Oristano25 Gennaio 2012
Cari amici,
ho letto questi giorni scorsi che la vertenza tra la multinazionale Mc Donald’s ed il modesto imprenditore sardo d’Ogliastra “Puddu”, ribattezzatosi Mc Puddu’s, non solo non è finita con la prevista sconfitta ma che, invece, il piccolo Davide sardo ha goduto della pubblicità creata dalla disputa con il gigante Golia e raddoppiato l’attività, aprendo una filiale cagliaritana, e portando in città il genuino fast food in salsa ogliastrina.
Se è pur vero che la vertenza non è finita e che i titolari al posto di Mc Puddu’s, sono stati – al momento- costretti a modificare l’insegna in De Puddu’s, quello che, senza dubbio, è da apprezzare è la forza e la caparbietà con cui il "Puddu", piccolo imprenditore ogliastrino, si è difeso ed ha lottato. Caparbietà sarda, ma soprattutto ogliastrina. Non è certo un caso se dalle ultime scoperte si è rilevato che il genuino DNA degli antichi abitatori della Sardegna nuragica si è perpetuato negli odierni abitanti dell’Ogliastra!
Per i curiosi che non hanno seguito, tempo per tempo, i fatti che sto per ricordare, vorrei riepilogarli qui, nel mio blog che potrei definire un “caminetto” per amici, per mettere in luce, come certo merita, questa vicenda che sotto certi aspetti ha del curioso se non addirittura del grottesco. Ecco i fatti.
Nel 2008 a S. MARIA NAVARRESE, frazione di Baunei, Ivan Puddu mette su un localino carino proprio sul Lungomare. La frazione di Baunei, denominata S. Maria Navarrese, considerata la sua splendida spiaggia, è ormai diventata una conosciuta e frequentata meta turistica della costa del nord della Sardegna. Le bellezze ed i buoni e caratteristici prodotti ogliastrini messi in mostra e commercializzati cominciano a diffondersi, richiamando turisti ed estimatori sempre più numerosi. La gente frequenta volentieri il nuovo locale sul lungomare ed il titolare Ivan Puddu (34 anni, consigliere provinciale d’Ogliastra nella prima legislatura e segretario provinciale del Partito socialista) che lo gestisce insieme alla ragazza Martina Loi, 25 anni, è soddisfatto del successo della sua iniziativa. Per reclamizzare il “pasto veloce e gustoso” che fornisce, chiama il locale Mc Puddu’s, per dare l’idea di un pasto (culurgiones, in gran parte, preparati in snack veloce, da passeggio) che può essere consumato in modo rapido, insomma un “fast food sardo” , alla maniera dei moderni piatti “globalizzati”. L’iniziativa ha successo da subito. L’ottimo andamento del locale lo invoglia ad aggiungere, alla linea del McPuddu’s iniziale, un secondo segmento denominato McFruttu’s, una frapperia (n.d.r. “FRUTTU” è IL cognome della madre di Ivan Puddu), che consente alla coppia Puddu-Loi di allargare l’attività verso gli altri prodotti tipici ogliastrini, sempre più richiesti e graditi.
La coppia, però, non ha molto tempo per crogiolarsi nella gloria del successo. Nell’estate del 2010 alcune lettere raccomandate ricevute dai legali della McDonald’s mettono in discussione l’iniziativa ed il forte orgoglio di sardo e di imprenditore di Ivan Puddu. Il tono della diffida è perentorio: Nessuno può usare abusivamente il suffisso Mc della McDonald’s, trattandosi di marchio brevettato. I legali dello Studio romano Siblegal, come riferisce il quotidiano L'Unione Sarda, contestano l'uso del suffisso Mc nelle insegne perché' rischia di creare ''confusione''. Ivan Puddu leggendo l’intimazione non credeva ai suoi occhi. Pensava ad uno scherzo. Poi leggendo e rileggendo, pur in presenza di qualcosa di strano, si rese conto che, purtroppo, era tutto vero. L’insolito mittente, il colosso del “take away”, Il re del panino globalizzato, era pronto a fare la guerra ad un piccolo imprenditore sardo per un ‘Mc’ di troppo! Incredibile!
