domenica, maggio 26, 2013

LE SCULTURE DI GIOVANNI ROSANO: GLI ANTIDILUVIANI MOSTRI DELLA NOSTRA FANTASIA, IMPRIGIONATI NELLE ANTICHE RADICI E DA LUI RIPORTATI ALLA LUCE.


Oristano 26 Maggio 2013
Cari amici,
sono passato nei giorni scorsi davanti al laboratorio di Giovanni Rosano. Con Lui ci conosciamo da un po’ e, poi, fermarsi nel Suo laboratorio ha un vantaggio esclusivo: inebriarsi di unici,  dolci e sensuali profumi. Provengono da antichi legni di ginepro e olivastro, le cui radici millenarie, sapientemente elaborate e trasformate, riprendono, per Sua mano, a rivivere, vestendosi di una “vita nuova”, attraverso un’alchimia unica, che solo Lui sa realizzare.
L'uomo è un sognatore che ha saputo trasformare l’incubo dei Suoi sogni in realtà. Tutti noi sogniamo: il sogno è quel misterioso processo mentale che, sicuramente influenzato dal DNA dei nostri geni, è capace di riportarci indietro nel tempo, al nostro lontanissimo passato. Spesso nei nostri sogni è presente il mostro, quella figura, indefinibile che ci carica di paure ancestrali, difficili da comprendere.  Il mostro nei sogni può assumere le forme più strane e toccare soggetti di ogni età e cultura. Da piccoli, replicando e ingigantendo le forme mostruose dei personaggi delle favole, da grandi,  ampliando le nostre ansie, dando figura concreta ai mali che ci assillano; ecco allora materializzarsi cervelli perversi in forma gigantesca, donne mostruose che impersonano la lussuria, complicati intrecci di reticoli, a simboleggiare le complesse e tormentate vicende umane.
Giovanni, nella Sua apparente e tranquilla vita da persona comune non ignora, però, non cancella  il Suo mondo onirico fatto di ripetuti sogni: ha trovato una via, forse unica, per rappresentarli questi Suoi sogni: estrarli dalle possenti radici di alberi millenari. E' un modo per  materializzarli, dargli corpo, con forme, colori e profumi antichi, riportando alla luce, attraverso il sogno, quei mostri preistorici, primi abitatori della terra ed oggi dei nostri sogni.
Al risveglio, dopo l'incubo popolato dai mostri, Giovanni nel suo laboratorio da corpo al sogno fatto ed al  messaggio contenuto. E’ un modo concreto il Suo di non respingerlo quel mostro, quel messaggio, ma di trasformarlo, facendolo parlare di sé, riportandolo in vita, in modo che anche altri possano essere messi in grado di recepire l’antico messaggio.

Come un novello dottor Jekill e mister Hyde, è come se vivesse due vite: quella onirica, fantastica, popolata di mostri multiformi e quella ordinaria, fatta del vivere quotidiano, arricchito, però, dalla trasformazione dei sogni in realtà. E’ un lavoro certosino il Suo, fatto di migliaia di ore, passate a trasformare in meravigliose sculture lignee, le possenti ed antiche radici, ricche di mille profumi, di varianti incredibili di colore, di ramificazioni e di sinuosità da labirinto, che solo pregiati e nobili legni come il ginepro e l’olivastro possiedono. Giovanni vive intensamente, come un moderno Geppetto, la trasformazione che, di volta in volta, mette in atto. Si arrampica personalmente sui monti sardi, percorre il Supramonte, i monti di Oliena, o quelli del Montiferru, alla ricerca delle “radici dei suoi sogni”. Le compra e le porta a casa, dove, come figli adottivi verranno seguiti fino alla completa trasformazione.
Prima di iniziare chirurgicamente la sua opera magica di moderno alchimista osserva con grande attenzione e curiosità le grezze radici dove si nascondono i suoi mostri. Con sicurezza li individua e li cattura, portandoli, lentamente ma inesorabilmente, alla luce del sole. E’ un lavoro di pazienza certosina. Appoggiata stabilmente la grossa e grezza radice su un solido basamento sta ore ad osservarla ancora; con qualche colpo di scalpello libera dalla corteccia qualche punto, mettendo a nudo il legno sottostante. Il “mostro” contenuto all’interno, ormai scoperto, inizia a risvegliarsi dal suo letargo: il suo profumo inizia ad espandersi nell’aria e le calde tonalità del suo corpo, pieno di colori dalle mille tonalità escono allo scoperto. Giovanni trascorre intere giornate a studiare la sua “preda”: sono ore di intense e infinite riflessioni, alla ricerca delle variegate e innumerevoli forme contorte che il mostro nasconde, all'interno delle spessi pareti del duro legno. E’ quasi una lunga lotta tra il mostro che si nasconde e Lui, novello cacciatore, che stana e porta allo scoperto la Sua preda. Una lotta non facile, lunga e sofferta, come quella tra due anime che si contrastano, tra lo spirito antico, integro e incontaminato del mostro, ed il Suo, che vuole riportarlo alla luce dalle tenebre millenarie. Le sue "sofferte" e amate sculture evidenziano questa impari lotta che alla fine lo lascia esausto ma vincitore.
Le sue sculture, che oggi sono davvero tantissime, non sono per Lui oggetto di mercato. Ama sì esibirle, mostrarle anche fuori da Oristano, ma l’idea di separarsene non lo convince. Sono Sue, gli appartengono, come figli nati in famiglia. E nessuno vende volentieri i suoi figli!
Che dirvi cari amici! La mia amicizia con Lui mi impedisce di insistere ancora. Potrebbe diventare un uomo ricco. Ma Lui è un puro. I soldi non gli ridarebbero mai l’ebbrezza di mostrare con orgoglio e carezzare anche il più piccolo dei suoi “figli” !
Grazie della Vostra sempre gradita attenzione.
Mario

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