Oristano 8 giugno 2020
Cari amici,
Oggi, grazie alle precise notizie ricavate dal blog di Mare Calmo: https://www.marecalmo.org/.../figoli-oristano-arte.../, posso raccontarvi la storia dei figoli di
Oristano, gli antichi “Alfareros”, quegli artigiani-artisti specializzati
nell’arte della lavorazione della ceramica. La loro storia inizia in epoca lontana, come
risulta dallo Statuto dei figoli di Oristano (chiamati anticamente col nome
spagnolo di “alfareros") che risale alla fine del XVII secolo, precisamente
al 1692. Lo Statuto, redatto in castigliano e intitolato “Libro de los
Capitulos que ha de observar la Maestrança de los Alfareros de este Ciudad de
Oristan. Hecho el año 1692.”, recava sulla copertina la Vergine della
Misericordia che con il suo mantello celeste proteggeva appunto “los Alfareros”
ossia i figoli.
Le sue norme operative,
approvate dalle Autorità della città e da quelle del Regno di Sardegna,
regolavano non solo l’organizzazione del Gremio, ma anche l’amministrazione, le
attività professionali e i doveri religiosi dei suoi componenti.
I figoli si
mettevano sotto la protezione non solo della Madonna della Misericordia, ma
anche della SS. Trinità. Alla Vergine era intitolata una cappella, nota all’epoca
come chiesa della Misericordia, ubicata davanti alla cattedrale. Oggi
l’edificio di culto, sede dell’antico Gremio dei figoli, è noto con il nome di
chiesa della SS. Trinità, oramai sconsacrata (è attualmente la sede del settimanale
diocesano L’ARBORENSE).
I Gremi in Sardegna
furono cancellati nel 1864, aboliti con un decreto del Regno d’Italia. Spariti
i Gremi, i figoli fondarono la Società della SS. Trinità, che aveva anch’essa il
compito di tutelare l’arte della ceramica. Questa società fu poi sciolta nel
1953, sostituita dalla Cooperativa della SS. Trinità che ebbe però vita breve:
durò solo dieci anni. L’ultimo Presidente noto della Cooperativa fu il figolo
Giovanni Sanna.
Fino agli anni sessanta
del XX secolo, quando ancora erano in attività le botteghe di via Figoli, sede
storica dei maestri ceramisti di Oristano, i loro prodotti in terracotta erano
esportati in tutta la Sardegna, in Italia e talvolta anche all’estero. La
diffusione capillare delle reti idriche, e soprattutto la plastica, hanno poi
negli anni quasi del tutto soppiantato l’utilizzo dei contenitori in ceramica
nella vita di tutti i giorni. È così che in città moltissime botteghe chiusero
i battenti, e gli ultimi testimoni diretti di questa tradizione hanno
modificato le loro produzioni, prediligendo le forme più artistiche.
In questa nuova fase, l’arte
ceramica trovò il suo importante punto d’appoggio nell’Istituto d’arte “Carlo
Contini” di Oristano, che nel corso degli ultimi decenni di attività didattica
ha formato numerosi giovani artisti, grazie all’impegno di alcuni vecchi artigiani
e di capaci docenti, realizzando opere esteticamente innovative, seppure memori
di un’antichissima tradizione.
Nel 2003 il Comune di
Oristano è entrato a far parte dell’Associazione italiana Città della ceramica
che ha messo in rete i comuni di antica e significativa tradizione. Da quel
momento la città si fregiò del titolo di “Oristano città della ceramica”,
mettendo in cantiere diversi progetti e realizzando manifestazioni come “Il
tornio di via Figoli” e “Oristano città museo” che hanno arricchito le piazze
del centro storico con alcune installazioni realizzate dai ceramisti della città.
Nel dicembre 2018 è stato
inaugurato il Centro di Documentazione sulla Ceramica di Oristano “TERRACOTTA”,
ospitato negli spazi dell’Hospitalis Sancti Antoni. Il Centro è nato per
volontà dell’Assessorato comunale all’Artigianato e delle Attività produttive
che ha affidato all’Archivio Storico di Oristano progettazione, mission e
realizzazione.
Cari amici, ora, dopo la
nascita della Fondazione Oristano, nell’ambito delle iniziative culturali di
MuseoOristano, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di
Oristano, sta per essere avviato il Cantiere culturale “Su brugu de is
crongioagius”. Inaugurato domenica 7 giugno, ora gli oristanesi potranno
andare alla scoperta delle tracce dello straordinario patrimonio artistico legato
ai figoli.
Dalla home page del sito
MuseoOristano www.museooristano.it si
potrà accede alla sezione dedicata “Cantiere Su brugu de is crongioargius” dove
sarà possibile consultare gli approfondimenti, curiosità, materiale fotografico
e piacevoli aneddoti.
Come ha avuto modo di spiegare
l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna, “Si tratta di un programma di
iniziative volte alla valorizzazione, promozione e ricerca del giacimento
culturale oristanese legato ai figoli, dalla produzione materiale, al
patrimonio demoetnoantropologico, legato ad un’arte e un mestiere che sin
dall’età medievale ha segnato non solo l’urbanistica ma l’intera cultura e
identità oristanese”.
Il Curatore di
MuseoOristano Maurizio Casu ha commentato: “Tutti i cittadini oristanesi
sono chiamati a contribuire a questo progetto attraverso immagini,
testimonianze e ricordi legati ai figoli, alle loro produzioni e alle feste
tradizionali di questa antica associazione che così come tutti gli altri Gremi
oristanesi, aveva una propria cappella”.
Il progetto “Su brugu de
is crongioargius”, che ha appena preso il via, si trasformerà in una importante
mostra espositiva e in una successiva pubblicazione, verrà raccolto lo studio
dei materiali e l’intero lavoro di ricerca che gli operatori culturali di
MuseoOristano realizzeranno in condivisione con la comunità oristanese.
Inoltre, il primo mercoledì di ogni mese, verrà presentata una pubblicazione
che darà un contributo di carattere storico-artistico legato alla storia di
questa antica e rinomata tradizione oristanese. I cittadini che volessero
partecipare e contribuire con del materiale al progetto, possono scrivere una
mail a: info@museooristano.it.
Amici, valorizzare il
passato migliora il presente e mette le basi per un futuro migliore.
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento