lunedì, agosto 27, 2018

LA SARDEGNA E LA BREXIT. “PER ORA L’USCITA DEL REGNO UNITO DALL’U.E. NON FA PAURA”, DICONO MATZUTZI E MAMELI DELLA CONFARTIGIANATO.


Oristano 27 Agosto 2018
Cari amici,
Le ripercussioni che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea avrà nei Paesi che la compongono saranno certamente importanti, quindi le problematiche conseguenti le dovrà affrontare anche l’Italia, e, al suo interno, per quel che ci riguarda, la nostra Regione sarda. Le esportazioni delle aziende minori dell’Isola verso il Regno Unito ammontano a circa 31 milioni di euro: questo il giro d’affari delle micro, medie, piccole imprese della Sardegna nel mercato britannico, che risulta in crescita del 42% tra il 2016 e il 2017.
Un giro d’affari certamente importante per la Sardegna, certificato dall’Osservatorio per le MPI di Confartigianato Imprese Sardegna, inerente l’export delle MPI isolane nel Regno Unito nel 2017, rilevato dall’osservatorio ISTAT. I flussi commerciali dell’Isola verso Inghilterra, Galles, Scozia e Nord Irlanda, hanno riguardato prodotti alimentari, prodotti in legno e metallo, pelletteria, abbigliamento e tessile, mobili e ceramiche.
Degli oltre 31 milioni di euro esportati negli ultimi dodici mesi dall’Isola nel Regno Unito, 24 milioni derivano dalla vendita di prodotti in metallo, 4 di materiale vario, 2,5 è dell’agroalimentare, il resto relativo alle altre categorie. L’analisi dettagliata evidenzia che, a livello provinciale, in testa c’è Carbonia-Iglesias con 24 milioni di euro in crescita del 45,8%, segue Olbia-Tempio con oltre 4 milioni di euro con un incremento del +422,8%. Poi Cagliari e Oristano, con 1,2 milioni, Sassari con circa 300mila euro e Nuoro con poco più di 200.
Il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi, in un’intervista ha così commentato: “Questi dati, per le micro e piccole imprese, rappresentano una fetta importante del loro fatturato, e ci danno l’idea di quanto il Regno Unito rappresenti un partner commerciale importante per le nostre aziende”. “Purtroppo – ha continuato Matzutzi - le conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea sono tutte da valutare, e non mi riferisco unicamente alle ripercussioni sui mercati finanziari, ma anche a quelle sull’economia reale, visto l’indebolimento di quell’area di libero scambio che ha rappresentato il vero punto di partenza dell’Europa per come la conosciamo oggi”.
Sulla stessa linea il Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna Stefano Mameli, che ha così commentato: “Per ora le nostre piccole imprese non hanno subito contraccolpi o danni, e, per fortuna, per ora, non si temono neanche ‘perturbazioni’ politiche ed economiche per quelle merci che, quotidianamente solcano mari e cieli per un mercato ricco di opportunità come quello britannico”. Continuando poi: “Come Associazione Imprenditoriale siamo fiduciosi che l’Italia e l’Europa saranno in grado di trovare le modalità necessarie per gestire e minimizzare le ricadute di quanto si potrà verificare”.
Cari amici, sono d’accordo con la visione del Presidente Matzutzi e del Segretario Mameli, in particolare quando affermano che “Guardare fuori dai nostri confini per fare affari è un imperativo per il sistema economico sardo. Da qualche anno la nostra Associazione e i suoi artigiani lavorano per dare immediato impulso alla crescita, valorizzare le eccellenze del territorio e sostenere gli sforzi imprenditoriali, attraverso un mix di iniziative di incoming in collaborazione con ICE, progetti di internazionalizzazione con la Regione, collaborazione con Associazioni che hanno rapporti con Paesi Arabi, Europei e dell’area Euro-Asiatica, partecipazione a fiere selezionate per ogni settore e infine una grande attenzione alle vendite on line con il nuovo servizio di accompagnamento a siti made in Sardegna”.
Il futuro dell’economia della Sardegna, amici, non è esente da rischi e incognite. L’Europa, purtroppo, non è mai riuscita a diventare un vero Stato-Nazione, e proprio per questo la litigiosità e i rigurgiti nazionali, spesso vanificano i progetti comuni che farebbero l’Europa veramente più grande. Tornare al vecchio sistema dei “dazi”, come abbiamo visto di recente negli USA di Trump, non credo che sarà positivo. Siamo andati troppo avanti per pensare di poter tornare indietro! 
Come ha detto il Presidente Matzutzi al termine della sua riflessione, “Il timore è quello di tornare indietro di decenni, passando da una situazione di libera circolazione di merci e lavoratori ad una frattura profonda, fatta di chiusura dei mercati e ripristino di dazi e tariffe, sia da una parte che dall’altra”.
Il futuro, purtroppo, anche per il nostro mercato sardo è davvero denso di incognite!
A domani.
Mario
Resisti, SARDEGNA!

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