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IL GOVERNO RISPOLVERA IL “PIANO MATTEI”. PREVEDE NUOVI RAPPORTI CON L'AFRICA, CHE COMPRENDONO SIA ACCORDI ECONOMICI CHE IL CONTROLLO DELL’EMIGRAZIONE.


Oristano 27 gennaio 2023

Cari amici,

Si sente sempre più spesso parlare di “PIANO MATTEI”, nome che ricorda un'operazione del tempo passato che però, non andò mai in porto. In realtà, il piano di cui si parla oggi, quanto al suo contenuto, “rispolvera” l’antico “Piano”, proposto negli anni Cinquanta del secolo scorso dal grande Enrico Mattei, il fondatore dell’ENI. Fu indubbiamente, per l'epoca, un Piano economico lungimirante, elaborato da Mattei allora Ministro dell'Industria e del Commercio. Il piano, in quegli anni della ricostruzione, aveva l'obiettivo di ridurre la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di petrolio e di gas in mano alle multinazionali (le famose SETTE SORELLE), che prevedeva l’approvvigionamento diretto nei Paesi africani, rompendo così il monopolio esistente.

Mattei lottò con grande forza contro le 7 sorelle, creando l’ENI, l’Ente Nazionale Idrocarburi, ma fu purtroppo sopraffatto in tempi brevi, finendo la sua vita in un misterioso incidente aereo. Il Piano proposto da Mattei fu uno dei principali progetti economici del Governo italiano negli anni '50 e '60, che avrebbe apportato positivi risvolti economici sull'economia italiana che usciva dalle macerie di una guerra. Ebbene, ora questo piano, che si arenò con la morte di Mattei, vorrebbe riprendere corpo, rispolverato da Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, e potrebbe contribuire - se andasse a buon fine - a risolvere due importanti problemi: quello dell’approvvigionamento di fonti energetiche (gas e  petrolio) e e quello delle migrazioni.

L’attuale “Piano Mattei”, fu lanciato dalla Premier Giorgia Meloni durante una sua visita in Algeria, comunicando la disponibilità del Governo italiano a raggiungere accordi sia di natura economica che di contrasto ai “flussi migratori irregolari”. Una collaborazione ampia, quella offerta dall’Italia, che andava dalla collaborazione economica a quella energetica, da quella climatica a quella alimentare, fino a quella della sicurezza nazionale, compreso il contrasto al crescente fenomeno della immigrazione irregolare.

Ecco, il testo dell’accordo come definisce ed elenca i vari ambiti di applicazione. 1-cooperazione allo sviluppo; 2-promozione delle esportazioni e degli investimenti; 3-istruzione e formazione professionale; 4-ricerca e innovazione; 5-salute; 6-agricoltura e sicurezza alimentare; 7-approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici; 8-ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali; 9-valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico, anche nell’ambito delle fonti rinnovabili; 10-sostegno all’imprenditoria, in particolare a quella giovanile e femminile; 11-promozione dell’occupazione; 12-prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare.

Il Governo, dopo aver presentato il Piano al Senato che lo ha approvato, ha portato il Piano alla Camera che, approvandolo con delle modifiche, ha stabilito che ora il Decreto del Governo viene convertito in Legge. A seguito delle modifiche introdotte in Parlamento, è stato disposto che il provvedimento, noto appunto come ’Piano Mattei” per lo sviluppo in Stati del Continente africano, sarà adottato con un Decreto del Presidente del Consiglio, previo parere delle Commissioni parlamentari chiamate ad esprimersi entro 30 giorni, decorsi i quali il piano sarà comunque approvato.

Il piano avrà durata quadriennale e potrà essere aggiornato anche prima della scadenza. Per quanto riguarda la prevista Cabina di regia presieduta dal Presidente del Consiglio, sempre a Palazzo Madama è stato deciso di aggiungere alla sua composizione la partecipazione di rappresentanti di imprese industriali, della CRUI e del Terzo Settore. Il 30 giugno di ogni anno il Governo dovrà trasmettere al Parlamento la relazione approvata dalla Cabina di regia sullo stato di attuazione del Piano Mattei, con indicazione anche delle misure per migliorare la sua attuazione.

Cari amici, credo che, riflettendo e tornando mentalmente indietro nel tempo, quanto previsto nella prima metà del secolo scorso da Enrico Mattei, fosse un'ottima iniziativa, ovvero una interessante via da seguire per una attiva e necessaria collaborazione tra Europa e Africa.  L’attuale situazione, che vede l’Europa costantemente invasa da centinaia di migliaia di persone che lasciano un Continente affamato, seppure potenzialmente ricco di risorse in quanto manca la capacità di sfruttarle, può trovare uno sbocco positivo solo se i due Continenti potranno iniziare a dialogare positivamente assistendosi a vicenda "da pari a pari". L’Africa ha bisogno dell’Europa, per tecnologia e assistenza e l’Europa ha bisogno dell’Africa per l’abbondanza di materie prime! Solo insieme si potrà costruire un futuro migliore per tutti!

A domani.

Mario

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