martedì, febbraio 16, 2021

LUDOPATIA: QUANDO IL GIOCO DIVENTA TERRIBILE VIZIO È UNA TRAGEDIA, CAPACE DI PORTARE ANCHE ALLA FOLLIA E AL SUICIDIO.


Oristano 16 febbraio 2021

Cari amici,

In un mio post recente su questo blog (quello del 5 febbraio, ecco il link per leggerlo: http://amicomario.blogspot.com/2021/02/gioco-e-giocattoli-la-strordinaria.html)  ho parlato del gioco e della sua storia; ho colto l’occasione anche per mettere in evidenza le possibili patologie connesse al gioco praticato dagli adulti, che, travolti dal “demone del gioco”, rischiano di mettere in difficoltà (sia economiche che di salute) gli sprovveduti giocatori e le loro famiglie. Ebbene, oggi è proprio di questo terribile male che voglio parlare con Voi.

Giocare, come ho spiegato neI post prima accennato, è qualcosa di innato nell’uomo, che ama “giocare” sia da piccolo che da grande. Da grandi, però, il gioco da puro divertimento diventa lentamente una “droga”, un bisogno incontrollabile e inestinguibile; insomma, da semplice passatempo diventa “vizio”, rivelandosi praticamente come una vera e propria droga, qualcosa a cui diventa sempre più difficile rinunciare. Per analizzare il fenomeno, partiamo da una premessa necessaria: oggi le occasioni di giocare non mancano, dato che si trascorre molto tempo libero (sia in casa che fuori); in tanti passano del tempo sui dispositivi mobili come smartphone e tablet, senza contare l’utilizzo dei dispositivi elettronici presenti nei luoghi di ritrovo come bar, sale bingo e così via; senza dimenticare anche gli incentivi a giocare che vengono dalla tv, dalla radio o dalla pubblicità in genere.

Amici, il vizio del gioco è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, in particolare con l’avvento dei videogiochi, oltre che con tutta quella serie di lotterie, lotto, e le altre mille diavolerie similari, a partire dai gratta e vinci, che se da un lato danno un buon “introito apparente” allo Stato, dall’altro creano alle finanze pubbliche - a posteriori - costi stratosferici, dal punto di vista medico e sanitario.  Si, amici, la forte dipendenza dal gioco, meglio nota come “LUDOPATIA”, rientra nelle sindromi patologiche sempre più diffuse. La Ludopatia è un pericoloso disturbo psicologico, che si manifesta con un persistente e incontrollabile bisogno di giocare. I giocatori compulsivi, quelli più incalliti, generalmente sentono di non poter esercitare nessun controllo sulle loro azioni, e si sentono costretti a giocare, e, seppure siano coscienti che il gioco è dannoso, non hanno più il potere di fermarsi.

Senza interventi nella fasi inziali, la vita del giocatore compulsivo diventa impossibile, in quanto compromette in modo spesso irrimediabile la sua esistenza: disfacimento della famiglia, seri problemi di lavoro, perdita delle amicizie, insonnia e depressione. Il gioco d’azzardo compulsivo in realtà è, a tutti gli effetti una vera e propria droga, classificabile come una reale “dipendenza”, sebbene non implichi l’assunzione di sostanze psicoattive. Il germe del ‘vizio del gioco’ è subdolo, in quanto si installa lentamente ma inesorabilmente nella mente del giocatore.

In realtà nel giocatore compulsivo avviene una lenta e graduale evoluzione, caratterizzata da diverse fasi; la prima fase è quella ‘vincente’, nella quale il giocatore, ancora occasionale, spesso e volentieri consegue delle vincite che lo premiano e lo invogliano a continuare; la seconda fase è invece quella ‘perdente’, caratterizzata da spese continue ed ingenti, perdite frequenti, gioco ossessivo, menzogne, manifestazione dei primi segni di dipendenza, indebitamento; nella terza fase, quella detta della ‘disperazione’, il giocatore perde il controllo e su di lui prevalgono il panico, le azioni illegali, l’isolamento sociale e affettivo; arrivato alla quarta fase, quella detta ‘critica’, il giocatore raggiunge la consapevolezza di avere un serio problema, e, avvilito, cerca di ricostruire la propria esistenza. Egli cerca disperatamente di provare a smettere, effettuando diversi tentativi, e allo stesso tempo cercando di ricostruire i legami familiari e cercare di porre rimedio agli errori commessi. 

Ciò nonostante, però, il soggetto dipendente non riesce purtroppo nel suo intento. Egli non si sente in grado di porre un freno all’impulso di giocare, e questo lo porta a cercare di reperire somme di denaro sempre maggiori da investire nel gioco; spende gran parte del proprio tempo ad escogitare e a pianificare nuovi metodi da utilizzare nelle giocate; è sempre più irritabile e aggressivo quando tenta di ridurre il tempo passato a giocare, sperimentando una vera e propria crisi di astinenza dal gioco; mente a familiari e alle persone care riguardo la sua attività e spesso, per procurarsi il denaro, commette azioni illegali come frodi e furti, oppure chiedendo prestiti ingenti ad amici e parenti per far fronte ai debiti di gioco.

Come per tutte le dipendenze, uscire dal tunnel del gioco d’azzardo non è semplice per la persona che ha sviluppato la dipendenza. I familiari, nell’intento di aiutare la persona cara, spesso tendono ad assecondare le sue richieste economiche, ad esempio fidandosi quando afferma che sta tentando di smettere, che non succederà più, che è l’ultima volta. La tattica della comprensione è utile solo se finalizzata ad analizzare il problema, tentando di far prendere coscienza in primo luogo al giocatore. Ma raggiungere il risultato non è facile.

Cari amici, il problema della Ludopatia è davvero difficile e va affrontato nelle fasi iniziali, perché all'inizio la persona a rischio "vizio gioco" ha più margini di recupero e, soprattutto, si riesce ad evitare al soggetto una vera e propria patologia psichica. Pertanto, fin da subito, è necessario rivolgersi a dei centri specializzati nella cura della dipendenza da gioco d’azzardo. È l’unica via, in quanto la Ludopatia è davvero una malattia seria, da non sottovalutare mai!

A domani.

Mario

 

1 commento:

giosias ha detto...

Sono fortunato perchè quel genere di giochi mi annoiano!

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Approfittando delle sue conoscenze, amico Mario, vorrei sapere se per caso abbia avuto la possibilità di conoscere o sentire parlare di un certo prof. Pisanu, eccellente professore di lettere (ottimo dantista) che ho avuto la fortuna d'avere come insegnante negli anni '60 e a cui ero molto affezionato. Per le vicissitudini della vita ne ho perduto tutti i contatti e adesso mi ritrovo ad averne nostalgia. Ora sarà certamente deceduto in quanto in quegli anni era già una persona anziana. Mi piacerebbe quindi sapere il luogo della sua sepoltura per recitare una preghiera e posare un fiore sulla sua tomba. Ho tentato in questi anni, al mio rientro in Sardegna, di rintracciare qualche notizia su di lui, ma neppure i vecchi compagni di studi mi hanno potuto aiutare.