Oristano 11 agosto 2023
Cari amici,
Che la telefonia mobile
continui a fare passi da gigante è una realtà incontestabile. Di recente al
Mobile World Congress, la fiera della telefonia di Barcellona, la Qualcomm, la
società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza
fili con sede a San Diego, in California (USA), ha annunciato l'arrivo sul
mercato delle iSim (Integrated Sim). È questa la punta di
diamante di una nuova tecnologia, che permette ad un processore per smartphone (il
cuore pulsante di ogni telefonino), di avere integrato già tutto il necessario
per attivare un piano dati e voce con gli operatori supportati.
In parole povere, in un
prossimo futuro, i telefonini che oggi usiamo non avranno più all’interno un
vassoio per l’alloggiamento della SIM fisica. Un ulteriore passo in avanti era
già stato fatto con le eSim, che, pur mancando della “Sim fisica”
(necessitavano, però, di un chip dedicato), mentre ora, con le future iSim, questa
sarà presente nell'hardware centrale dello smartphone, con una sicura riduzione
sia in termini di costi che di spazio sul terminale, da poter dedicare ad
altro. La prima piattaforma in grado di supportare le iSim è il sistema Qualcomm
Snapdragon Gen 2, risultato della collaborazione con Thales, che si occupa
di reti fisiche e dell'operatore Vodafone. Secondo l'agenzia di analisi Kaleido
Intelligence, le iSim integrate dovrebbero essere utilizzate in oltre 300 milioni
di terminali entro il 2027.
Il sistema Snapdragon
Gen 2, a detta degli esperti, potrebbe essere presente nei primi smartphone
top di gamma a partire dal 2024, anche se un'implementazione completa potrà
esservi in almeno un paio di anni, quando cioè il supporto alle iSim arriverà
anche su piattaforme più economiche e su telefoni di fascia media. L’attesa del
nuovo sistema fa già adepti. che non vedono l’ora di entrare a far parte del
nuovo sistema, che, essendo pienamente conforme con lo standard Gsma Remote Sim
Provisioning, consentirà agli utenti di attivare servizi e abbonamenti da
remoto, ipoteticamente anche dal proprio computer, semplicemente scegliendo
fornitore e offerte preferite.
La società Qualcomm
ha dichiarato che l’iSim può essere inserita in più tipologie di dispositivi
(tablet, laptop, visori indossabili, dispositivi Iot) oltre allo smartphone,
con capacità di connessione ai servizi mobili che cambierà le nostre vite in un
futuro prossimo. Ma vediamo più da vicino di che cosa si tratta. Più in
dettaglio, le funzionalità della innovativa iSim sono integrate all’interno del
SOC (System-on-a-chip), cioè il circuito integrato del device che include il
processore, il chipset (che gestisce il passaggio di informazioni tra le varie
componenti) e altri elementi. E tali funzionalità della Sim – il codice
identificativo univoco, IMSI (International mobile subscriber identity), che
permette all’operatore di identificare il cliente e, di conseguenza, il numero
di telefono a cui è stato associato – sono utilizzabili da qualsiasi provider
di servizi telefonici.
La iSim, che ha un
formato standard, è interoperabile come l’eSim. Tradotto vuol dire che
permette di cambiare operatore telefonico più velocemente e facilmente. Tanto
che, per esempio, la sostituzione della Sim card fisica sarà soltanto un
lontano ricordo del passato. E non è tutto. Questi nuovi dispositivi
risulteranno più longevi che in passato. Con le iSim, le funzioni Sim, la
memoria e le porte di input/output sono integrati in un unico SOC. Con questa
architettura elettronica, il consumo di energia diventa molto più efficiente,
ciò significa che la durata della batteria aumenta sia tra una ricarica e
l’altra, sia nell’arco del tempo. Tradotto: lo smartphone durerà di più. Il
terzo vantaggio è la sicurezza: gli elementi di crittografia di una iSim
risiedono all’interno del SOC. Le possibilità di sostituirlo, rubarlo o
manometterlo sono effettivamente eliminate.
Cari amici, al momento, essendo
una tecnologia molto nuova, lo svantaggio iniziale risulta essere quello del
costo: le componenti dell’iSim costano molto e pochi produttori hanno le
capacità (e i brevetti) per implementarle. Ma questo potrebbe cambiare a breve.
Inoltre, resta da capire se i produttori di smartphone e gli operatori
telefonici sono pronti a gettarsi nella sfida, oppure se, in un primo momento,
resteranno a guardare. Se accetteranno la sfida, il cambiamento potrebbe
portare in tempi relativamente brevi a considerare le iSim la normalità, consentendo
così l’abbandono delle complesse procedure per cambiare operatore e quant’altro,
realtà aumentata compresa.
A domani
Mario
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