Oristano 31 dicembre 2020
Cari amici,
Oggi è l'ultimo giorno di questo terribile 2020, anno bisestile oltremodo funesto. Voglio chiudere i miei post dell'anno con un messaggio di speranza, dato dai vaccini, che pochi giorni fa hanno messo in moto la complessa macchina per la vaccinazione di massa, già nota come "Vaccine day". Infatti, dopo una corsa senza
sosta, fatta alla maggiore velocità possibile, si è giunti all'arrivo: alcuni
vaccini solo sono pronti, altri lo saranno a breve, e la corsa alla vaccinazione di massa è già
iniziata, almeno formalmente, in tutta Europa. La comunicazione ufficiale l'ha fatta Ursula Von der Leyen, addirittura in grande stile, oserei dire “in pompa
magna”, anche se all’atto pratico, prima di arrivare a vaccinare la gran parte
della popolazione europea ci vorrà del tempo, quasi certamente tutto il
prossimo anno 2021. Ma vediamo in sintesi di capire meglio come funzionerà
questa grande campagna di vaccinazioni.
Cerchiamo, come prima
cosa, di chiarire le differenze che esistono tra un vaccino e l’altro, dato che
viene affermato che ci sono delle differenze mica di poco conto. I vaccini,
pronti o quasi ad essere distribuiti, sono tre: quello di Pfizer-Biontech, quello di Moderna e quello della AstraZeneca-Università
di Oxford); non sono “uguali” tra di loro, ma differiscono alquanto, a partire
dalla temperatura di conservazione, cosa che comporta anche logiche diverse sia
di trasporto che di immagazzinaggio conservativo. Altra differenza esistente
tra i tre farmaci, è quella dell’efficacia: il vaccino di Pfizer-Biontech è
stato dichiarato valido ed efficace con risultati positivi al 90%, il vaccino
di Moderna avrebbe un’efficacia del 94,5%, mentre per il farmaco di AstraZeneca
i test sull’efficacia sono attesi tra la fine dell'anno e gli inizi del 2021, e, se saranno positivi,
le prime dosi potrebbero essere disponibili nella prima metà dal nuovo anno.
Il primo ad aver avuto tutte
le autorizzazioni, e quindi ad essere somministrato, è quello di Pfizer-Biontech,
che, dopo l’approvazione definitiva, ha consentito di dare ufficialmente inizio alle
vaccinazioni, che hanno preso il via il 27 dicembre in tutti i Paesi membri. Quello
di Moderna, invece, attende a breve l’autorizzazione, mentre il vaccino di Astra
Zeneca (che ha già avviato in anticipo la produzione a Melbourne di milioni di
dosi del suo vaccino), è anch’esso vicino allo stadio finale di approvazione.
Per quanto riguarda, come
detto prima, le temperature di conservazione, le differenze sono notevoli. Il
vaccino di AstraZeneca-Università di Oxford, può essere conservato in
frigorifero a una temperatura tra i -4° e i -8°C, quello di Moderna resta
stabile a temperature standard di refrigerazione tra 2° e 8°C per 30 giorni,
mentre per le condizioni di trasporto e conservazione a lungo termine, questo
vaccino deve essere mantenuto alla temperatura standard in congelatore a -20°C
per 6 mesi.
A richiedere le
temperature più basse di conservazione è dunque il vaccino di Pfizer-Biontech, quello già
autorizzato in Europa, che richiede severe precauzioni specifiche: occorre
infatti conservare la soluzione di vaccino non diluito in congelatore a una
temperatura compresa tra -80 ° C e -60 ° C per 6 mesi; una volta scongelato il
vaccino può essere conservato per un massimo di 5 giorni tra 2-8 °C”. Questo
vaccino anti Covid-19 (codice mRNA BNT162b2) viene somministrato per via
intramuscolare” a individui di età pari o superiore a 16 anni. Il trattamento
prevede la somministrazione di due dosi da 0,3 mL ciascuna, somministrate a
distanza di 21 giorni.
Dopo l’annuncio ufficiale
dato in tutta Europa dalla Ursula von der Leyen, la campagna di vaccinazione in
Italia, come detto, è partita il 27 dicembre, con l'arrivo delle prime 1.833.975 dosi di
vaccino anti-Covid, distribuite da Pfizer e inviate alle Regioni. Ad
annunciarlo è stato il commissario Domenico Arcuri: "La prima
sessione della vaccinazione sarà destinata alle categorie che il Governo e il
Parlamento hanno stabilito essere prioritarie: operatori sanitari e sociosanitari,
ospiti e personale delle residenze per anziani". La Pfizer ha
fatto sapere che "utilizzerà mezzi di trasporto via terra e via aerea
per consegnare" le fiale "direttamente ai punti di utilizzo
entro 3 giorni dalla partenza della spedizione dagli stabilimenti".
Dunque l'arrivo dei contenitori termici con 5mila fiale di vaccino ciascuno sarà
piuttosto rapido. Il primo invio da parte della Pfizer (per il momento di meno
di 2 milioni di dosi) dei vaccini anti Covid-19, è stato ripartito, Regione per
Regione, secondo i calcoli fatti dagli esperti del Governo; la prima tranche destinata
alla Sardegna è di 33.801 dosi.
Nella nostra Isola verranno
vaccinati per primi i medici e gli infermieri degli ospedali e gli anziani
delle case di riposo. Da marzo i punti di vaccinazione saranno dislocati in
otto città: i capoluoghi delle province storiche più altri 4 centri nelle
province regionali. Una prima ipotesi è che i padiglioni dove potersi vaccinare
saranno sistemati di sicuro nei capoluoghi delle Provincie storiche sarde, e
cioè Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari, capofila della Città metropolitana; poi
nelle Province regionali: Olbia-Tempio per la Gallura, Sanluri-San Gavino nel
Medio Campidano, Carbonia-Iglesias nel Sulcis, Lanusei-Tortolì in Ogliastra.
Cari amici, una cosa è
certa: non illudiamoci di essere giunti ormai alla fine dell'emergenza, ovvero essere arrivati praticamente all’uscita dal tunnel!
Il prossimo 2021 sarà ancora un anno di sofferenza, nella speranza che
lentamente i contagi calino. La realtà vera, circa quello che succederà, la
toccheremo con mano dopo la riapertura delle scuole il 7 gennaio. Una sola cosa
mi sento di dire: “Che Dio ce la mandi buona”!
A domani, amici, con tanti AUGURI!
Mario
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