Oristano 9 dicembre 2025
Cari amici,
Invecchiare bene e a
lungo credo sia un traguardo auspicato da tutti. Eppure in tanti credono che
invecchiare bene sia un po’ come vincere alla lotteria, una fortuna, insomma, che
non dipenda da noi, e dalla nostra piena collaborazione, per trascorrere una
vita serena e possibilmente lunga. Per molto tempo si è pensato che la
longevità dipendesse esclusivamente da fattori genetici, da un’alimentazione
equilibrata o da uno stile di vita attivo. Oggi, però, la scienza ha ampliato
questa visione, riconoscendo un nuovo, importante fattore: LE RELAZIONI
SOCIALI.
Un recente studio
pubblicato sulla rivista Brain, Behavior & Immunity – Health, ai
fattori già noti ne aggiunge uno di natura psico-sociale: la qualità dei legami
affettivi. La positiva presenza degli affetti, sia quelli familiari che quelli esterni
(la rete delle amicizie), costituiscono quella solida rete di supporto emotivo
che incide positivamente sul benessere della persona, e persino sulla durata
della vita. Al contrario, è l’isolamento sociale, la solitudine, a creare situazioni
alquanto pericolose per la salute. Si, amici, era già noto
che la solitudine cronica incide sull’aumento del rischio di mortalità più del
fumo di 15 sigarette al giorno, influenzando parametri come la pressione
arteriosa, la risposta immunitaria e i livelli di stress. Il supporto dato
dall’amicizia non crea solo benessere psicologico: le connessioni sociali sono
in grado di agire in profondità, fino al livello biologico e cellulare. Lo
studio prima citato suggerisce, infatti, come la qualità dei rapporti sociali
possa rallentare il processo di invecchiamento biologico, modulando i
meccanismi infiammatori dell’organismo.
Nell’età senile, definita
l’era degli integratori, dei protocolli anti-aging e del biohacking, più che di
cibo ci si alimenta con le “capsule miracolose”, che vengono consigliate per
vivere più a lungo. Eppure, uno dei fattori più potenti per la salute e la
longevità, che però non si compra in farmacia: è la qualità delle relazioni umane, fatta
di legami autentici e dalla costante vita di appartenenza ad una Comunità, a
dare un forte sostegno reciproco, e consentire un proseguimento favorevole per
un felice invecchiamento.
Se è pur vero che
un’alimentazione equilibrata, oltre ad uno stile di vita attivo, sono due
componenti di grande utilità nell’età senile, le più recenti analisi
statistiche hanno evidenziato che la connessione tra benessere sociale e
rallentamento dell’invecchiamento rimane significativa, e risulta valida quanto
e più delle altre variabili prima richiamate. Insomma, le relazioni sociali positive
sono in grado di innescare cambiamenti fisiologici duraturi, influenzando la
regolazione ormonale, il sistema immunitario e i processi infiammatori.
La componente “Relazioni
sociali”, ovvero l’interazione sociale agisce come una sorta di “allenamento
biologico”, capace di rafforzare l’organismo e di proteggerlo dagli effetti
dell’età. Lo studio prima evidenziato indica che la socialità costituisce un fattore
di salute preventiva, al pari dell’alimentazione e dell’esercizio fisico.
Coltivare rapporti di fiducia, mantenere una vita di comunità attiva e nutrire
legami affettivi autentici può contribuire non solo al benessere mentale, ma
anche a vivere un invecchiamento più lento e armonioso.
Cari Amici, in un’epoca
in cui la solitudine rappresenta una crescente sfida sociale, riscoprire il
valore delle relazioni umane potrebbe diventare una delle strategie più
efficaci per vivere più a lungo e in salute. Viviamo dunque, accettando il
percorso senile con grande serenità. Viviamolo con gioia, alimentandoci
saggiamente, praticando uno stile di vita corretto, ma dando primaria
importanza alla vita sociale; i legami sono importanti, perché vivere con gli
altri in amicizia e sentirsi sempre "parte viva e attiva" della società!
A domani.
Mario













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