Oristano
5 Settembre 2017
Cari amici,
Nel mio post del 29
Novembre 2013 (chi è curioso può andare a rileggerlo, ecco il link: http://amicomario.blogspot.it/2013/11/largia-la-vedova-nera-mediterranea-non.html)
ho parlato dell'esistenza in Sardegna di un pericoloso aracnide che nel tempo non si è mai estinto, l’argia,
la cui presenza, seppur oggi rara e localizzata, risulta sempre portatrice di grande
timore per la sua pericolosità.
Questi giorni (fino ad oggi personalmente non ne ero mai venuto a conoscenza) invece ho scoperto che nella nostra
Isola vive anche un altro ragno pericolosissimo, piccolo e marroncino: è il così detto ragno
violino, il cui nome scientifico è Loxosceles
rufescens. La pericolosità di questo ragno, a quanto pare, supera anche
quella dell’argia, e pare che abbia causato di recente anche la morte di un uomo di
45 anni, morsicato ad una gamba da questo pericoloso aracnide. Ma vediamo questa triste storia nei dettagli.
Il malcapitato si
chiamava Massimiliano Stara, un 45enne cagliaritano che, mentre svolgeva
attività agricola su un terreno a Capoterra, era stato morso ad una gamba dal
ragno. L'uomo, dopo aver sentito un pizzico molto forte alla gamba e
subito dopo aver visto comparire una bolla formatasi sulla ferita e dalla quale aveva
iniziato a fuoriuscire anche del liquido, senza perdere tempo si era recato al pronto
soccorso dell'ospedale di Cagliari, dove i medici gli avevano diagnosticato di
essere stato morso da un ragno violino,
considerato uno tra i più pericolosi e velenosi aracnidi presenti in Sardegna
insieme all'argia.
I medici dell'Ospedale
Santissima Trinità di Cagliari, dove l'uomo è stato ricoverato e dove qualche mese dopo è
deceduto, hanno dichiarato che la puntura del ragno non ha provocato
direttamente la morte del paziente, dato che il signor Stara risultava affetto già da altre patologie, quindi un quadro clinico definito compromesso; l'uomo, che già nel 2012 era stato curato
nello stesso ospedale, dopo il morso del ragno, però, vide compromettersi ulteriormente le precedenti patologie; il veleno iniettato nel suo fisico debilitato non gli ha lasciato scampo: Egli non è riuscito a
recuperare, e di conseguenza è sopraggiunta la morte. Insomma, in un soggetto con qualche patologia il morso di questo
ragno può diventare davvero mortale.
Cari amici, questa
storia mi ha colpito molto. Avevo già scritto come detto dell’argia, ragno che in Sardegna in
passato, ai tempi della civiltà contadina, aveva costituito un serio pericolo per chi
lavorava la terra; pericolosità che aveva alimentato alquanto la ritualità scaramantica dei sardi, che su questo ragno e sulle sue punture fecero sorgere particolari cure 'fai da te' fino al arrivare al "ballo dell'argia". Ebbene,
ora, per meglio documentarmi su questo particolare aracnide, il ragno violino, ho fatto una ricerca che
qui voglio riportare anche a Voi. Per meglio conoscere i pericolosi aracnidi, ecco la loro 'carta d'identità'.
I ragni sono degli
invertebrati spesso erroneamente scambiati per insetti, anche se invece appartengono
agli aracnidi, che sono un gruppo che comprende molte specie predatrici e
velenose, quali scorpioni ragni, acari, zecche e qualche altro invertebrato. Gli
aracnidi appartengono agli artropodi chelicerati, non hanno antenne e ali e il
loro corpo è diviso in due sezioni collegate da un ristretto peduncolo: il
capo-torace e l'addome. Il capo-torace porta gli occhi disposti in vario modo,
due paia di appendici boccali (cheliceri e pedipalpi), e quattro paia di zampe,
mentre l'addome porta gli stigmi respiratori, l'orifizio genitale e le filiere.
Tutti i ragni sono
provvisti di veleno che, con la seta, costituisce un'insostituibile arma di
predazione. Le specie realmente pericolose per l’uomo appartengono ad almeno 5
generi: Atrax (Hexathelidae), Harpactirella (Theraphosidae), Latrodectus
(Theridiidae), Loxosceles (Sicariidae) e Phoneutria (Ctenidae). In Italia le
specie di ragni realmente pericolose presenti sono sette: Latrodectus
tredecimguttatus (la malmignatta, o vedova nera mediterranea, detta anche ragno
volterrano), Loxosceles rufescens (Sicariidae) conosciuto anche come ragno
violino o ragno recluso, Steatodapaykulliana (Theridiidae), Lycosa tarantula
(Lycosidae), Cheiracanthium punctorium Villers, Cheiracanthium mildei,
altrimenti detti ragni dal sacco giallo per via della forma e del colore del
nido (Miturgidae), e Tegenaria agrestis (Agelenidae).
