e tutti i sardi. Sei, ormai, figlia adottiva di tutti noi, quella figlia bella, capace, tenace e determinata, che tutti genitori di questo modo vorrebbero avere. Una cosa debbo dirti subito e che mi ha dato ulteriore prova della Tua straordinaria capacità, serietà e determinazione. Ascoltando attentamente le Tue parole all’arrivo a Roma questo pomeriggio mi hai ulteriormente sorpreso. La Tua compostezza, senza timori o recriminazioni per la terribile prova, durata ben 270 giorni, ha messo in luce la Tua inossidabile fiducia negli altri, ed il tuo amore e la spontaneità nel metterti al servizio degli altri. Non eri turbata, non rinnegavi nulla del tuo impegno, anzi hai dichiarato che speri, in tempi brevi, di poter tornare al tuo importante lavoro nella cooperazione in Africa. Debbo confessarti che questa Tua dichiarazione mi ha commosso fino alle lacrime.
Cara Rossella io credo molto nei giovani e Tu rappresenti la parte migliore di Loro. Appartengo anch’io ad una Associazione (il Rotary) che del servizio agli altri ha fatto un suo modo di essere e di operare. Aiutare chi ha bisogno di noi dovrebbe essere in cima ai pensieri di tutti, perché è aiutando gli altri che possiamo, davvero, “investire in futuro” per avere domani un mondo migliore. Se avrò il piacere di incontrarti, conoscerti di persona, potrei, guardandoti negli occhi, dirti che….sei la figlia che non ho mai avuto!
Grazie Rossella della grande lezione che hai dato a tutti: sardi, italiani, europei e abitanti del resto del mondo. La Sardegna, in particolare è orgogliosa di Te e Ti avvolge in uno splendido abbraccio!
Bentornata a casa!
Mario
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