Oristano 10 marzo 2025
Cari amici,
Che la vita moderna sia
una corsa ininterrotta, alienante e stressante, per gran parte degli individui,
è una realtà incontrovertibile. Ciò, però, non vuol dire che in questo
angoscioso percorso quotidiano non ci troviamo di fronte al suo
contrario: la pausa, il fermo, vissuto in modo annoiato; le pauese, contrariamente al passato, non vengono, però, vissute in modo rilassato, magari in compagnia degli amici, ma in modo alquanto negativo:
la pausa si trasforma in “NOIA”. Si, la noia è uno dei mali del Terzo Millennio, che cattura
e avviluppa nella sua spirale travolgente sia gli uomini che le donne, trasformandoli
in quella “FOLLA SOLITARIA”, ben descritta da David Riesman, nel suo famoso
libro.
Cari lettori, è proprio LA NOIA il
male che ossessiona questo inizio del Terzo Millennio. La noia colpisce a
destra e a manca, a prescindere dalla diverse classi sociali, seppure i momenti di svago non manchino (...spesso, ce ne
sono anche troppi)! A creare questo stato di disagio è, forse, la nostra ansia dell'avere “TUTTO E SUBITO”, angustiandoci e portandoci
in quel vicolo cieco qual è la noia! Oramai la specie umana sta diventando
sempre più solitaria e non dialogante con gli altri, preferendo l’amicizia
virtuale a quella reale. Osservare nei
luoghi pubblici (che siano piazze di città o stazioni e aeroporti, poco
importa) tante persone, in particolare giovani, dialogare col proprio telefono
anziché con le persone vicine, non è l’eccezione ma la regola!
L’idea che la gran parte
delle persone, anziché il dialogo fisico preferiscano quello virtuale attraverso
il proprio smartphone, è di una tristezza deprimente, che fa presupporre che l'uomo è ormai entrato nel solitario e pericoloso tunnel della noia, che ci porta a rinchiuderci in noi stessi;
è la noia a farci aprire lo smartphone, fare scrolling sui social, chattare con
sconosciuti, passare del tempo con i
videogame, guardare i video su Youtube e TikTok, o leggere le news, anziché
fare vita sociale. Da essere sociali siamo diventati "lupi solitari"!
Secondo James Danckert,
professore presso il dipartimento di psicologia dell'Università di Waterloo in
Ontario, la noia è il male che ha colpito l’odierno uomo, diventato ipertecnologico, sempre più
preda dello stress e del tutto e subito, che lo ha allontanato dalla tranquilla
relazione sociale fisica. Questo male, però, secondo gli esperti, può essere
combattuto, nel senso che la noia può essere considerata come uno sfogo
momentaneo, che può trasformarsi anche in risorsa, svolgendo una funziona
analoga a quella del dolore.
Secondo questo moderno neuroscienziato cognitivo, J. Danckert, intervistato dal divulgatore scientifico
Sanjay Gupta per il podcast della CNN Chasing Life, la noia può essere
combattuta e vinta. Nell’intervista prima menzionata, ha così dichiarato:
"Così come il dolore non è solo la reazione al sentirsi feriti, ma è un
forte segnale che la nostra mente utilizza per galvanizzare il soggetto e portarlo alla
necessaria reazione da mettere in atto per affrontare il motivo che ha
causato il dolore, allo stesso modo intende operare la noia, stimolando il soggetto a
trovare le soluzioni all’inattività".
Coautore del libro Out
of My Skull: The Psychology of Boredom ("Fuori dal mio cranio: la
psicologia della noia"), Danckert ha sottolineato che la noia è uno stato
motivazionale che intende spingere all'azione; lo fa citando anche Leo Tolstoj, e la sua affermazione: "la noia è il
desiderio dei desideri". Insomma, amici, la noia può addirittura risultare
positiva, nel senso che l’individuo, una volta in preda alla noia, è portato a ricercare e studiare le possibili soluzioni per evitare l’inattività, e per questo mette in funzione
il cervello per cercare di trovare le possibili soluzioni!
Nella frenetica vita che
conduciamo in questo millennio, nel quale è più facile affermare che “più
che lavorare per vivere, viviamo per lavorare”, nei momenti di riposo la
noia ci assale. Anziché rilassarci, come avveniva senza fretta ai tempi della
civiltà contadina, magari riposando fino a tardi, iniziamo subito a lamentarci
perché non abbiamo niente da fare! La mancanza di impegno nella vita di oggi diventa un vuoto
insostenibile. Allora cerchiamo di trovare qualcosa da fare, purché sia
interessante. E, mentre ci arrovelliamo il cervello, il tempo sembra non
passare mai!
Si, amici, nella vita di
oggi annoiarsi non significa rilassarsi, anzi direi proprio il contrario! Eppure, una volta che ci troviamo in preda alla noia, potremmo rilassarci, lasciando spaziare la mente tra
i nostri pensieri, vagando tra i nostri ricordi. Potremmo provare a rivedere, seduti in
poltrona con gli occhi socchiusi, i diversi momenti piacevoli vissuti, come
nuotare, camminare in luoghi ameni, le piacevoli partite giocate con gli amici, i nostri sereni momenti
familiari; oppure, passeggiando dentro casa, affacciandoci alla finestra, potremmo rilassarci osservando lo scorrere della convulsa vita che si vive sulle strade intorno a noi. È questo un
esercizio che di sicuro ci consentirebbe di rilassarci!
Cari amici, quello che
certamente dobbiamo evitare, è quello di stare in poltrona con lo smartphone in
mano, pensando di rilassarci! È l’errore più grande! Lo smartphone non è un buon compagno
di relax, perché, seppure virtualmente, ci fa rientrare prepotentemente nel
mondo delle nostre, solite iper-attività, leggendo e rispondendo ai messaggi, alle notifiche, mettendo i like, che richiamano così il nostro consenso e quant’altro. Dovremmo, invece, rilassarci, sia in casa che fuori, cercando
la compagnia degli amici, quelli veri, quelli di cui siamo certi che ci
vogliono bene e che ci fanno star bene. Sarà questo il modo migliore per evitare che
la noia, dopo una giornata frenetica, ci catturi e prenda il sopravvento!
A domani.
Mario
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