domenica, ottobre 16, 2011

IL CONTO “SALATO” DI UNA REALE UNIONE MANCATA. L’EUROPA SOGNATA E QUELLA REALE: UN’INCOMPIUTA CHE POTREBBE ABORTIRE.

Oristano 16 Ottobre 2011
Cari amici,
leggendo sulle attuali difficoltà a trovare un'azione comune per contrastare i problemi di natura economica dei singoli stati che compongo la Comunità Europea ho fatto una riflessione seria, su questa Europa, che, stenta davvero a completare il suo percorso. Ripercorriamolo insieme.

L’ Unione Europea ha di recente compiuto 60 anni. Il 9 maggio 1950, mentre nella gran parte degli Stati ci si rimboccava le maniche per rimettere in moto un’economia distrutta, il ministro degli Esteri francese Robert Schuman rendeva pubblico un progetto, ancora in embrione, che prevedeva la costituzione di un’unica “ Comunità “ Europea, capace di mettere insieme le risorge energetiche, a partire dal Carbone e dall’Acciaio, la CECA appunto, a cui successivamente avrebbero fatto seguito tutti quegli altri atti per arrivare a quella reale e politica “Federazione di Stati”, L’Europa, che sarebbe stata in grado di competere ad armi pari con gli Stati Uniti d’America. Questo primo atto, questa prima idea di Europa, oggi nota come “ Dichiarazione Schuman”, apriva il nuovo corso della storia europea sotto il segno dell’integrazione politico – economica.

Sono trascorsi oltre 60 anni da quello storico giorno: la CECA è diventata con gli anni la Comunità Economica Europea (CEE), poi la Comunità Europea tout court (CE) ed, infine, l’Unione Europea, con gli storici accordi di Maastricht e il varo dell’euro e, successivamente, gli ulteriori passi avanti, ultimo il trattato di Lisbona. Ma il cammino finora fatto, se riflettiamo, può essere considerato concluso? Io personalmente credo proprio di no!

Che cos’è oggi l’Unione Europea, e che cosa significa per i Cittadini dei suoi Stati membri?

Può sembrare incredibile ma, oggi, a distanza di tanti anni molti cittadini europei avrebbero una certa difficoltà a rispondere al quesito. Si può scommettere che molti non saprebbero neppure spiegare bene che cosa sia l’Unione Europea. In realtà questi concetti poco chiari, questi dubbi, sono facilmente comprensibili e più che legittimi. Dire che cosa sia l’Unione è davvero difficile perché l’Unione non è un organismo politico compiuto! E’ ancora un processo “ in itinere “, quindi incompiuto.

Appare fin troppo chiaro che nel pensiero lungimirante di Schuman vi fosse già allora una matura visione di una “ Federazione Europea di Stati “; vi era già la certezza e la consapevolezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, di quale sarebbe stato il risultato finale di quel processo che Lui intendeva avviare oltre 60 anni fa, con l’iniziale scopo economico di mettere insieme le risorse, ma destinato successivamente a realizzare una vera “ globale “ integrazione del continente europeo. Era un vero e proprio “ atto “, preparatorio ed anticipatore, della futura costituzione di una vera Federazione europea non solo economica ma anche socio-politica, come in precedenza era avvenuto per gli Stati Uniti d’America.

I recenti dolorosi fatti di natura economica, iniziati con il coinvolgimento di uno Stato dell’Unione ( il primo problema si è verificato con la Grecia) e che successivamente hanno coinvolto, a cascata, altri Stati membri, dimostrano la precarietà di questa “Unione Europea”, lasciata a metà percorso. Oggi gli attuali i 27 Stati membri, divisi ed incapaci di un’unica, univoca, visione politica ed economica, faticano a parlare con un’unica voce e trovare soluzioni ragionate, concordi, e capaci di spegnere i numerosi “incendi” che di giorno in giorno si accendono. Non vi può essere, nel lungo periodo, una ‘teorica’ politica monetaria unica, nata con l’introduzione dell’Euro e governata a livello centrale, ma non supportata da una comune ed “unica” politica fiscale ed economica europea. L’assenza di questo strumento, che viene, invece, gestito e governato, singolarmente da ogni Stato membro, è sicuramente la principale causa delle incertezze e delle debolezze della nostra moneta unica, non accompagnata da un univoco indirizzo economico-fiscale. E’ proprio il mancato completamento di quell’Unione Europea sognata da Schuman che impedisce questo processo decisionale unico, capace di adottare in tempi rapidi i giusti provvedimenti. E’ la mancanza di un’unica guida, che sta creando quelle instabilità che oggi stiamo crudelmente vivendo.

Instabilità davvero pericolosa e difficile, come quotidianamente tocchiamo con mano, difficile da combattere se affrontata da uno "scollato esercito di Franceschiello”, disunito e litigioso, incapace di una visione comune ed abbarbicato, ancora, a limitati ed egoistici interessi locali, di ogni singolo Stato. E’ necessaria, invece, una forte coesione ed un serio e concreto obiettivo comune per combattere con forza quell’aggregato di forti “ movimenti incontrollabili “ delle masse monetarie presenti e fluttuanti nel Mercato finanziario globale, che mette in serio pericolo non solo l’economia di ogni singolo Stato ma anche la sopravvivenza dell’Euro e di conseguenza mina la stessa sopravvivenza dell’ Unione Europea.

L’Europa Unita, concepita ormai oltre 60 anni fa, sarà davvero un “processo compiuto” solamente quando sarà stata realizzata un’Europa federale, un’unica vera ed autentica realtà politica, con un potere democratico federale, con un governo sovranazionale espresso da un parlamento composto dai membri dei Paesi federati. In breve, un vero “STATO FEDERALE”.

Cosa ne pensate? Credo che sia il caso di riflettere.

Mario





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