sabato, novembre 30, 2024

LA FONDAZIONE MONT’E PRAMA, DOPO LUNGHE TRATTATIVE, RIPORTA A CASA, DALL’INGHILTERRA, 275 REPERTI DI THARROS TRAFUGATI NEI PRIMI ANNI DI SCAVI. SARANNO ACCOLTI NEL MUSEO DI CABRAS.


Oristano 30 novembre 2024

Cari amici,

Chiudo i post di Novembre dedicando la mia riflessione all'amata terra sarda, il cui passato, spesso trascurato, dovrebbe essere, invece, un nostro grande orgoglio, perchè di grande valore! La Sardegna vide passare sul suo suolo tanti popoli, le cui tracce sono ancora ben presenti. Tharros è certamente uno di questi importanti luoghi, anche se molti tesori, luminose tracce del suo passato, sono stati portati via abusivamente. Ecco la storia di alcuni reperti che presto torneranno a casa.

Che Anthony Muroni, Presidente della FONDAZIONE MONT’E PRAMA, sia uno che fa le cose sul serio, lo si è visto fin dal primo giorno della presa dell’incarico. Dalle statue dei Giganti al sito del loro ritrovamento, dalla nuova ala del museo di Cabras al sito di  Tharros ed alla sua storia, la Fondazione da Lui guidata continua a lavorare alacremente e con ottimi risultati. La recente notizia dell’accordo raggiunto tra la Fondazione Mont’e Prama e il Brighton Museum, è un altro grande risultato raggiunto, in quanto consentirà di riportare a casa ben 275 reperti, trafugati da Tharros nei primi anni degli scavi portati avanti e che, esportati illegalmente in Gran Bretagna, sono ora custoditi presso il Brighton Museum.

Si, amici, ben Duecentosettantacinque reperti di Tharros, illecitamente esportati in Inghilterra a partire dal XIX secolo, faranno ritorno a Cabras nei prossimi mesi, forse già da gennaio. A dare il lieto annuncio è stato proprio il Presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che insieme al suo staff, ha portato avanti, negli ultimi mesi, lunghe e delicate trattative con il curatore del settore “Storia e archeologia” del museo britannico, Dan Robertson. Questo immenso patrimonio archeologico rientrerà, dunque,  in Sardegna, esattamente nel luogo da dove, secoli fa, è stato trafugato da tombaroli e predatori in cerca di soldi facili.

Ecco come ha commentato la notizia il Presidente Muroni: «Da oltre un anno stiamo lavorando intensamente per quello che, quando sarà ufficiale, rappresenterà un risultato storico: il rientro a Cabras di una parte dell’immenso tesoro archeologico di Tharros. Siamo in trattativa avanzata con il museo inglese che possiede i reperti e che ha da subito manifestato la volontà di far rientrare in Sardegna tutti i pezzi della collezione che include decine e decine di vasi in terracotta, statue votive e tanto altro di cui abbiamo già ricevuto l’inventario con le rispettive immagini».

Il “tesoro” trafugato è alquanto ricco: vi sono Brocche, vasi, lampade ad olio, statuine votive dalle sembianze femminili; fra queste quella che sembra rappresentare Minerva, l’antica dea della saggezza, del commercio e dell’artigianato. «È nella sede distaccata del British Museum – come ha spiegato Muroni – che ci aspettano fra circa un mese per concludere l’accordo. Lo stesso curatore Dan Robertson si è detto molto lieto di poter contribuire al trasferimento della collezione che farà presto ritorno nel luogo d’origine, e sarà allocata nel museo civico Giovanni Marongiu di Cabras, dove stiamo allestendo un’area dedicata».

Si, sarà proprio il “Museo dei Giganti” di Cabras ad accogliere e sistemare nel modo più consono questi reperti, che presto potranno essere ammirati dai visitatori. Il Brighton Museum restituirà tutta la collezione che custodisce. Sarà ora compito del Governo italiano, e per esso il Ministero della Cultura, che dovrà formalmente acquisire questi beni al patrimonio dello Stato, dopo di che verrà autorizzato il rientro di tutti i reperti a Cabras. La collezione è indubbiamente di grande valore e interesse. Sono in prevalenza vasi, o parti di essi, recipienti, utensili, teste, statuine e altri oggetti, che facevano parte dei numerosi corredi funerari saccheggiati. Reperti che appartenevano all’antica città punica e romana di Tharros, e che, finalmente, potranno essere visionati nel loro posto di ritrovamento.

Amici, la Fondazione Mont’e Prama ha un ricco programma per il 2025, come annunciato dai suoi responsabili. Un passo importante sarà quello che segnerà il ricongiungimento di tutti i Giganti nel luogo dove sono stati scoperti. «Il rientro della collezione di Tharros che oggi si trova a Brighton converge verso il grande obiettivo che ci siamo prefissati fin dall’inizio – ha sottolineato il Presidente Muroni – quello della costituzione di un grande Parco archeologico del Sinis».

Cari amici, la restituzione di un considerevole numero di reperti è quasi un fatto straordinario, perché poche volte, in passato è avvenuto un fatto simile. Fra l’Ottocento e il Novecento Tharros fu fortemente saccheggiata da predoni e tombaroli, che hanno razziato senza scrupoli, rivendendo poi all’estero l’immenso patrimonio storico custodito sotto le rovine. Chissà se, dopo la restituzione questa collezione, sarà la volta buona per riportare a casa i preziosi gioielli di Tharros, che furono venduti al British Museum nel 1850 per mille sterline! A Londra arrivarono in questo modi gioielli preziosissimi: numerosi monili d’oro e d’argento, oltre a diversi scarabei della cultura punica in Sardegna. Il Presidente Muroni, sull’argomento sorride e si limita a dire: «Ci vorrà più tempo, ma con la diplomazia si può ottenere molto».

A domani, cari lettori!

Mario

 

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