Oristano 29 dicembre 2020
Cari amici,
Chissà quanti di Voi
(parlo di quelli di una certa età) da bambini, passeggiando in campagna, hanno curiosamente
osservato quegli strani, aerei palloncini attaccati a delle piantine, e poi ci soffiato
sopra per veder volare tanti filamenti con i semini attaccati! Il nome corrente
di questa piantina è infatti “Soffione”, e deriva proprio da questo gesto
spontaneo, che imita il soffio del vento, forza naturale che disperde i semi di
questa pianta permettendone la diffusione. Pur apparendo un’erba comune,
definita anche infestante, è invece ricca di numerose virtù, utili al nostro
organismo. Vediamola insieme.
Il nome scientifico di
questa piantina è Taràssaco comune (Taraxacum officinale [Weber ex
Wiggers, 1780]), anche se comunemente è chiamata “Dente di leone”, “Soffione” o
“Cicoria selvatica”. È una pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla
famiglia delle Asteracee; è definita officinale, in quanto possiede
delle sostanze medicamentose, note fin dall'antichità, contenute nelle sue
radici e nelle foglie. È molto diffusa anche sui nostri prati, tanto da essere
definita pure infestante. Seppure di aspetto così comune e modesto, possiede,
invece, numerose proprietà benefiche sia per la salute che per la bellezza;
certi suoi componenti, infatti, sono un valido rimedio naturale per alleviare
diversi disturbi, soprattutto di natura digestiva.
Alla fine dell’inverno, quando
la primavera è ormai alle porte, il Taràssaco comincia
a spuntare nei prati, sviluppandosi velocemente. Dopo le belle foglie
dentellate (tenere e buone da mangiare, tanto che il Taràssaco è chiamato anche
cicoria selvatica), comincia a spuntare il fiore, di un bel giallo con tante
foglioline minute; successivamente si forma il soffione evanescente, proprio
quello su cui soffiavamo da piccoli, lanciando lontani i semi. Le foglie,
amici, sono il primo ingrediente benefico di questa piantina; preparate in
insalata, dal gradevole gusto amarognolo (la dovrebbe mangiare anche chi non
gradisce troppo l’amaro, visti i numerosi vantaggi per la salute), queste
foglie, che contengono la tarassicina, stimolano la diuresi, facendo meritare
alla pianta il soprannome di “piscialletto”.
Consumarla in insalata, è
solo una delle azioni depurative svolte da questa pianta, che, sempre grazie
alle sostanze amare contenute, agisce sul funzionamento del fegato, aiutando
quest’organo a smaltire le scorie e favorendo la produzione di una bile fluida,
a tutto vantaggio del benessere intestinale, perché esplica anche un'azione
regolatrice sulle evacuazioni. Drenante e depurativo, il Taràssaco si presenta disponibile
sul campo proprio alla fine dell'inverno, quando abbiamo maggiormente bisogno
di disintossicarci, aiutandoci anche a smaltire l'odiosa cellulite (in questo
caso sarà più utile assumere la pianta sotto forma di decotto). Ma i benefici
di questa pianta sono ancora tanti.
I suoi componenti stimolano
il pancreas a produrre insulina, aiutandoci a mantenere una corretta glicemia e
prevenendo il diabete; migliorano anche la circolazione e agevolano la
digestione, aiutano la funzionalità renale e combattono anche le dermatosi e
l'obesità. Credo che non sia davvero poco! Che dire, poi, del fatto che le sue
buone foglie contengono fibra, che aiuta a mantenere basso il colesterolo e svolge
un’azione lassativa, oltre a favorire un bell'assortimento di vitamine e
minerali? Ecco alcuni componenti importanti: alfa - e betacarotene, luteina e
zeaxantina (tutti antiossidanti utili per la vista), alcune vitamine del gruppo
B e la K. Quanto ai minerali, ecco quelli contenuti: calcio (importante per il benessere delle ossa), ferro (da qui
l'azione antianemica della nostra pianticella), potassio, selenio, sodio e zinco.
Senza dimenticare
l'inulina, digestiva, lassativa, amica del fegato e della flora intestinale
buona. Per un effetto più incisivo, il tarassaco può essere utilizzato sotto
forma di tintura madre, decotto, tisane o estratto secco, rispettando le
indicazioni dell'erborista. Infatti, un po’ come in tante altre piante, ci sono
anche delle controindicazioni sull’assunzione dei componenti del Taràssaco: non
è adatto, infatti, in gravidanza e durante l'allattamento, non va usato in caso
di iperacidità gastrica o ulcera allo stomaco, facendo anche attenzione all’interazione
con alcuni farmaci.
Cari amici, su questo
blog, quando parlo di piante benefiche forse mi ripeto, ma non dimentico mai di
dirvi che se è pur vero che in natura c’è tutto quanto risulta utile per
migliorare la nostra salute, è anche vero che certe sostanze contenute nelle
piante vanno assunte con il conforto e il consiglio di chi ne sa più di noi: il
medico e il farmacista. Certo, oggi in farmacia e in erboristeria c’è molto di
quello che ci serve per migliorare la nostra salute, ma evitiamo sempre “IL FAI
DA TE”, perché potremmo mettere a rischio la nostra salute! Intesi?
Grazie, amici, della
Vostra sempre gradita attenzione! A domani.
Mario
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