domenica, gennaio 01, 2023

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERITO HA VIETATO L'USO DEI CELLULARI A SCUOLA. IL MOTIVO? OLTRE A DISTRARRE, CREANO DIPENDENZA, COME LE DROGHE.


Oristano 1° GENNAIO 2023

Cari amici,

Voglio iniziare i post di gennaio parlando di giovani, di scuola e del loro futuro. Indubbiamente per me, figlio della guerra, la scuola della prima metà del secolo scorso è stata alquanto diversa da quella attuale! Allora già era difficile avere a disposizione i libri, figuriamoci gli strumenti elettronici di oggi, che, seppure danno la sensazione di agevolare la preparazione e la conoscenza, spesso riescono a complicare, comprimendola, la necessaria fase di acquisizione delle competenze. Oggi, infatti, i telefonini di ultima generazione tutto fanno tranne che favorire il graduale, corretto apprendimento scolastico. Le motivazioni per le quali il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditaraha ritenuto di proibire i cellulari agli studenti nelle ore di lezione, sicuramente partono da questo presupposto.

Si, amici, il Ministro Valditara nell’ultima decade di dicembre ha fatto diffondere nelle scuole “una circolare” che detta minuziosamente le indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi La circolare conferma il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, come già stabilito dallo Statuto delle studentesse e degli studenti del 1998 e dalla circolare ministeriale n. 30 del 2007.

Il Ministro, per giustificare la decisione adottata, ha corredato la circolare con una “relazione”, elaborata e presentata lo scorso giugno dal senatore di Forza Italia, Andrea Cangini, sui danni provocati da un uso eccessivo dei dispositivi come lo smartphone, relazione che si basa sul contributo di neurologi, psichiatri, psicologici e di altre categorie di studiosi), in grado di provocare danni di alto rilievo. Tra le conseguenze che scaturiscono da un abuso nell’uso dello smartphone, dice la relazione, “ci sono i danni fisici: miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo-scheletrici, diabete. E ci sono i danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia”.

E non è tutto. Il documento firmato dal Ministro chiarisce che “A preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali, le facoltà che per millenni hanno rappresentato quella che sommariamente chiamiamo intelligenza: la capacità di concentrazione, la memoria, lo spirito critico, l’adattabilità, la capacità dialettica”. Insomma, l’indagine utilizzata dal Ministro paragona l’uso dello smartphone alla tossicodipendenza: “Niente di diverso dalla cocaina, stesse, identiche, implicazioni chimiche, neurologiche, biologiche e psicologiche”.

La conclusione del documento presentato dal Ministro all’Istruzione è drammatica: “Lo smartphone atrofizza il cervello, e non è esagerato dire che sta decerebrando le nuove generazioni. Tutte le ricerche internazionali citate nel corso del ciclo di audizioni giungono alla medesima conclusione: il cervello agisce come un muscolo, si sviluppa in base all’uso che se ne fa e l’uso di dispositivi digitali (social e videogiochi), così come la scrittura su tastiera elettronica invece della scrittura a mano, non sollecita il cervello. Il muscolo, dunque, si atrofizza. Detto in termini tecnici, si riduce la neuroplasticità, ovvero lo sviluppo di aree cerebrali responsabili di singole funzioni”.

Per quanto ovvio, viene precisato che l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di Istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della “cittadinanza digitale”. Come si può immaginare, la circolare ha scatenato un vespaio di polemiche con reazioni anche forti, nonostante non siano state introdotte sanzioni disciplinari per le eventuali trasgressioni, richiamando in questo modo gli studenti al loro senso di responsabilità. Per quanto riguarda le scuole, il Ministro ha richiamato i responsabili di Istituto per adottare un’attenta sorveglianza, invitandoli anche, ove necessario, a promuovere più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi.

Cari amici, il problema evidenziato è indubbiamente serio, anche se c’è da dire che sull’uso eccessivo delle nuove tecnologie digitali, la regolamentazione non deve essere limitata al solo ambito della scuola. I giovani in particolare sono sottoposti ad un rischio che solo ora si incomincia a comprendere nella sua interezza e gravità, e la scuola andrebbe supportata da ben altre strutture, in primis a partire dalla famiglia. Si, serve indubbiamente in particolare il coinvolgimento attivo dei genitori e più in generale degli adulti. In realtà, sapete qual è il vero problema? Che anche i genitori e noi adulti siamo dipendenti dagli smartphone quanto i nostri figli!

A domani.

Mario

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