giovedì, aprile 18, 2024

CONFUCIO, IL FILOSOFO CHE PREDICAVA L’ETICA NELLA SOCIETÀ CINESE DEL VI SECOLO A.C., MOLTO PRIMA DELL’AVVENTO DEL CRISTIANESIMO.


Oristano 18 aprile 2024

Cari amici,

La società cinese tra il VII e il VI secolo avanti Cristo viveva un’epoca alquanto convulsa. In Cina era al potere la dinastia Zhou (che esprimeva l’imperatore fin dagli inizi del primo millennio a.C.), che in realtà governava l’impero solo in maniera formale, in quanto gli amministratori locali si combattevano ferocemente tra di loro, ricchi solo di alterigia e incapacità. In questa situazione, senza un vero controllo centrale, l’aristocrazia locale operava maldestramente, priva di capacità specifiche, cercando di reclutare nuovi talenti, per poter disporre a corte di consiglieri efficienti che consentissero di imporsi sugli avversari.

In questo caotico contesto, si affacciò al mondo la figura di CONFUCIO, nato nel 551 a.C. nel piccolo Stato di Lu, nella provincia dello Shandong. Confucio fu un personaggio davvero illuminato, creatore e primo ideatore e promotore di un pensiero per allora originale: l’Etica. Nel convulso panorama cinese del VI secolo a.C. la sua innovativa filosofia gli creò, nelle classi nobili al comando, non pochi nemici, in quanto ritenuta "altruistica", quindi considerata come "il tentativo di elaborare una concezione etica dell'uomo nella sua integralità e universalità"; insomma, Confucio proponeva di fornire, in quel caotico mondo dispotico e prevaricante, un modo di vivere di uguaglianza e di rispetto, per far sì che l'uomo potesse vivere in modo pacifico la sua esistenza.

Nei suoi numerosi "dialoghi", riuniti poi dai suoi discepoli in un corposo libro, il saggio Confucio, esprimeva la sua innovativa filosofia, nella quale predicava la necessità di quel necessario rapporto umano che partiva dall’amore per il prossimo, ben lontano dal concetto in essere: quello del dominio dell'uomo.  Ai potenti diceva: "Trattate il popolo con rispetto e sarete venerati; siate un buon figlio per i vostri genitori e un buon sovrano per i vostri sudditi, e sarete serviti con lealtà; rendete onore agli uomini di merito ed educate i meno capaci, e tutti si sentiranno incitati al bene. Queste, in poche parole, le più importanti spigolature della sua filosofia. Un personaggio davvero saggio e innovativo, Confucio, che predicava l’amore verso gli altri ben cinque secoli prima di Cristo!  Il cristianesimo, infatti, iniziò a predicare questa filosofia di vita a partire dal I secolo d.C., portata avanti dai discepoli che avevano seguito Cristo, gli apostoli, che predicarono un nuovo, rispettoso stile di vita, come riportano gli scritti degli evangelisti Marco, Matteo, Giovanni e Luca.

Amici, Confucio era nato, come accennato, in una famiglia di scarse risorse economiche, nel piccolo stato di Lu; il suo nucleo familiare era emigrato dal vicino stato di Song, e apparteneva alla modesta nobiltà̀ minore che non poteva aspirare ad incarichi di alto livello. Dopo la morte del padre, quando lui era ancora piccolo, la famiglia sprofondò nella povertà̀. A quindici anni, secondo quanto raccontato da lui stesso, iniziò a studiare intensamente e ottenne qualche incarico minore come custode di fienili e responsabile di pascoli pubblici; doveva essere davvero bravo a far i conti, visto che entrambe le imprese prosperarono. Nonostante la tradizione gli attribuisca anche i ruoli di ministro dei lavori pubblici e di ministro della giustizia, di questo non vi è certezza.

Considerato che nel suo Stato, quello di Lu, le sue idee non riscuotevano grande successo, emigrò negli Stati vicini, dove si offrì come consigliere. Le sue opinioni, però, in quanto predicavano l’ETICA e LA MORALE, e non la politica dell’epoca, sconcertavano le persone che lo ascoltavano. Quando nelle sue lezioni filosofiche affermava che “il governante deve fare il governante, il ministro il ministro, il padre il padre e il figlio il figlio”, nel senso che tutti erano tenuti a rispettare i propri doveri e le proprie responsabilità̀,  chi lo ascoltava scuoteva la testa, in quanto i suoi concetti cozzavano col modo di governare dell’epoca. Confucio, parlava loro di Etica, di uguaglianza e rispetto, ovvero tutto il contrario della politica applicata nell’epoca.

Per quanto si accorgesse che i suoi ragionamenti etici non attecchivano facilmente, Confucio non smise mai di cercare di indottrinare gli ascoltatori, nella convinzione che lentamente essi avrebbero capito che per vivere in armonia in società, le persone dovessero cambiare, in modo da diventare esseri umani completi. Predicò fino alla fine, e, quando era avanti negli anni, ritornò allo stato di Lu, dove si dedicò all’insegnamento, occupazione che fece di lui il primo maestro della Cina, mansione insolita in quell’epoca, considerata addirittura stravagante. Confucio insegnava un’educazione globale: Alle persone giovani a rispettare i genitori in casa e gli anziani fuori da casa; in pubblico a parlare poco e a essere affidabili, e a riservare la propria amicizia solo a chi fosse dotato di un’umanità̀ autentica”. Egli credeva che la vera saggezza consistesse nel dedicarsi concretamente agli obblighi di rispetto verso gli altri esseri umani.

Cari amici, Confucio fu davvero un grande maestro, addirittura avveniristico, per l’epoca in cui visse. Per tutto il lavoro svolto non ebbe mai nessuna ricompensa, ma il seme da lui sparso portò frutti copiosi. Molti dei suoi numerosi discepoli (se ne ipotizzano almeno tremila), continuarono la sua opera, ricoprendo importanti incarichi. Confucio morì a settantatré anni, nel 479 a.C., e i suoi seguaci misero insieme i suoi pensieri nei “DIALOGHI O ANALECTA (LUNYU, IN CINESE)”, anche se vari scritti, forse, corrispondono ad un periodo posteriore e sono quindi da attribuire ai suoi discepoli. La leggendaria figura del grande maestro Confucio è una pietra miliare indelebile nel panorama culturale e filosofico dell’uomo.

A domani.

Mario

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