domenica, settembre 15, 2019

I PRODOTTI SARDI SEMPRE PIÙ GRADITI ALL’ESTERO. ORA LE NOSTRE PRODUZIONI ARRIVANO ANCHE IN INDIA, IL SECONDO PAESE PIÙ POPOLATO AL MONDO.


Oristano 15 settembre 2019

Cari amici,

L’analisi delle esportazioni isolane relative al 2018 ha messo in luce che i prodotti sardi, finalmente, si affermano positivamente anche nel secondo Paese più popolato al Mondo: l’INDIA. L’export verso questo grande Paese nel 2018 si è attestato a cifra vicina ai 27milioni di euro, di cui 2,5 arrivano dalle piccole imprese. Lo ha affermato con orgoglio ANTONIO Matzutzi, Presidente di Confartigianato Sardegna: “Le imprese sarde ora stanno iniziando a capire che è necessario andare oltre il Mercato Domestico”.
Le esportazioni sarde, per ora, hanno riguardato per la maggior parte i prodotti derivati dalla lavorazione del greggio, del comparto estrattivo e di sistemi industriali legati alla raffinazione del petrolio; l’export di tali prodotti, tra il 2017 e 2018, è cresciuto del 161,8 per cento e una parte di queste esportazioni, seppure ancora modesta, è stata conquistata anche dai prodotti della piccola impresa manifatturiera sarda. Infatti prodotti agroalimentari, tessili, beni in legno, pelle e metalli, nel 2018 sono volati dall’Isola verso Nuova Delhi2, per circa 2milioni e mezzo di euro. 
Dati già confortanti, appunto, perché nell’anno appena passato, l’export delle piccole imprese ha registrato una impennata del 47%, dovuta principalmente alla vendita di prodotti alimentari. Sono questi i dati che emergono all’analisi dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, elaborati su fonte ISTAT sulle “Esportazioni della Sardegna in India. “Questi dati confermano come Paesi, ancora poco conosciuti dalle nostre imprese – afferma Antonio Matzutzi - siano capaci di generare volume di acquisti e, quindi, come per le nostre realtà lo spazio di crescita sia diventato enorme”. “Le imprese – ha continuato il Presidente Matzutzi - hanno ormai capito come il “mercato domestico” non sia più sufficiente e come quello globale offra molteplici opportunità da cogliere”.
In dettaglio nel 2018 sono partiti dalla Sardegna verso l’India prodotti agro alimentari per circa 1milione e 424 di euro (+29,8 per cento rispetto al 2017), 377mila euro di prodotti tessili (+69,6 per cento), mille euro di abbigliamento (stabile), 83mila euro di prodotti in pelle  (stabile), 566euro di materiale legnoso (+75,1 per cento), 54mila di prodotti in metallo (+5,9 per cento), 6mila euro di mobili (stabile) e 4 mila euro di altre manifatture (in calo del 72,6 per cento).
Tra le province sarde, capofila è Cagliari con più di 25milioni di export di cui 88mila di prodotti delle piccole imprese; segue Sassari con un totale di 2milioni e 409mila euro, di cui ben 2milioni e 360mila delle piccole aziende. Per Nuoro solo 210mila in totale e Oristano con solo 19mila euro. “Questi dati sottolineano come anche che le piccole realtà – conclude Matzutzi - si stiano affacciando con sempre maggiore determinazione fuori dai confini, e di come sia necessario investire sempre più nell’internazionalizzazione, come la Regione e le imprese fanno da qualche tempo”.
Il risultato è già confortante, in quanto il made in Italy verso l’India vale circa 4 miliardi di euro e nel 2018 ha rappresentato un mercato particolarmente dinamico, con l’export in salita dell’11 per cento, una performance migliore del +3,1 per cento dell’export totale. Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale dello scorso gennaio, nel 2019 il PIL dell’India cresce del 7,5 per cento, migliorando il +7,3 per cento del 2018. Tra le maggiori economie emergenti l’India è quella con il maggiore tasso di crescita, superiore al 4,5 per cento medio dei Paesi emergenti e davanti al 6,2 per cento della Cina. L’economia indiana cresce ad un ritmo più che doppio rispetto alla media mondiale (+3,5 per cento); per quest’anno gli acquisti dall’estero dell’India sono previsti in salita dell’8,0 per cento, in decelerazione rispetto al +9,5 per cento registrato nel 2018.
Cari amici, l’India rappresenta oggi il mercato mondiale più dinamico, davanti alla Corea del Sud con 11,2 per cento, Svizzera con 10,9 per cento, Cina con 10,8 per cento, Canada con 9,1 per cento, Messico con 7,7 per cento, Serbia con 7,1 per cento, Croazia con 6,6 per cento, Vietnam con 6,1 per cento. L’Italia, dietro alla Germania, è il secondo paese dell’Unione europea per quota di export dei settori MPI verso l’India (16,3 per cento del totale UE).
Cari fedeli lettori del mio blog, è inutile negarlo: la globalizzazione ha aperto il mondo anche alle piccole realtà, creando un unico mercato globale, una piazza dove tutti possono vendere e comprare, senza limitazioni di tempi e di luoghi. La Sardegna, che per molto tempo è rimasta inattiva, sonnacchiosa, è tempo che si svegli, che colga appieno questa opportunità, perché in un mercato globale chi non partecipa viene tagliato fuori, non esiste!
A domani.
Mario

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