lunedì, gennaio 30, 2023

CONOSCIAMO LA VERA STORIA DELL’OMBRELLO? PENSATE CHE IL PIÙ ANTICO ESEMPIO DI OMBRELLO RISALE ADDIRITTURA AL 2310 A.C.


Oristano 30 gennaio 2023

Cari amici,

Oggi l’ombrello è un oggetto alquanto tecnologico, costruito in tessuto speciale, antimacchia e antipioggia, con apertura a scatto, capace, quasi, di darti anche le previsioni del tempo! L’ombrello è diventato un oggetto elegante e ricercato, ma è anche giusto sapere che la sua invenzione non è certo avvenuta in epoca moderna, ai nostri tempi. L’ombrello fu costruito dall’uomo in un periodo lontanissimo, concepito in primis per ripararsi dalla pioggia o dal sole, diventato poi, anche un simbolo regale, usato per proteggere i sovrani o i sacerdoti.

Il più antico esemplare di ombrello, addirittura pieghevole, si trova nella documentazione archeologica risalente al 2310 a.C., che mostra il Re Sargon di Akkad protetto da un ombrello. In una stele (lastra di pietra) ben lavorata, è rappresentato il sovrano Sargon che guida una processione e, dietro di lui, un attendente stringe un ombrello semiaperto, in deferente protezione. Sargon è stato il primo sovrano dell'Impero accadico (l'Impero di Akkad fu un regno mesopotamico, esistito nella seconda metà del III millennio a.C. Ebbe vita breve (circa 140 anni, dal 2334 al 2193 a.C. circa).

Col passare dei secoli l’uso dell’ombrello non andò mai in declino: fu usato dai Cinesi già nel XII secolo a.C. e, sia gli Egizi che i Babilonesi, sfoggiavano l’ombrello parasole; nell’Estremo Oriente l’ombrello divenne presto segno di nobiltà, tanto che veniva usato per rendere onore a reali e dignitari di corte. In Egitto e India veniva associato alle dee della fertilità e del raccolto, mentre più tardi in Grecia fu legato al culto di Pallade Athena e di Persefone, divinità venerate principalmente da donne, durante le cerimonie religiose che si tenevano per molte ore all’aperto.

Sin dal III secolo a.C., l’ombrello con la funzione di ripararsi dal sole era usato dalle donne romane, le quali, come conferma Ovidio, se ne servivano anche come strumento di seduzione. D’estate, a Roma, sopra l’arena veniva steso il velario, una tenda leggera che proteggeva gli spettatori dal sole. Tuttavia, nelle giornate ventose, quando non poteva essere steso il velario, le signore romane assistevano agli spettacoli proteggendosi dai raggi del sole usando ombrelli di seta, decorati con perle e conchiglie.

Nel 1176 il Doge di Venezia chiese al Papa il permesso per apparire in pubblico protetto da un ombrello in broccato e tessuto con fili d’oro, quale ulteriore manifestazione di potenza e nobiltà. Sembra da attribuire a Caterina de’ Medici, nel Cinquecento, l’arrivo in Francia del parasole. Da qui giunse nel secolo successivo in Inghilterra, e forse proprio Oltremanica iniziò ad essere usato per ripararsi dalla pioggia: è questa una notizia di cui non possiamo essere certi, ma, se pensiamo al clima britannico, appare verosimile.

Verso la fine del Settecento, in Francia, l’ombrello in funzione parapioggia era già diventato un oggetto di uso comune. Nell’Ottocento e fino ai primi anni del Novecento l’ombrello, che da parasole era diventato ormai da parapioggia, si diffuse in Italia, patria del design e della moda: e si riempì di colori e di disegni, almeno se portato dal gentil sesso. Per la donna, da allora, l’ombrello, sia con la funzione di parapioggia che di parasole, entrò a pieno titolo nella storia della moda: fu, insieme al cappello e alla borsa, il primo segno di emancipazione femminile, in quanto accessorio legato alla vita all’aperto, non domestica, della donna.

Fu l'industriale e uomo d'affari britannico Samuel Fox ad inventare nel 1852 l'ombrello a coste d'acciaio. Alla fine del XIX secolo, la seta fu sostituita dal cotone. Nel XX secolo, la pellicola di plastica e il nylon diventarono di uso comune tra i produttori di ombrelli di tutto il mondo. La sua evoluzione è continuata imperterrita e oggi, nonostante tutta la tecnologia che ci avvolge, la funzione dell’ombrello resta perenne: il suo compito è proteggere dalla pioggia o dal sole.

Cari amici, per i più curiosi, quelli che come me amano sempre scoprire le cose e la loro origine, c’è da sapere, per quanto riguarda la storia dell’ombrello, che esiste un Museo del Parasole e dell’Ombrello unico al mondo: si trova a Gignese, in Piemonte, sulla costa settentrionale del lago Maggiore, una zona che ebbe un ruolo chiave nella sua produzione. In questo museo si possono ammirare le fogge, le caratteristiche estetiche, le rarità a cui pervenne l’ombrello nel corso del tempo, dall’Ottocento fino ai giorni nostri. E anche ombrelli appartenuti a personaggi storici. Nel museo, oltre le numerose produzioni italiane di ombrelli, si può ammirare anche un’esposizione di bastoni da passeggio che copre un periodo di duecento anni, il Sette e l’Ottocento.

Curiosa la storia dell’ombrello, vero amici lettori?

A domani.

Mario

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