martedì, giugno 02, 2020

L’ORTICA, UNA PIANTA ERBACEA “PUNGENTE” MA RICCA DI MILLE VIRTÙ. IN SARDEGNA È CONSIDERATA PREZIOSA E VERSATILE.


Oristano 2 giugno 2020

Cari amici,

Oggi la mia riflessione è dedicata ad una pianta 'pungente' ma benefica: l’Ortica (Urtica dioica, L.). Si tratta di una pianta erbacea perenne molto diffusa; è presente in Europa, Asia, Nord Africa e Nord America, e anche nella nostra Sardegna cresce spontanea e la troviamo di frequente nei sentieri campestri e anche negli angoli dei nostri giardini di città. C’è da dire che al tatto si fa riconoscere subito, grazie al suo potere urticante, e se si tocca con la pelle nuda, considerati i tanti pungoli presenti sia nelle sue foglie che nel fusto ci ritroviamo una bella bolla come la puntura di un insetto! 
Quei pungoli, simili a peli, sono fortemente urticanti e al contatto con la pelle iniettano all’interno delle sostanze irritanti: acetilcolina, istamina, serotonina e acido formico, che causano bruciore e prurito. Da tener presente, però, che questa capacità irritativa è poco durevole, in quanto viene persa dopo appena 12 ore dalla raccolta della pianta. 
L’ortica cresce soprattutto in luoghi umidi e ricchi di azoto (rifiuti organici proteici), meglio se all’ombra; in queste condizioni cresce rigogliosa, e può raggiungere anche i due metri di altezza. Ha grandi foglie verdi, lanceolate e dalle estremità seghettate. L’ortica esiste in doppia versione: maschile e femminile, essendo una pianta erbacea dioica. I fiori femminili si raccolgono in spighe lunghe e pendenti e sono di colore verde. Essi sviluppano un achemio ovale con relativo ciuffo di peli all’apice. Lo si può apprezzare visivamente attorno ad aprile-settembre. I fiori maschili, invece, sono riuniti in spighe dritte.
Che l’ortica fosse ricca di tante virtù è noto fin dall’antichità. Tra le tante leggende si racconta che Nabucodonosor, il famoso re babilonese, mangiasse esclusivamente ortiche al solo fine di divenire saggio. E in realtà non aveva tutti i torti, considerato che l’ortica è ricca di vitamina A, vitamina C e K, acido formico, istamina, tannino, carotene, acido gallico, azoto, ferro (soprattutto le foglie), sali minerali, calcio, silicio, magnesio e fosforo. Tutti questi elementi rendono l’ortica particolarmente nutriente e adatta in casi di convalescenza, denutrizione ed esaurimento. 
Anticamente molto più usata di oggi come alimento, quest’erba comincia ora a tornare in voga. Ai tempi della civiltà contadina, in particolare nel periodo bellico di scarso approvvigionamento alimentare, con l’ortica si facevano zuppe, frittate e ravioli. Da notare che l’azione urticante viene meno durante la cottura, restando, invece, in chi la mangiava, un gusto molto gradevole. Ancora oggi chi la consuma impiega l’ortica come sostituta degli spinaci, in tutte le ricette simili, considerato il lieve gusto acidulo posseduto. 
Ottima dunque, se usata in frittate, minestre, ripieni per i ravioli e salse per i bolliti; che dire poi dell’impareggiabile risotto all’ortica, grande piatto regionale del Molise? L’importante, per chi decide di usare in cucina questa pianta, è quello di non dimenticare mai di indossare i guanti quando la si raccoglie e la si pulisce, facendone poi sempre cuocere le foglie prima di consumarle.
Tornando sulle sue proprietà, una delle più importanti possedute dall’ortica è quella antianemica, in quanto contenendo le sue foglie tantissimo ferro e parecchia clorofilla, stimolano l’organismo a produrre nuovi globuli rossi. Soprattutto le donne dovrebbero nutrirsene in abbondanza, in quanto l’ortica possiede anche delle proprietà vasocostrittrici ed emostatiche, virtù, queste ultime, che la dovrebbero far apprezzare molto di più, da parte delle donne, in particolare quelle che soffrono di mestruazioni abbondanti. Sempre restando in campo femminile, l’ortica possiede anche un’azione galattogena, capace di aumentare la produzione del latte materno. 
Ma l’ortica di proprietà ne ha ben altre! Per esempio sono eccellenti le sue proprietà depurative, diuretiche, tonificanti e ricostituenti. L’ortica contiene piccole dosi di creatina, sostanza che può facilitare la digestione e l’assimilazione dei nutrienti, in quanto implementa la produzione di succo pancreatico. E che dire delle sue proprietà antiinfiammatorie sull’intestino? Chi soffre di diarrea trova nell’ortica una fedele alleata, grazie ai tannini e alle loro proprietà astringenti. Stessa cosa per coloro che volessero depurare il proprio organismo da tossine e altre sostanze potenzialmente dannose se presenti in quantità: acidi, cloruri e colesterolo.
Per tutte queste sue proprietà l’uso dell’ortica è raccomandato per combattere la gotta, i reumatismi e la dolorosa artrite, grazie alla sua capacità di alcalinizzare il sangue, facilitando per l’appunto l’eliminazione dei residui acidi del metabolismo. Le sue proprietà naturali sono di buon ausilio anche per la cura esterna del corpo. Ampio il suo uso cosmetico, a partire dall’efficace shampoo alle ortiche, che combatte alla grande la forfora. Inoltre l’uso sui capelli dell’ortica sembra avere anche delle proprietà utili a fortificarli e ad arrestarne la caduta.  Infine aggiungo che l’ortica ha sulla pelle un delicato effetto emolliente e per questo la si può utilizzare nelle sue diverse forme per curare alcune malattie della pelle: eczemi, eruzioni cutanee e acne.
Cari amici, In passato, cosa che molti non sanno, l’ortica era utilizzata anche come fibra naturale, alla stregua del lino o della canapa; Praticamente si prendeva l’ortica, si batteva e poi la si sfibrava. I nostri nonni, così preparata, la usavano per produrre dei vestiti caldi e naturali al 100%. L’ortica era in passato usata anche come ottimo colorante, grazie alla tanta clorofilla che contiene; la parte fogliare veniva perciò usata per colorare i tessuti delicati, mentre le radici venivano usate anch’esse per colorare i tessuti, ma ricavandone un colore giallo paglierino.
Insomma, amici, l’ortica sarà pure pungente ma è davvero tanto utile! Forse perché, per rispettare gli antichi proverbi, non dobbiamo mai dimenticare che “non c’è rosa senza spine”!
A domani.
Mario

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