lunedì, agosto 28, 2023

L'ARABIA SAUDITA SI PREPARA PER IL “DOPO PETROLIO” INVESTENDO MASSICCIAMENTE NELLE ENERGIE RINNOVABILI. L’ESEMPIO DI NEOM, LA NUOVA CITTÀ TECNOLOGICAMENTE ALL’AVANGUARDIA.


Oristano 28 agosto 2023

Cari amici,

In ARABIA SAUDITA il percorso per allontanare economicamente il Paese dalla calante dipendenza dalle esportazioni di petrolio e dall'estrazione di combustibili fossili è iniziato nel 2016. Fu allora che i responsabili del Paese misero mano all’”Agenda strategica di Riyadh”, più nota come ” Vision 2030”, un vasto e ambizioso progetto di riforma economica e sociale che prevedeva la messa in atto di un programma di trasformazione nazionale che, abbandonando la dipendenza dai combustibili fossili, tracciasse un percorso verso un futuro del Paese tecnologicamente avanzato; un progetto innovativo, con una visione strategica a lungo termine, in grado di avvicinare l'Arabia Saudita alla moderna tecnologia, cavalcandola senza indugio, per un futuro del Paese ormai dimentico dei combustibili fossili.

Può certamente stupire l’idea innovativa di questa repentina trasformazione, stante il fatto che l'Arabia Saudita è ancora oggi uno dei principali esportatori di petrolio al mondo! Eppure il Paese ha deciso, senza voltarsi indietro, di mettere in piedi un piano di faraonici investimenti in energie rinnovabili, principalmente energia eolica e solare. Il Governo saudita ha infatti annunciato di recente la costruzione di un enorme impianto fotovoltaico da 300 milioni di dollari, che fornirà elettricità a circa 40.000 case. È proprio questo l’obiettivo innovativo della Vision 2030: mettere in atto una riforma socio-politica ed economica nazionale volta a ridurre la dipendenza dell'Arabia Saudita dal combustibili fossili di cui è leader, attraverso la diversificazione economica e lo sviluppo della moderna tecnologia su una serie di servizi pubblici.

Per il raggiungimento di questi obiettivi, è stato ritenuto necessario aumentare la quota di investimenti nei settori economici non petroliferi, come il turismo, le banche e il settore informatico, in modo da mostrare al mondo un'immagine nazionale di rinnovamento, aperta e laica, sul mercato economico globale. Altri obiettivi del piano includono poi il rimboschimento, l'aumento delle aree protette, la riduzione delle emissioni, la diversificazione economica e la creazione di una città futuristica alimentata al 100% da energie rinnovabili. Questa futuristica città sta già per diventare realtà: si chiama NEOM, ed è una megalopoli dal costo di 500 miliardi di dollari! Adagiata sulla costa del Mar Rosso settentrionale, una volta completata, sarà straordinariamente innovativa, alimentata al 100% da energie rinnovabili.

Questo progetto di città incorporerà anche tecnologie intelligenti all'avanguardia, oltre ad attrazioni turistiche, per stimolare i settori commerciali non petroliferi sauditi e utilizzare ulteriormente il vantaggio geografico del Paese, definito come un hub merci cruciale. In breve, l'Arabia Saudita intende potenziare fortemente il proprio settore finanziario per ridurre la propria dipendenza dall'industria petrolifera. A cinque anni dall'annuncio del piano, il Regno dell'Arabia Saudita ha sicuramente posto l'accento sull'espansione dei suoi progetti ambientali, incoraggiando anche l'uso dell'economia circolare e aumentando la percentuale di progetti solari e a idrogeno dopo il coinvolgimento attivo del Paese nel vertice del G20.

A finanziare la creazione di NEOM (il significato della parola NEOM è nuovo futuro) anche il Public Investment Fund, scrigno del grande fondo sovrano del Regno, con un finanziamento da 300 miliardi di dollari. La nuovissima città NEOM in costruzione è una smart city futuristica, di grandezza pari a 26.500 km quadrati. Un progetto concepito per ispirare uno stile di vita alternativo che risponda ad alcune sfide globali critiche che l'umanità deve affrontare. La città intelligente metterà in evidenza il rapporto dell'umanità con la natura, preservando il 95% dell'ambiente naturale che la circonda. NEOM, con la grande quantità di energia rinnovabile prodotta, produrrà abbondante acqua con la desalinizzazione e sarà all'avanguardia nella tecnologia dell'acqua.

Amici, L'Arabia Saudita sa di dover affrontare una transizione energetica ed economica senza precedenti, abbandonando il petrolio e contribuendo a ridurre le emissioni nocive. Scopo della Vision 2030 è proprio il forte sviluppo del Paese nelle energie rinnovabili, obiettivo che consentirà di mantenere il suo ruolo dominante nell'attuale mercato energetico ed evitare la marginalizzazione economica e politica. La suddetta trasformazione economica quindi non solo mira a diversificare la struttura economica, ma anche a mitigare gli effetti del cambiamento climatico per sostenere l'economia nazionale dell'Arabia Saudita.

L'Arabia Saudita sta adottando misure alquanto ambiziose per diversificare la propria economia e abbandonare la dipendenza dal petrolio. Ad esempio, il ministro delle Finanze dell'Arabia Saudita, Mohammed Al-Jadaan, mira a trasformare la grande città di Riyadh in un centro finanziario internazionale tra i primi 10, con un settore privato in crescita, incentrato sul turismo e altri servizi, che rappresenterà il 65% del PIL nazionale entro il 2030, contro i soli due quinti del 2021.

Cari amici, credo che la strada intrapresa dall’Arabia Saudita sia quella giusta da seguire! Investono alla grande pure nello sport: si sono portati via per la loro nazionale di calcio anche il nostro ex Commissario Tecnico Mancini, per la modica cifra di 60 milioni di euro per 3 anni!!!

A domani.

Mario

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