lunedì, aprile 01, 2024

ANDARE IN PENSIONE DOPO UNA VITA DI LAVORO. UNA “TERZA ETÀ” DIFFICILE DA GOVERNARE, SE NON LA SI AFFRONTA PREPARATI.


Oristano 1° aprile 2024

Cari amici,

Inizio i posti di APRILE riflettendo con Voi su quel periodo che tutti sogniamo: godersi la pensione dopo aver terminato l'attività lavorativa. Per i tanti che lavorano, è un desiderio cullato a lungo, un sogno, al pensiero di poter ritrovare una libertà che per anni è mancata come l’ossigeno! Eppure “ANDARE IN PENSIONE” è un cambio epocale, che significa dare un radicale cambiamento alla propria vita! Pensate cosa significa, per uno che tutti i giorni si è alzato prima delle 7,00 del mattino, ha preso il treno o l’auto, ha lavorato fuori casa mattina e sera, consumando un veloce pranzo e rientrando a casa alle 21,00 della sera, ritrovarsi a casa senza impegni per tutta la giornata! Indubbiamente significa iniziare una nuova vita, indipendente dal volere di altri, un ritrovarsi senza le catene degli impegni programmati da altri, con una piena, “ritrovata libertà”! Insomma, un cambio totale, radicale!

Amici, il pensionamento è un cambiamento epocale nella vita di una persona, e questo nuovo modo di vivere la giornata non va sottovalutato, in quanto necessita di  un nuovo equilibrio, che non è facile da raggiungere in tempi brevi. Il passaggio da “lavoratore” a “pensionato” è stato analizzato scientificamente da vari studiosi, tra cui quelli della British Psychological Society.  Il risultato delle analisi è che risulta necessario, per il neo pensionato, programmare un nuovo impegno, ovvero costruire un nuovo percorso di vita, ritrovando, insomma, la migliore versione di sé stessi, se si vuole vivere bene il periodo della Terza Età.

Si, amici, uno dei principali obiettivi da porsi è quello di trovare qualcosa di nuovo da fare, senza abbandonarsi al “dolce far niente”. La dottoressa Laura Brown dell’Università di Manchester ha spiegato la grande importanza di darsi dei nuovi ruoli, in linea con i propri interessi e valori personali, una volta chiusa l’attività lavorativa e diventati pensionati. Trovarsi impegnati in una nuova attività, abbracciando un nuovo ruolo sociale che sostituisce quello precedente, ha un impatto positivo sulla salute e il benessere delle persone che affrontano un cambiamento epocale come quello della pensione.

In base alle proprie attitudini, ai propri interessi e passioni, si possono scegliere i campi più svariati. La dottoressa Daisy Fancourt (University College London) suggerisce di dedicarsi ad attività creative. “Ricerche condotte su adulti over 50 suggeriscono che attività artistiche, come la pittura o il canto o lavorare a maglia, e attività culturali, come andare a teatro e mostre, possono generare maggiore benessere, abbassare le probabilità cadere in depressione e aiutare ad abbassare la velocità di declino cognitivo… L’arte aiuta anche a proteggerci dal dolore cronico e da disabilità e fragilità connesse all’avanzamento dell’età”.

Altro importante comportamento è quello di impegnarsi a svolgere dell’attività fisica. “Passare del tempo all’aperto è uno dei modi più economici di mantenere una buona salute, sia fisica che mentale. Uscire di casa per una passeggiata migliora la salute del sistema cardiovascolare e la forza muscolare, ma aiuta anche a stimolare la mente grazie alle interazioni sociali. Stare all’aperto aumenta anche la connessione con la comunità locale, creando maggiore benessere”, dice la dottoressa Marica Cassarino, Università di Limerick, Irlanda, che suggerisce di passare del tempo all’aria aperta, sia in campagna che in città.

Purtroppo molti neo-pensionati ignorano volutamente i consigli del “Prepararsi alla vita da pensionato”, cioè quello di studiare un percorso nuovo che comprenda nuovi modi per restare impegnati, cadendo in quei particolari effetti negativi creati dall’inedia, a partire dalla depressione. Il professor Dhaval Dave, un economista della salute e del lavoro che insegna alla Bentley University di Waltham, Massachusetts, ha studiato da vicino la cosiddetta "maledizione della pensione", e afferma che i migliori dati indicano che gli effetti negativi sulla salute del pensionamento sono concreti e reali. Il suo team ha scoperto che circa cinque anni dopo il pensionamento, un americano medio ha un declino del 6-9% nella salute mentale, un aumento del 5-6% delle patologie e un aumento del 5-16% delle difficoltà a svolgere le attività quotidiane, tutte derivanti da drastici cambiamenti nello stile di vita. La maledizione sta nella transizione dal lavoro alla pensione, dal modo in cui la si gestisce al modo in cui altera i comportamenti e influisce sulla qualità della vita. Le ricerche hanno evidenziato che l'isolamento sociale, e in particolare la sensazione involontaria di solitudine, può avere un impatto negativo sulla durata della vita simile agli effetti dannosi del fumo.

Insomma. Amici, la vita da pensionato va pianificata, cercando di applicare uno stile di vita fisicamente attivo e socialmente impegnato. Alcune persone passano direttamente dal “lavoro a tempo pieno” al “lavoro a tempo zero”, e questo è un errore fondamentale. Solo ricreandoci una nuova vita impegnata, che appaghi i nostri desideri nascosti, per anni latenti durante il periodo lavorativo, possiamo vivere una vita serena da pensionati. I campi sono i più svariati, dall’arte alla cultura, dal volontariato all’ecologia.

Cari amici, io ho vissuto il passaggio da lavoratore (ero un manager impegnato 10 ore al giorno) a pensionato, ben 22 anni fa. L’idea di passare da 10 a zero ore, mi angustiava non poco; perciò, decisi di prepararmi ad affrontare il cambiamento. Andai in pensione dal 1° gennaio 2003 (avevo 57 anni) e, dopo aver meditato a lungo in primavera ed estate (trascorsi 3 mesi al mare) a settembre decisi di tornare a scuola! Si, tornai all’Università, a Sassari, iscrivendomi alla triennale di comunicazione, seduto sui banchi con i ragazzi dell’età di mio figlio! Fu un’esperienza bellissima, che durò 9 anni (dopo la laurea triennale in Comunicazione, arrivò quella specialistica in Giornalismo e poi la laurea Magistrale in Politiche pubbliche e governance. Oggi, oltre a scrivere giornalmente su questo blog, collaboro, da giornalista iscritto all’Ordine, con due giornali e ho scritto 12 libri (gli ultimi due appena pubblicati). La mia vita da pensionato la considero attiva e pregnante, e, in grande amicizia, consiglio a tutti Voi che mi leggete di "preparare in anticipo" il Vostro collocamento in pensione! Pensate già da ora a qualcosa di appagante per Voi, realizzandovi, poi, in quelle attività piacevoli che a causa del lavoro avete dovuto sempre accantonare!

 A domani.

Mario

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