domenica, settembre 21, 2025

IL FUTURO DELLA RIPRODUZIONE UMANA. IN CINA SI SPERIMENTA, AD UNO STADIO MOLTO AVANZATO, LA MAMMA ROBOT CHE PARTORISCE.


Oristano 21 settembre 2025

Cari amici,

Una persona su sei nel mondo soffre di INFERTILITÀ. È questo il principale dato emerso da un report pubblicato lo scorso aprile dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Le cause sono molteplici, ma una delle cause più importanti è attribuita all’incidenza degli “inquinanti ambientali”, assunti con l’alimentazione, la respirazione o anche tramite contatto con la pelle, che passano la placenta e incidono sul potenziale di fertilità della coppia. Si, la riproduzione umana, seppure non possiamo ancora considerarla "in serio pericolo", risulta comunque in forte calo.

Focalizzando l’attenzione su quella italiana, il problema fertilità esiste eccome, analogamente a quanto accade nel resto d’Europa. Ebbene, poiché l’umanita vive questo millennio altamente tecnologico, nonostante lo scetticismo di alcuni esperti, nei laboratori sta maturando l’idea di una “maternità surrogata”, affidata a un androide ovvero ad un robot! Questa soluzione è apparsa percorribile, alquanto valida per aggirare l’infertilità, contrastare il mercato degli affitti uterini e regalare a milioni di persone il sogno di diventare genitori senza dover pagare cifre davvero insostenibili.

I laboratori dove la ricerca è più avanzata sono operativi in Cina, dove i ricercatori affermano che l’utero artificiale, è già in grado di riprodurre le condizioni del grembo materno, garantendo al feto i nutrienti necessari alla crescita, tramite un tubo collegato all’addome, che fungerà da cordone ombelicale. La gestazione con l’utilizzo di un Androide durerebbe circa dieci mesi. Il laboratorio protagonista di questa rivoluzione ha annunciato di essere ad uno “stadio avanzato” nello sviluppo di questo particolarissimo robot-mamma.

Questo incredibile, innovativo progetto, è stato presentato ai media cinesi dal dottor QIFENG ZHANG, ricercatore presso la Nanyang Technological University di Singapore e fondatore della start-up Kaiwa Technology, con sede a Guangzhou. Intervistato dal New York Post, Zhang ha spiegato che “La tecnologia dell’utero artificiale è già in una fase matura e ora deve essere impiantata nell’addome del robot in modo che una persona reale e il robot possano interagire per ottenere una gravidanza, consentendo al feto di crescere al suo interno”.

Il passo successivo, ha spiegato ancora il ricercatore, consiste nell’impiantare l’utero artificiale all’interno di un robot umanoide, così da permettere l’interazione tra esseri umani e macchina e la crescita di un feto in un ambiente artificiale che replica quello naturale. L’utero artificiale è un dispositivo riempito con liquido amniotico sintetico in grado di riprodurre le condizioni del grembo materno. L’azienda, al momento, non ha ancora chiarito, in che modo, invece, avverrebbe l’ovulazione. Amici, che il Robot-mamma sia in una “fase molto avanzata”, trova conferma dalle indiscrezioni, secondo cui un prototipo dovrebbe essere disponibile già dal prossimo anno. Ancora più sorprendenti dei tempi, sono i costi previsti per la maternità surrogata affidata ai robot: dalla Cina dicono che l’androide verrà commercializzato a un prezzo di circa 100.000 yuan, poco meno di 12.000 euro. Si tratta di una cifra ben più contenuta rispetto alla maternità surrogata umana, che negli Usa può arrivare fino a 200.000 dollari, circa 171.200 euro, mentre in Italia la maternità surrogata è considerata reato.

Sui social cinesi la notizia ha scatenato un’ondata di reazioni anche molto varie. Su Weibo, l’hashtag dedicato al “primo robot che partorisce” è diventato subito un trend, mentre il video dell’intervista a Zhang Qifeng pubblicato su Douyin (la versione cinese di TikTok) ha scatenato migliaia di commenti, molto diversi tra loro. Alcuni hanno preso la notizia con entusiasmo, sottolineando come in questo modo si potrebbe liberare la donna dalle fatiche e dai rischi del parto, altri, invece, hanno definito il progetto “immorale” o “crudele” perché priva il feto del legame naturale con la madre.

Cari amici, che la Cina sia all’avanguardia anche nel campo della robotica è una realtà incontestabile. Ora la Cina vuole cimentarsi anche in un altro insidioso campo: quello del Robot-Mamma, ovvero capace di portare a termine una gravidanza. Una vera “rivoluzione”, se dovessimo dare credito a quanto affermato dall’azienda che costruisce il Robot, che viene dichiarato dotato di un utero artificiale in grado di replicare il processo di gestazionale umana, dal concepimento al parto! Amici lettori, questo, a quanto pare, è il curioso futuro che ci aspetta, anche se a viverlo saranno le Nuove Generazioni!

A domani.

Mario

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