La notizia in un batter d’occhio fa il giro del mondo. Anche la Regione Sardegna interviene, garantendo all’imprenditore l’assistenza legale per difendersi in modo appropriato. La forte presa di posizione della Mc Donald’s ha, come prima conseguenza, una forte pubblicità al locale oggetto della disputa. Sul lungomare di S. Maria il locale è diventato meta ininterrotta di curiosi e nuovi clienti, attirati dalla pubblicità creata dalla questio. Le foto dell’insegna e del lungomare di S. Maria appaiono sui giornali di tutto il mondo: uno per tutti il mitico quotidiano inglese the“Guardian”. In una delle tante interviste Ivan Puddu ha commentato: “Ho saputo che l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Prato, ha dichiarato che se la multinazionale McDonald’s vorrà andare a uno scontro legale, la Regione intende appoggiarci. Lo ringrazio, ma spero che tutto finisca così. E che le diffide ricevute dagli avvocati della multinazionale dei pasti veloci per aver chiamato McPuddu’s e McFruttu’s le due nostre attività, restino lettera morta. D’altronde, ho già provveduto a sostituire il suffisso Mc con un sardo De. Ringrazio quanti ci stanno esprimendo la loro solidarietà”.
Ivan e Martina sono due giovani sardi capaci e decisi. Nel loro spazio su Facebook (dove per correttezza anche li hanno sostituito il Mc con De) cosi ringraziano i tanti che si sono schierati dalla loro parte e li hanno sostenuti: «Grazie a tutti di cuore! Il messaggio che vi vogliamo lasciare è quello che anche noi giovani possiamo far vincere le nostre idee, basta crederci e lavorare sodo, quello che serve è un attaccamento forte alla propria terra e alle proprie origini. Per noi l’America è il nostro piccolo paese, il nostro sogno di vivere e lavorare nella nostra Sardegna si sta avverando». Parole calde…gioiose che non hanno bisogno di ulteriori commenti!
I giovani devono essere pronti a lottare, a non subire passivamente, come tanti antichi sardi hanno fatto nei secoli precedenti assoggettandosi agli stranieri che ci hanno dominato. E’ ora che sfoderino la loro capacità imprenditoriale e reagiscano con orgoglio, capacità e caparbietà. Io sono certo che ce la possono fare!
Oggi assistiamo alla vittoria, per quanto parziale, di due ragazzi forti e coraggiosi. Sono certo che anche il loro locale di Cagliari sarà un successo. Dal 10 febbraio, infatti, Puddu's aprirà la sua prima filiale cagliaritana, dove cercherà di soddisfare, con i genuini prodotti ogliastrini, i golosi del Campidano. «L'idea è quella di sviluppare il concetto di fast food sardo per portarlo anche fuori dall'isola - sostiene l'imprenditore - In questa prospettiva era fondamentale attivare un'impresa in una grande città. Di questi tempi è un investimento, un rischio, ma pensiamo che l'idea dello “smurzo” dei pastori possa esser applicata anche alla pausa pranzo. Pensiamo agli uffici, alla tristezza di un panino confezionato». Dopo Cagliari la prossima tappa sarà la penisola. La piccola società Puddu-Loi ha ricevuto alcune proposte per alcuni punti vendita in franchising. Credo che la ruota giri già al meglio.
Sembra cosi lontano quel 26 agosto 2010 quando anche il quotidiano inglese “The Guardian” raccontava ai lettori d'oltremanica la terribile e triste storia del piccolo “sardinian fast food” perseguitato dal colosso americano dell'hamburger. E’ trascorso solo un anno e mezzo ma Ivan il terribile ha già fatto un altro gran bel pezzo di strada!
Se tutti i giovani sardi assomigliassero ad Ivan credo proprio che la Sardegna oggi sarebbe molto diversa!
Grazie dell’attenzione.
Mario
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