Oristano 10 dicembre 2020
Cari amici,
Con un mondo Web sempre
più affollato, in quanto diventato indispensabile alla nostra vita quotidiana, è
bene sapere che in questa “moderna foresta” si aggirano ogni giorno lupi sempre
più numerosi, intenzionati ad aggredire sia la nostra identità he il nostro
conto in banca. Ormai la gran parte delle transazioni commerciali avviene
usando Internet, e, soprattutto usando i nostri moderni cellulari, dai quali
possiamo effettuare un’infinità di operazioni, comprese quelle bancarie di
trasferimenti di denaro. Ebbene, nonostante in tanti sappiamo che nel “Selvaggio
Web” i pericolo ci sono, spesso capita che per mille ragioni arriviamo a fidarci,
tralasciando precauzioni che, invece, sarebbe stato meglio mantenere.
Partiamo dall’uso del nostro telefonino.
Quando riceviamo
telefonate da numeri sconosciuti, che non abbiamo in rubrica, dovremmo subito
diffidare, in quanto nella gran parte dei casi sono chiamate fatte
appositamente per “asciugarci” il nostro credito telefonico. Dopo pochissimi
squilli, infatti, la telefonata viene chiusa, nella speranza che siamo noi a
richiamare: e qui sta la fregatura. Se proviamo a rifare il numero, il nostro
credito telefonico sparirà, azzerato in pochi istanti! Ma questa “piccola”
truffa è ben poca cosa, rispetto ad altre ben più consistenti che avvengono ogni
giorno e comportano danni ben più gravi. Vediamo allora di saperne di più su
questo ingegnoso marchingegno truffaldino che di danni ne ha già fatto non pochi
e che viene chiamato “Spoofing”, termine inglese la cui traduzione
letterale è “farsi beffa di qualcuno”, e, in campo informatico, significa acquisire
l’identità di un altro, nel nostro caso, identità telefonica.
Tutto parte, amici, nel
secolo scorso, quando una delle grandi innovazioni fu quella del “Caller ID”,
ovvero “identità del chiamante, che consentiva a chi riceveva la chiamata di vedere
nel display chi lo chiamava. Un servizio fornito inizialmente a pagamento, ma
che poi, diventato tanto diffuso, finì per non costare più nulla. Un’innovazione
davvero apprezzata, rivelatasi di grande utilità dato che consentiva, prima di
rispondere, di sapere chi c’era dall’altra parte della linea. Insomma, dopo lo squillo,
vedere nel telefono che a chiamare era “Antonio” oppure “Zia Anna”, consentiva
di rispondere diversamente da quando sul display appariva invece “L'Amore mio”, chiamata
che prevedeva certamente una risposta con altro tono e altra dolcezza! Oggi
tutti facciamo molto affidamento sull’ID del chiamante ogni volta che riceviamo
una chiamata, consentendoci di sapere realmente chi ci cerca e rispondere
adeguatamente.
Tuttavia, con la tecnologia di cui disponiamo oggi, spesso non è
proprio così, perché sul display potrebbe apparire, per esempio come chiamante “La
mia banca X”, mentre all’altro capo del filo c’è ben altra persona! Si, amici,
oggi questo è possibile: nascondere la propria, vera identità, facendo apparire
sul display un’altra identità ingannevole! Gli esperti confermano che oggi sono
disponibili dei dispositivi che lo consentono! Vediamo meglio come. Lo spoofing, ovvero il camuffamento
delle chiamate, si verifica quando il chiamante invia deliberatamente
informazioni false, presentandosi con l’ID di un altro utente. La maggior parte
dello spoofing si effettua utilizzando un servizio VoIP (Voice over Internet
Protocol) o un telefono IP con VoIP per trasmettere le chiamate su Internet. I
truffatori spesso usano lo spoofing per spingere i destinatari a trasferire
denaro, dati personali o entrambe le cose. Possono fingere di chiamare da una Banca,
da un Ufficio Potale, dall’INPS o altri Enti, e le richieste sono sempre quelle
di avere i codici di accesso della persona, per poter poi utilizzare il suo conto
corrente e sottrarre i fondi presenti.
Attenzione sempre, amici!
In questi casi, la prima cosa che dobbiamo mettere in atto è proprio “DIFFIDARE”!
Se a chiamare fosse la nostra Banca e non conosciamo personalmente chi ci
chiama, dopo averlo lasciato parlare, chiediamo di farci passare al telefono un
collega a noi noto, e in questo modo ci accerteremo se chi chiama è davvero la
nostra banca! Riepilogo, allora, gli accorgimenti che dovremmo utilizzare,
suggerendovi di metterli in pratica per proteggervi dallo spoofing: Primo, essere
sempre sospettosi, quando la persona che chiama ci esorta ad effettuare
pagamenti o a rivelare dati sensibili come password o informazioni su vostri conti,
anche se chi chiama afferma di averne bisogno per effettuare una verifica
incrociata o per identificarci; secondo, non comunicate mai dati personali a
presunte autorità o aziende; terzo, al minimo dubbio, non date risposte, ma rimandate,
dicendo di essere molto impegnati e che richiamerete Voi in Banca o in azienda
appena possibile.
Cari amici, cerchiamo di
renderci conto che sé è pur vero che oggi non possiamo più fare a meno di Internet, diventato uno strumento così indispensabile tanto che non possiamo più vivere senza in quanto è uno strumento insostituibile, tuttavia, proprio perché
è una immensa e pericolosa giungla tanto affollata di lupi feroci, dobbiamo essere sempre diffidenti, utilizzando la massima cautela, per cercare di difendere noi, la nostra identità e
i nostri risparmi dai nuovi lupi-predatori! Cerchiamo di non fare il Pinocchio,
sballottato tra il gatto e la volpe…
A domani, amici.
Mario
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