Uno dei più pericolosi
è proprio il ragno violino, della famiglia Sicariidae (dal latino sicarium,
sicario, assassino per la tossicità del suo veleno), Ordine Araneae, Classe
Arachnida. Il nome "lexoscele" deriva dalla posizione obliqua che
assumono le loro zampe a riposo e proviene dal greco "λοξός" che in
italiano significa "obliquo". Più piccolo e molto meno conosciuto
della vedova nera mediterranea, il ragno violino (Loxosceles rufescens) è
sicuramente molto pericoloso per le conseguenze della sua puntura, i cui effetti
sono davvero poco noti. In caso di morso è consigliabile lavare accuratamente
la zona del morso con acqua e sapone neutro e chiamare subito un medico per farsi
visitare. Quando si va dal medico o in ospedale, sarebbe opportuno portare il
ragno (se si ha la possibilità, dopo il morso bisognerebbe catturarlo e
metterlo al sicuro in un recipiente), per poterlo mostrare al medico. È importante,
in quanto in questo modo si può capire, dal tipo di ragno il tipo di veleno
iniettato.
Il ragno violino è
originario del bacino del Mediterraneo ed è presente in Francia, Portogallo,
Spagna, Italia, Grecia, Creta, Turchia, oltre che in tutti i paesi del Nord
africa dal Marocco all’Egitto, Israele, Palestina, Giordania e Libano. In
Italia è presente lungo le coste dell’Italia peninsulare, in Sicilia e Sardegna
e in molte delle isole minori. I ragni violino sono relativamente piccoli, con
misure variabili tra i 6 e 20 mm. Sono ragni molto resistenti e possono
sopravvivere da 6 a 12 mesi senza cibo né acqua e sono molto longevi per questo
tipo di animali: alcuni esemplari hanno superato i 15 anni di vita. Ma la maggior
parte di loro hanno una vita media di 2 a 4 anni.
Sono animali notturni,
cacciatori ingegnosi ed efficienti: si nutrono di scarafaggi, altri ragni,
insetti (di dimensioni anche molto più grandi di loro) e di formiche. Pungendo
le prede catturate, iniettano loro il veleno per immobilizzarle e digerirne le
parti interne, che verranno in seguito succhiate e ingerite. Nonostante usino
tessere una tela, questa viene limitatamente utilizzata nella caccia, in quanto
il ragno preferisce allontanarsi dal nido in cerca di prede. La deposizione delle uova
da parte della femmina avviene da Maggio a Luglio.
Il ragno violino e
tutti i ragni appartenenti al genere Loxosceles, sono dotati di un veleno "necrotizzante", che non agisce sul sistema nervoso e sulla muscolatura da
questo controllata, ma produce effetti degenerativi direttamente sui tessuti
intorno al punto di puntura. Il veleno iniettato è composto da una miscela di
vari enzimi necro-tossici. Il loro morso all’inizio non è doloroso (quindi
spesso la vittima si accorge del danno subìto solo dopo l’inizio dei sintomi), ma in tempi brevi produce gonfiore e necrosi superficiale dei tessuti (in 2-8 ore),
sintomi seguiti a volte da malessere generale. La ferita è molto lenta a guarire e
può richiedere settimane e addirittura mesi, lasciando una cicatrice ben
visibile, grande quanto una piccola moneta.
Cari amici, tra l’argia
e il ragno violino non so proprio quale sia quello più pericoloso. Il caso recente avvenuto in provincia di Cagliari non è l'unico: negli anni scorsi in Italia c'è stato qualche altro caso allarmante, che ha portato ugualmente alla morte del malcapitato. Purtroppo, sopratutto
chi va in campagna, è soggetto a questi pericoli (tutti però dovrebbero prestare attenzione, in quanto nelle case isolate è possibile trovare questo ragno alloggiato in casa) e l’unico consiglio che si può
dare è quello di usare sempre delle protezioni, in particolare per gambe e braccia.
Se poi il fattaccio dovesse succedere, l’unico consiglio utile è quello di recarsi
immediatamente in ospedale, portando con se, se possibile, l’autore dell’aggressione,
ovvero il ragno.
A domani.
Mario
2 commenti:
https://m.facebook.com/aracnofilia.org/photos/a.2
Ciao Mario ho trovato questo articolo dell'associazione aracnofilia - associazione italiana di aracnologia può servire come aggiunta al tuo articolo
Simone
Sono stata punta da questo ragno alla caviglia , forse in casa ,abito in città a cagliari e non vado in campagna e neanche al mare in.inverno , mi è capitata questa brutta esperienza in primavera , abitavo in un monolocale al piano terra poco illuminato e umido , mi sono accorta ad un certo punto di sentire un forte prurito , avevo una papula con del liquido all interno.una volta fuoriuscito il liquido bruciore e infiammazione in tutta la zona ,sino a farmi male anche la gamba .la ferita non si chiudeva era un ulcera grande come una moneta , come quella della foto , non sono andata al prontosoccorso perché pensavo fosse una bolla da bruciatura , visto che una settimana prima mi era caduta della camomilla calda nel piede , anche se il punto era molto distante.finché sono andata in farmacia ed ho chiesto qualcosa per disinfettare una ferita infetta .ed il farmacista mi ha consigliato il bialcol e uno saray a base di cortisone per ferite infette , ho applicato subito tutto .lo spray lo applicavo più volte al giorno
E durata all incirca un mese , un mese e mezzo l ulcera aperta ,oltretutto con malessere generale e sbalzi di temperatura e dolore .finalmente ho iniziato a vedere che faceva la crosta e pian piano si è cicatrizzata .
Sono stata fortunata ,non sapevo che in città esistono questi ragni
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