martedì, febbraio 23, 2021

RENATO BRUNETTA, NEO MINISTRO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, DECRETERÀ LA FINE DELLO SMART WORKING NEGLI UFFICI PUBBLICI?


Oristano 23 febbraio 2021

Cari amici,

Fino al 30 aprile di certo non accadrà nulla, però poi le cose potrebbero cambiare: i numerosi dipendenti delle pubbliche amministrazioni potrebbero tornare ai loro uffici, anziché lavorare da casa. La paura deriva dal fatto che il neo Ministro, Renato Brunetta, non ha molta simpatia per il modo di lavorare dei pubblici dipendenti; in passato, come molti sanno, non ha avuto paura a dichiarare guerra ai presunti "fannulloni" o "furbetti" che si annidavano nelle stanze delle diverse Amministrazioni, usando anche modi e toni abbastanza forti che hanno sconcertato non poco. Ora, dopo la nomina a neo Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, c’è già chi gli attribuisce dichiarazioni (da lui poi smentite) che il tempo dello Smart Working a casa sarà presto finito.

Gli si attribuiscono, infatti, dichiarazioni di questo tenore: «Riaprire tutto: i Comuni devono funzionare, i Tribunali devono funzionare, come funzionano gli Ospedali. Non vedo perché se un ospedale funziona, non deve, allo stesso modo, funzionare una scuola, un Comune, un ufficio di urbanistica, un tribunale. Smettiamola per favore, basta: si torni tutti a lavorare». Oppure: «Se funzionano la Polizia, i Vigili del fuoco, i carabinieri, nel senso che vanno a lavorare e non ci sono i carabinieri in smartworking, loro sono nelle loro automobili, fanno la pattuglie, quindi smettiamola per favore, si torni tutti a lavorare».

La reazione del neo Ministro non si è fatta attendere. "Quanto pubblicato a mio nome, ha precisato Brunetta, si riferisce ad un mio intervento a Tgcom24 in data 22 giugno dello scorso anno, periodo nel quale sembrava che la pandemia fosse in via di superamento, con il ritorno auspicato alla normalità; quindi, io non ho rilasciato nessuna nuova dichiarazione, usando quel doveroso riserbo in attesa del discorso programmatico del Presidente del Consiglio Mario Draghi alle Camere del prossimo mercoledì al Senato e giovedì alla Camera, con conseguente dibattito parlamentare e voto di fiducia. Sono sconcertato e dispiaciuto. Dal momento del giuramento, io non ho rilasciato alcuna intervista, né scritto alcun articolo. Nulla".

Amici, è molto probabile che le cose stiano come il Ministro Brunetta asserisce, e che le voci messe in giro “ad arte” siano state lanciate per mettere in difficoltà il nuovo Governo, che mette insieme forze tanto eterogenee. La realtà attuale è che fino al 30 aprile negli uffici pubblici il 40% dei dipendenti lavora da remoto. Per il settore pubblico la scadenza della modalità in lavoro agile era stata fissata al 31 gennaio (secondo il decreto del 23 dicembre 2020 del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2020), ma successivamente, con la proroga dello stato d'emergenza, la scadenza fu prolungata fino al 30 aprile 2021, unitamente alle altre misure adottate per il contenimento della pandemia.

Ora il Governo Draghi ha due mesi e mezzo di tempo per trovare la quadra. Sarà come è stato attribuito a Brunetta oppure ci saranno altre possibili soluzioni? Il ritorno al Ministero di Brunetta, che lo ha già guidato dal 2008 al 2011 durante il Governo Berlusconi, preoccupa non poco i sindacati; l'Usb considera la sua nomina "una vera e propria dichiarazione di guerra alla Pubblica Amministrazione", e anche la Cgil parla di "scelta incomprensibile”, considerato che l’uomo è ritenuto “quanto di più antitetico ai concetti di coesione, innovazione, investimenti nella partecipazione per gestire la transizione digitale e organizzativa in modo democratico e partecipato".

Nessuno dimentica che, seppure siano passati dieci anni, è sempre vivo il ricordo delle uscite pubbliche di Brunetta contro i dipendenti "furbetti", e che il Ministro in passato non aveva risparmiato nemmeno i giudici, accusati di lavorare "2 o 3 giorni alla settimana". Aveva fatto installare prima nel suo Ministero e poi anche in altri uffici i tornelli per scovare i presunti "fannulloni". 

Ora, però, molte cose sono cambiate ed è necessario accelerare la riforma della macchina della Pubblica amministrazione, perché questa è una delle precondizioni per ottenere i miliardi del Recovery Plan; è infatti una delle raccomandazioni specifiche indirizzate dall’Europa all'Italia. Ora il Governo Draghi si è voluto affidare, per questo importante incarico, ad una figura sotto certi aperti controversa, come quella di Brunetta. Avrà fatto bene? Sicuramente una certezza l’abbiamo: le polemiche, anche roventi, non mancheranno!

A domani, amici.

Mario





1 commento:

giosias ha detto...

Riesumare personaggi che in passato minacciavano fuoco e flmini, che poi tutto si è ridotto a scoppiettanti bolle di sapone, non e stata una bella figura da parte del presidente del consiglio ritenuta da tutti persona di altissimo livello, capace di risolvere i tanti nostri problemi. Che Dio ce la mandi buona in questa pericolosissima situazione in cui versa questo nostro paese. Caro Presidente, le oche, per quanto possano allungare il collo, non diverranno mai dei cigni.