giovedì, gennaio 19, 2023

PERCHÈ NON RIUSCIAMO A LIBERARCI DELLE COSE CHE NON USIAMO PIÙ? NON È LA LORO MATERIALITÀ QUELLA CHE CONTA, MA IL FATTO CHE ESSI CUSTODISCONO I RICORDI DEL NOSTRO PASSATO.


Oristano 19 gennaio 2023

Cari amici,

Sembra facile, in particolare quando dobbiamo ri-sistemare casa, eliminare quanto, col passare degli anni, non usiamo più, sia di abbigliamento che di arredamento. Per quanto la necessità di spazio lo imponga, volendo inserire dei nuovi oggetti eliminandone altri, dentro di noi scatta un forte “rifiuto interiore” a liberarci di quanto è diventato superfluo e ingombrante. Si, è proprio vero, quanto è difficile liberarsi delle cose che, per un periodo anche lungo, hanno fatto parte della nostra vita!

A rattristarci, impedendoci di buttare via questi oggetti, non è l’eliminazione della loro materialità ma dei ricordi che queste cose rappresentano! E ogni volta che dobbiamo proprio farlo, perché lo spazio ci manca, ci rattristiamo vederle portare via, in quanto è per noi un perdere qualcosa di importante: è un pezzetto di noi che se ne va, che non tornerà più. Non è facile superare quella sensazione di insicurezza che precede le scelte da fare: quello da tenere e quello da eliminare, perché quello che alieniamo è stato per noi alquanto caro.

Amici, sono decisioni non facili, considerato anche che, oltre ai “preziosi ricordi”, altre motivazioni sottostanti si aggiungono. Motivazioni di incertezza del futuro: per esempio, c’è la paura di alienare qualcosa che potrebbe, domani, tornarci utile, oppure la temuta, possibile nostra caduta in povertà, e, non ultimo ci rattrista anche il fatto che dobbiamo evitare lo “spreco”. Dentro di noi, già tormentati dalla possibile alienazione dei ricordi, ci rode il dubbio che quell’oggetto potrebbe, in futuro, sempre tornarci utile: non si sa mai.

Amici, tutti dubbi che assalgono la gran parte di noi, ed è per questo che nelle nostre case abbiamo una montagna di abiti che non usiamo più da tempo, televisori sostituiti da altri più moderni accantonati in cantina o in mansarda, diversi cellulari nei cassetti e molto altro. Ovviamente è tutta roba che serve esclusivamente a tenere vivi i ricordi, in quanto mai e poi mai la utilizzeremo un’altra volta! Di recente ho letto che in Italia risultano accantonati nelle nostre case almeno 120 milioni di vecchi cellulari, lasciati inoperosi nei cassetti, negli armadi e nelle cantine, per un valore stimato in oltre 200 milioni di euro!

Amici, noi italiani siamo un popolo molto empatico, che si affeziona alle cose spesso più che alle persone. Nel rivedere e toccare certi oggetti che non usiamo più, ci emozioniamo, riviviamo le piacevoli sensazioni che tempo addietro abbiamo vissuto: insomma quell’oggetto ci riporta, quasi come un viaggio a ritroso nel tempo, in un particolare periodo della nostra vita. Non è l’oggetto in sé, lo ripeto, ma è tutto quello di impalpabile che rappresenta per noi, essendo rimasto carico di un grande valore affettivo. Si, la nostra remora a eliminare quell’oggetto nasce dalla paura di buttare via il passato, di dimenticarci di quelle emozioni che ci ha fatto vivere. Eliminarlo ci sembra quasi un tradimento, un non essere rispettosi di quello che quell’oggetto ha rappresentato per noi.

La realtà, amici, come dicevo prima, potrebbe essere anche più ampia, in quanto anche altri fattori potrebbero entrare in gioco, nascosti dietro il nostro bisogno di rinverdire i ricordi. Siamo ansiosi e preoccupati del nostro futuro incerto, e della paura di affrontarlo; è anche per questo che vogliamo restare ancorati al passato. Certo, affrontare il futuro richiede grande coraggio ed audacia, in particolare in periodi di grande incertezza come quelli che stiamo vivendo.

Questo, però, non ci deve tarpare le ali. Le nuove sfide che il futuro ci riserva vanno affrontate a viso aperto, senza restare succubi di un passato che cerchiamo di rivivere mentalmente ancorati agli oggetti che fecero parte della nostra vita passata! Nessuno vuole farci rinnegare nulla, i ricordi sono nella nostra mente e sarà sempre piacevole riportarli in auge, anche senza toccare con mano quegli oggetti che di noi sono rimasti impregnati!

Cari amici, nel riflettere con Voi oggi su un argomento così delicato (sono affetto anche io da questo desiderio conservativo...), voglio dirvi che i ricordi è giusto che continuino a far parte della nostra vita, ma senza monopolizzarla, senza bloccarla nel passato, perché se è pur vero che viviamo il presente, sfruttando anche l’esperienza passata, ci dobbiamo preparare ogni giorno a vivere il futuro senza condizionamenti, pronti alle nuove sfide, alla conquista di nuovi spazi, rinnovandoci e aprendo in continuazione la nostra mente verso nuovi orizzonti. Il passato rappresenta le nostre radici, il futuro il nostro coraggioso viaggio verso l’orizzonte.

A domani cari lettori.

Mario

 

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