Oristano 12 dicembre 2025
Cari amici,
Il SETTORE DELL’EDILIZIA
ha un impatto enorme sul clima, rendendo la sua transizione verso la
sostenibilità una priorità assoluta. Sì, il settore delle costruzioni è
responsabile di una quota molto significativa delle emissioni globali di CO2,
attestandosi intorno al 37% delle emissioni totali legate all'energia operativa
degli edifici e ai processi produttivi, secondo i più recenti rapporti
(2022/2023) dell'UNEP e del GlobalABC Alleanza Italiana per lo Sviluppo
Sostenibile. Questa percentuale include sia il consumo energetico per il
riscaldamento/raffrescamento (energia operativa) sia le emissioni incorporate
nei materiali (produzione, logistica, costruzione), con la sola produzione di
cemento che contribuisce per circa l'8%.
Per cercare di ridurre
l’impatto che la costruzione degli edifici crea sull’ambiente, si cercano
materiali capaci di ridurre questo pericoloso impatto, creando nuovi materiali capaci
di catturare anidride dall’atmosfera. Uno di questi materiali è costituito dai
BIOMATTONI A BASE DI CANAPA, interessante esempio virtuoso di materiale
ecocompatibile, creati dall’azienda italiana Tecnocanapa by Senini, che
ha puntato su calce e canapa industriale per costruire questo speciale mattone
in grado di rimuovere CO2 dall’atmosfera.
Questo prodotto, come
accennato, è stato chiamato "BIOMATTONE" ed è un materiale
“carbon negative”, cioè che rimuove dall'atmosfera più CO2 di quella emessa.
Per sequestrare anidride carbonica, il Biomattone sfrutta le proprietà della
canapa industriale: questa pianta è tra le più efficaci nella cattura del carbonio,
tanto che ogni ettaro coltivato può assorbire fino a 15 tonnellate di CO2
all’anno. Una volta raccolta, la canapa viene combinata con la calce per dare
origine ad un biocomposito che immobilizza il carbonio per l’intero ciclo di
vita dell’edificio: in questo modo le costruzioni non si limitano a ridurre il
proprio impatto ambientale, ma evitano attivamente il rilascio della CO2 in
atmosfera.
L’azienda prima citata, LA SENINI, è leader in Italia nella produzione di pavimenti autobloccanti,
cordoli e blocchi per murature, e stima che ogni metro cubo di Biomattone è in
grado di rimuovere dall’ambiente tra 44 e 105 chilogrammi di CO2, a seconda
della combinazione con altri materiali. Non si tratta di un prodotto
sperimentale, ma di una soluzione industriale già diffusa e prodotta su larga
scala: sempre secondo l’azienda, gli oltre mille edifici costruiti nel mondo
con Biomattone hanno permesso di sequestrare complessivamente oltre 1.800
tonnellate di CO2, pari a quella catturata da 36 ettari di bosco in dieci anni.
Amici, questo Biomattone
non apporta solo i vantaggi prima citati di assorbimento della CO2. Il ridotto
impatto ambientale, infatti, non è l’unico vantaggio; il prodotto, che ha
ottenuto le certificazioni EPD e Biosafe nel rispetto dei più alti standard
europei in termini di sostenibilità e tutela della salute è in grado anche di
garantire un isolamento termico unico al mondo,
un elevato comfort termico durante l’estate, l’abbattimento dei rumori,
oltre alla capacità di regolare l’umidità dell'ambiente e prevenire la
formazione di muffe.
Un altro esempio virtuoso
ecocompatibile viene dalla società Benefit Ricehouse che, insieme a
Sarotto Group, Prompt Vicat e Vimark, ha realizzato il pannello prefabbricato “RICECYCLINGWALL”
usando la lolla di riso, un sottoprodotto agricolo molto diffuso. Questo
residuo deriva dal processo di sbramatura del riso grezzo e risulta molto ricco
di cellulosa, una caratteristica che lo rende simile al legno. Unendo la lolla
di riso a un legante idraulico derivato dalla cottura di calcari argillosi, le
aziende hanno ottenuto un pannello privo di additivi chimici che valorizza gli
scarti e promuove l’edilizia circolare.
Cari amici, nel mondo si
sta creando una forte motivazione ambientale, e nell’edilizia avanza l’uso
massivo delle tecnologie a base di canapa e calce, il modo più semplice e
diretto per ridurre le emissioni di CO2, obiettivo delle grandi riunioni
internazionali sul clima, che puntano ad un’economia più sostenibile per il
futuro. Tutti dobbiamo collaborare per garantire un futuro al mondo e ai nostri
figli.
A domani.
Mario







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