Oristano 12 Febbraio 2013
Cari amici,
un recente fatto “personale” mi ha creato un rivoluzionamento interiore di forte spessore: UN’EMOZIONE. Un fatto che ha messo in “conflitto” la due componenti essenziali della vita insite in ciascuno di noi: la Ragione ed il Sentimento. Ma quale valore rivestono ragione e sentimento nella vita dell’uomo? Perché, spesso, sono in conflitto? Perché l’uomo, in preda a forti emozioni interiori, carico delle “spinte” conflittuali derivate, spesso fa prevalere l’una sull’altra? Perché il sentimento, nella gran parte delle volte, prevale superando le barriere della ragione?
Credo che ciascuno di noi nel corso della sua vita abbia vissuto intensamente delle forti emozioni, capaci di annullare la logica della razionalità per abbandonarsi, invece, a quella senza raziocinio dei sentimenti. Chi non ha avuto, fin da giovane, un improvviso impulso “sentimentale”, fuori da ogni logica? Credo nessuno. Impulso emozionale che, chiarisco subito, non è limitato esclusivamente al fattore “amoroso”, all’attrazione o alla repulsione verso una persona dell’altro sesso, ma riguarda anche “emozioni” rivolte alle cose: un paesaggio, una statua, una costruzione, una musica, un oggetto, un avvenimento. La curiosità e l’emozione sono strumenti che hanno consentito all’uomo di superare la rigida barriera della ragione. L’uomo curioso, che si emoziona, è capace di andare oltre la “ratio” di sperimentare processi nuovi, di percorrere nuovi sentieri: senza emozione e curiosità l’uomo non avrebbe mai fatto i grandi progressi che hanno fatto la sua storia.
ALBERT EINSTEIN (Denis Brian, Einstein: A Life, Wiley, New York 1996, p. 234.) sosteneva che: “…La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero. Sta qui il seme di ogni arte, di ogni vera scienza. L'uomo per il quale non è più familiare il sentimento del mistero, che ha perso la facoltà di meravigliarsi e umiliarsi davanti alla creazione è come un uomo morto, o almeno cieco [...]. Nessuno si può sottrarre a un sentimento di reverente commozione contemplando i misteri dell'eternità e della stupenda struttura della realtà. È sufficiente che l'uomo tenti di comprendere soltanto un po' di questi misteri giorno dopo giorno senza mai demordere, senza mai perdere questa sacra curiosità...”. Emozionarsi, quindi è vitale per l’uomo!
Emozione e sentimento, dunque, protagonisti indiscussi. Ma, cari amici, quanto dura un’emozione ? Proviamo a esaminare le differenze tra emozione e sentimento. Innanzitutto: l'emozione è un sentimento o il sentimento è una emozione? Ci si può perdere, se vogliamo, nei meandri della filosofia e/o in quelli della semantica! Proviamo, poi, a calcolare. Quanto dura una emozione ? Difficile calcolarlo, Forse un attimo o forse un’eternità! Ci si sposa in preda ad una emozione, si congetturano anni e anni di vita futura insieme, spesso si sottoscrivono mutui trentennali in funzione di essa (che poi spesso sono l'unica cosa che tiene insieme la coppia "per onore di firma"), si fanno figli in preda a questa emozione , anche se poi negli anni non sempre i due "emozionati" resteranno egualmente fedeli ai figli procreati insieme, trascurandoli. In preda a questa emozione si acquisiscono parenti , amici e frequentazioni. Emozione che prevale sulla “ratio”, sull’onda del sentimento.
Le emozioni, però, ed a volte anche i sentimenti, con il tempo si affievoliscono: la routine, il logorio della vita moderna (come diceva la pubblicità di un famoso amaro anni fa) consumano anche un’emozione “forte”, fino a spegnerla. E allora che si fa ? Normalmente ci si arrende. Si “getta la spugna”, si getta via l’emozione alle ortiche, senza riflettere, quasi buttando via il bambino con l’acqua sporca!
Viviamo un mondo troppo complicato per costringerci a combattere faticosamente per mantenere “quella realtà emozionale” in cui avevamo creduto. D'altronde perché percorrere una strada in salita quando abbiamo ampia scelta di strade che ci si presentano davanti come comode discese o tranquilli percorsi pianeggianti ? E’ più comodo rinunciare che combattere. Ma torniamo alla durata delle emozioni. Quanto dura, davvero, un’emozione? Beh, può davvero durare tutta una vita, come testimoniano gli innamorati che si lasciano morire al venire a mancare del proprio amato, o durare una notte sola come una falena. La differenza sta nel peso e nell’ampiezza dell’emozione vissuta. Di quanto quest’emozione sia stata “Vera”. E se questa emozione è stata vera è necessario difenderla con le mani e con i denti fino all'ultimo giorno della nostra vita, difenderla contro tutto e tutti, senza restare ammaliati dai bagliori di comode falene. Per essa dobbiamo combattere. Sempre. Sia per l'emozione fugace che per quella di lunga durata; per quella di un solo giorno come per quella di una vita intera: non farebbe differenza alcuna. Sarebbe, sempre e comunque, la giusta difesa della nostra emozione, unica e irripetibile, che farà “parte di Noi” fino alla fine tutti i nostri giorni, come ricordo o come quotidianità.
Tu lettore, che mi segui curioso, rifletti sempre sulle Tue emozioni! Vivile con intensità, sappile gestire senza timore: sono loro il vero sale della vita! La Tua vita! Ricordati che è sempre e solo Tua!
Grazie a tutti dell’attenzione.Mario
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