domenica, maggio 14, 2017

I DIFFERENTI MODI DI INTENDERE IL DECORO DELLE CITTÀ: IN ITALIA SI E’ ARRIVATI AD UNA MULTA SEMESTRALE DI 26 MILIONI DI EURO, PER LE DISCARICHE NON A NORMA, MENTRE IN CINA ANCHE 5 GRAMMI DI POLVERE PER METRO QUADRO NEL MARCIAPIEDE SONO CAUSA DI LICENZIAMENTO PER LO SPAZZINO.



Oristano 14 Maggio 2017
Cari amici,
È proprio vero esistono sempre i 2 pesi e le 2 misure! Mentre il nostro Paese riceve una pesante multa (semestrale) dall’UE di 28 milioni di euro per l’incapacità del nostro Paese di mettere in regola le 200 discariche di rifiuti non a norma, in Cina la pulizia maniacale, insita in questo popolo, fa sì che i marciapiedi delle città siano più puliti quanto e più delle loro case.  Questi eccessi potrebbero farci sorridere, ma è proprio la verità. Ma cosa succede realmente in questo Paese del Sol Levante? Vediamolo insieme, e ci renderemo conto come in Cina la pulizia delle strade è davvero una questione di grande importanza.
Si in questo Paese, dove la pulizia è ritenuta qualcosa di serissimo, gli operatori ecologici che operano nelle città non si limitano (come i nostri) a passeggiare con uno spazzolone fra le mani, ma svolgono il compito affidato ‘a regola d'arte’, in quanto questi operai sono soggetti a controlli rigidissimi. Nel caso in cui le strade loro affidate non risultino perfettamente pulite, essi rischierebbero sanzioni pesantissime. Per esempio, nella citta' di Xi'an, nella provincia di Shaanxi, esiste addirittura la figura dell'ispettore. Questo personaggio, attrezzato di pennello e bilancino di precisione, seleziona a caso un metro quadrato di marciapiede e, nel caso in si riscontrino più di 5 grammi di polvere, sul malcapitato responsabile di quello spazio esaminato cala una pesante sanzione.
C’è addirittura di più. Anche i detergenti usati dall’uomo debbono essere di buona qualità, altrimenti, in caso contrario, lo "spazzino" pagherà di tasca ben 100 yuan di penale. Ad ogni operatore ecologico vengono offerte 3 possibilità d'errore, e la terza sarà anche l'ultima: con tanto di licenziamento immediato. La figura dell'ispettore è stata l’ultima ad essere istituita (introdotta da poche settimane) e mira a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini.
Si, amici, l'immagine di un Paese non si costruisce soltanto con le belle parole. Sono i tanti piccoli ingredienti a far grande una nazione, e l’Italia, un tempo nota per essere una delle Nazioni più linde e ben curate, tanto da far invidia a molte altre, oggi è retrocessa in posizioni marginali. 
L’Italia entrò in conflitto già nel 2014 con l’UE, che allora la condannò per la presenza di oltre 200 discariche irregolari, con l’impegno di metterle quanto prima a norma. In questi anni, però, ne sono state messe a norma solo 14. Alla data del 13 Luglio 2015 permanevano ancora 185 discariche in procedura d’infrazione. A fine del 2016, come ha di recente chiarito il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti rispondendo a una interrogazione presentata alla Camera, si era ancora a quota 133, dato quest’ultimo che comportava “una sanzione semestrale di 27 milioni e 800 mila euro”.
Purtroppo lo scollamento tra Governo Centrale e Amministrazioni periferiche è sempre alto e sono tante le strutture regionali, provinciali e cittadine che non ottemperano alle sollecitazioni ricevute per risolvere il problema. Il continuo rinvio della possibile soluzione crea un vero paradosso: fintanto che l’Italia non si metterà in regola, continuerà a pagare, seppur in misura decrescente in base alle discariche che man mano verranno “sanate”. Dal momento della prima constatazione di infrazione, l’Italia ha già versato una somma superiore ai 40 milioni di euro, a cui vanno aggiunti, ovviamente anche gli interessi di mora.
Cari amici, altro che un’Italia bella e pulita: città come Napoli e Roma, solo per citare le più esposte, sono nonostante gli interventi sempre in emergenza rifiuti. Ho affermato prima che l’immagine di una nazione non si costruisce con le belle parole ma con i fatti concreti e in questo noi cittadini siamo i primi ad essere superficiali e creare conseguentemente quei problemi che poi a monte è ancora più difficile risolvere. Parlo della nostra mania tutta italiana di continuare a sporcare le città gettando cartacce e bottiglie per terra, differenziando “solo per finta”, senza applicare il necessario scrupolo che, tra l’altro, consente importanti recuperi di materiale riciclabile come carta, plastica e vetro.
La conclusione, non dimentichiamolo mai, è che una città risulterà bella e gradevole se tutti rispettano lo spazio pubblico quanto e più del proprio spazio privato. La nostra casa è certamente più bella non solo se noi la tinteggiamo a dovere, ma se anche il vicino farà altrettanto! Il nostro giardino ben pulito e fiorito sarà ancora più ammirato se i vicini curano allo stesso modo i loro spazi verdi, terrazzi e balconi compresi. È inutile avere una casa linda all’interno se i gradini per accedervi e la strada antistante sono colmi di spazzatura!
Allora, cari amici, io credo che i cinesi che ho citato prima, seppur nel loro eccesso maniacale, risultino ben più saggi di noi. Le parole sono belle, riempiono la bocca, ma per ottenere la pulizia ci vogliono fatti concreti.
Grazie amici a domani.
Mario

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