giovedì, settembre 14, 2017

PERCORSI DI VITA: GUIDO DORASCENZI, DA VALIDO PROFESSIONISTTTA E COSTRUTTORE A CANTORE-POETA DELLA NOSTRA TERRA. IL SUO ULTIMO LIBRO: “TERRE D’OCCIDENTE”.




Oristano 14 Settembre 2017
Cari amici,
La vita dell’uomo è un continuo e lento camminare. Passo dopo passo, su sentieri a volte facili e a volte irti di spine, rovi e sassi, il cammino continua: a ritmi e velocità diverse, a volte anche col bastone. Come ho avuto modo di scrivere su questo blog nel Dicembre del 2016 (chi vuole può andare a leggerlo cliccando sul seguente link http://amicomario.blogspot.it/2016/12/pensieri-in-musica-spogliandomi-lanima.html), facendo una recensione sul reading “Spogliandomi l’anima” di Guido Dorascenzi, tenuto al Museo Diocesano con grande partecipazione di pubblico. Si, Guido è uno di quelli che in un determinato momento della sua vita ha avuto il coraggio di cambiare: di dismettere i panni indossati per vestirne altri.
Io, amici, Guido l’ho conosciuto “progettista e costruttore, Presidente di Confindustria Sardegna, Consigliere di Amministrazione del Banco di Sardegna, e mai avrei supposto che la sua vita avrebbe subito una tale rivoluzione epocale, come invece in realtà è avvenuto. Un manager difficilmente diventa un poeta: troppo assorbito dalla conduzione degli affari economici, per rivolgere il suo sguardo più in alto, verso il cielo, verso l’infinito, verso quella riflessione che ci costringerebbe ad estraniarci, volenti o nolenti, dalle responsabilità dirigenziali”. Poi il miracolo è avvenuto.
“Felice chi riesce a vivere due volte”, chi riesce a rinnovarsi, a spogliarsi delle incrostazioni, delle sovrapposizioni che giorno dopo giorno si depositano su di lui, trasformandolo in “macchina”, spogliandolo in questo modo della sua vera natura, della felicità, della ricerca della desiderata pace interiore. È avvenuto per me (credo che in futuro avrò occasione di dettagliarvi anche su questo) e certamente è avvenuto per Guido, che oggi è un uomo nuovo, un uomo diverso.
Ho partecipato ieri, nel pomeriggio di Mercoledì 13 Settembre (una delle prime fresche serate di questa calda stagione), al Borghetto di San Martino (una delle sue più recenti “creazioni” di recupero edilizio), posto in Viale Cimitero al numero 13 ad Oristano, alla presentazione del suo ultimo libro “Terre d’Occidente”. In questo graziosissimo Borghetto, una serie di antiche costruzioni da Guido sapientemente restaurate, con un grande spazio verde circostante dove palme, canne, alberi maestosi sembrano dare al visitatore un invito a sostare, a riposare, gli autori del libro, Guido Dorascenzi e Alessandro Orrea hanno presentato al numeroso pubblico presente, la nuova opera: un libro poetico-fotografico dal titolo Terre d'occidente.

Ha condotto la presentazione Giovanni Maria Dettori, Direttore della sede regionale della RAI, con l’accompagnamento delle musiche di Cristina Scalas al flauto traverso e Davide Mocci alla chitarra classica. Nella tiepida atmosfera del Borgo gli autori del libro, si sono alternati a parlare al pubblico del perché di questo interessante documento poetico e fotografico insieme. Frutto della collaborazione di due “estri diversi”, il poeta-scrittore e il fotografo innamorato dei nostri unici paesaggi, il libro risulta essere un perfetto amalgama di passioni diverse: scrittura e fotografia, ma entrambe indirizzate e tendenti ad un unico fine: cantare la straordinaria bellezza della nostra terra.

Se per Guido, che ha riportato qualche pezzo della sua prosa poetica, è stato facile incantare gli spettatori, per Alessandro le parole usate non erano certo bastevoli: Egli, infatti, ha invitato tutti a prendere in mano il libro, a sfogliarlo, ad ammirare i momenti unici che le foto da lui scattate hanno fermato sulla carta. Sono immagini straordinarie: dagli angoli di Marceddì alle dune di Piscinas, dallo stagno di Santa Giusta alle scogliere di San Giovanni, dal verde intenso delle risaie ai campi di grano dorati e molto altro.
Cari amici, questo interessante libro di Guido e Alessandro è davvero un invito a tutti noi a riappropriarci del nostro Io, spesso violentato e abbruttito, preda di un impegno lavorativo stressante che ci porta solo verso il guadagno, verso quell’accumulo che, in contropartita, ci toglie la nostra “vera vita”, quella parte importante che, invece, dovremmo dedicare a noi stessi. Sono certo che sfogliando il libro (in tanti già ieri sera lo hanno acquistato) oltre che ammirare le immagini, potremo riflettere anche sulla nostra umana condizione oppressa e sulla possibile ripresa di “quel volerci bene” che spesso trascuriamo.
Un sincero grazie a Guido e Alessandro: credo che la loro fatica sarà ampiamente ripagata!
Ad maiora!
A domani.
Mario

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