martedì, febbraio 09, 2021

LA LOTTA DEL GOVERNO AL CONTANTE. RIFLESSIONE SULLA FORTE SPINTA ALL'USO DELLA MONETA ELETTRONICA: MA CHI CI GUADAGNA REALMENTE, LO STATO O ALTRI?


Oristano 9 febbraio 2021

Cari amici,

Che il Governo abbia deciso di sparare tutte le cartucce possibili per convincere gli italiani ad abbandonare l’uso del contante, passando all’uso delle carte di credito, ovvero ad utilizzare la moneta elettronica, lo leggiamo e sentiamo in tutte le salse. Il Governo è perfino arrivato a creare una “Lotteria degli scontrini”, pur di convincere sia gli utenti che i negozianti ad aderire all’iniziativa. A sentire il Governo, l’iniziativa punta a recuperare almeno inizialmente circa sette miliardi di euro dalla lotta all’evasione fiscale, qualcosa come circa lo 0,4% del Pil.

Ebbene, ma questa lotta al contante, a quanto pare, non creerà benefici solo al nostro fisco, in quanto dietro questa copertura si muovono anche i grandi colossi che gestiscono i circuiti di pagamento. A chi sostiene che a beneficiarne veramente saranno le banche, gli esperti rispondono di no, in quanto, a differenza di quanto si possa pensare, non saranno le banche le prime beneficiarie della lotta al contante, ma i giganti come Visa, Mastercard, American Express, tutti Istituti, tra l’altro, con sede e ricavi all’estero. Come ha sottolineato il quotidiano La Verità, saranno le società che offriranno sistemi di pagamento a commissioni zero a trarre i maggiori vantaggi. Anche il quotidiano il Giornale ha confermato che le grosse strutture come Satispay e Tinaba, adottano per lo più un modello di business basato sul cashback (alla lettera: soldi indietro), cioè su un rimborso dilazionato nei confronti di chi sceglie la strada del pagamento elettronico. Ma se questo rimborso, spiega il Giornale, dovesse passare a carico dello Stato, le prospettive di guadagno per certi soggetti diventerebbero ancora più allettanti.

Secondo Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre (l'Associazione Artigiani e Piccole Imprese – Mestre): “Nei prossimi due anni, le risorse necessarie per finanziare il “Cashback di Stato” ammonteranno a 4,7 miliardi di euro; una spesa smisurata, che tutti gli italiani saranno chiamati a pagare per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, concorrendo così alla riduzione dei pagamenti effettuati con il contante. Nella pratica, però, sarà un provvedimento che favorirà soprattutto coloro che possiedono una elevata capacità di spesa. Persone che, secondo le statistiche, vivono nelle grandi aree urbane del Nord, dispongono di una condizione professionale e un livello di istruzione medio-alto. Insomma, una misura a vantaggio dei ricchi, ma pagata con i soldi di tutti. Un modo veramente molto singolare di combattere l’evasione fiscale”.

Anche Stefano Casu, manager nel settore dell’ePayment, coautore del libro Payment Service Directive PSD2, edito da Giuffrè Lefebvre e docente nel corso online sui pagamenti elettronici organizzato da Open Campus, conferma che a ‘guadagnare’ veramente dal passaggio dal contante alla moneta elettronica, non sono tanto le banche, il cui margine spesso è esiguo, ma che “il vero guadagno” lo fanno i cosiddetti acquirer, ovvero i soggetti che gestiscono le piattaforme tecnologiche che consentono alle carte di pagamento di trasformarsi in soldi, che non sono tantissimi. In Italia ci sono 3 attori principali: Nexi, Banca Sella e Bnl Positivity. Quindi, in realtà, a guadagnare veramente dalla spinta ai pagamenti elettronici non sono tanto le banche ma questi acquirer.

Cari amici, in realtà il passaggio dall’uso del contante alla spendita di ‘moneta elettronica’ non è certo un fatto negativo. La diffusione dei pagamenti digitali è sicuramente importante per contrastare il nero e dunque per consentire allo Stato di recuperare risorse preziose. Se è pur vero che lo Stato ha messo in campo ampie risorse (che spera certo di poter presto recuperare), esistono anche dei reali benefici per i cittadini/consumatori. Uno dei quali è sicuramente quello della sicurezza personale. Purtroppo non sono rare le aggressioni alle persone che notoriamente circolano con i contanti in tasca, quindi andare in giro senza troppo contante è sicuramente meglio. L’altro importante beneficio è che l’uso della carta di credito consente di tenere davvero ‘sotto controllo’ la propria gestione finanziaria.

Insomma il passo che si cerca di far fare agli italiani, nonostante i dubbi e la difficoltà a lasciare i pagamenti in contanti, credo proprio che sia una via giusta da seguire.

A domani.

Mario
Dal contanti alle carte...

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