giovedì, giugno 09, 2022

LA SARDEGNA E L'INCUBO SPOPOLAMENTO. NEL 2020 SI CONTANO NELLA NOSTRA ISOLA 21MILA ABITANTI IN MENO RISPETTO AL 2019! NEL 2040 NE MANCHERANNO ALTRI 200 MILA!


Oristano 9 giugno 2022

Cari amici,

La Sardegna è in balia dello spettro dello spopolamento. L’ISTAT, nella terza edizione del Censimento permanente della popolazione, aggiornato al 31 dicembre 2020, ha evidenziato che in Sardegna nel 2020, rispetto ai dati 2019, la popolazione è calata di 21 mila abitanti; nella nostra isola alla fine del 2020 si contavano 1.590.044 residenti, con un calo sempre più netto rispetto al passato. Si, amici, ora siamo meno di 1,6 milioni di abitanti e molti paesi sono a rischio estinzione; e, cosa ancora più preoccupante, l’inesorabile spopolamento ora sta colpendo anche i centri abitati vicini alle coste.

L’analisi particolareggiata dei dati ISTAT evidenzia che tra il 2019 e il 2020 la popolazione in Sardegna è diminuita in tutte le Province (-1,4% il calo medio), in misura minore nella provincia di Cagliari (-0,3%) e più consistente nelle altre: Nuoro e Sud Sardegna -1,8%, Sassari e Oristano -1,7%. Generale decremento anche nelle previsioni per il futuro. Con un'unica eccezione: Olbia è l'unico centro di grandi proporzioni destinato ad aumentare la sua popolazione.

Altri dati significativi dell’indagine Istat evidenziano che è aumentato il numero delle famiglie, a causa, però, della forte crescita dei nuclei composti da una sola persona; a breve, presumibilmente nel 2030, si prevede addirittura che il 40% dei sardi vivrà da solo! In forte aumento anche l’età media della popolazione, che, presumibilmente nel 2039, sarà di quasi 51 anni, con l’aumento di un decennio di “anzianità” circa, rispetto agli inizi del secolo.

Si, amici, la popolazione della Sardegna diminuisce rapidamente e chi resta ha sempre più anni. Attualmente Il 56,5% della popolazione sarda vive nella provincia di Sassari e in quella di Cagliari che insieme ricoprono il 37,1% del territorio; in particolare, nella provincia di Cagliari risiedono 337,6 abitanti per km2 contro i 66 per km2 della media regionale. All'opposto, Nuoro ed Oristano sono le province a maggior caratterizzazione rurale, coprono il 35,8% della superfice regionale e presentano i più bassi livelli di densità, rispettivamente 35,7 e 51,0 abitanti per km quadrato.

Cari amici, dando anche uno sguardo all’ultimo report dell’Osservatorio Regionale delle Migrazioni, stilato da Crei Acli e dall’Istituto per la ricerca economica e sociale (IARES), sullo “Spopolamento e flussi migratori”, viene evidenziato che la Sardegna ha perso il 3,32% della popolazione tra il 2016 e il 2020, pari a circa 55mila residenti. Le Province che sembrano risentirne meno sono le due che contengono le città principali, Cagliari e Sassari, con decrementi nell’ordine del 2,6%. Il Cagliaritano perde circa 11mila residenti, il Sassarese 13mila. Tutte le altre aree invece presentano decrementi superiori al 4,2%.

Un trend, quello dello spopolamento, che porta, in proiezione, ad una riduzione del 10% della popolazione nei prossimi dieci anni. A questo punto la domanda che in tanti si pongono è questa: quali le possibili soluzioni per bloccare o mitigare questo fenomeno? Le soluzioni sono diverse. In primis servono politiche adeguate per le famiglie, per favorire la natalità, per rallentare lo spopolamento delle aree interne, poi soluzioni per garantire l’integrazione delle famiglie immigrate; soluzioni che certamente devono prevedere robusti sostegni economici, per evitare il tracollo. Tra il 2012 e il 2019, infatti, il reddito complessivo prodotto dai residenti è diminuito del 42% per i comuni dell'interno, mentre si è ridotto di meno nella fascia costiera (-1,8%). E, secondo la CNA, nell'interno dell'isola in soli 7 anni sono andati perduti oltre 230 miliardi di euro.

I vertici della CNA Sardegna, il Presidente Luigi Tomasi e il Segretario Francesco Porcu, in una lettera aperta al Governatore Christian Solinas e all'Assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino, hanno fortemente ribadito che: "Occorre guardare in via prioritaria ai Comuni dell'entroterra, valorizzando i punti di forza e la vocazione delle aree territoriali coinvolte, promuovendo il turismo culturale, naturalistico, esperienziale, religioso, sportivo ed enogastronomico, promuovendo la cultura, l'economia, le tradizioni e l'artigianato locale, a partire da quello artistico e tradizionale".

Amici, saremo capaci di affrontare senza remore il problema? Purtroppo, non è certo facile, ma oggi, anche alla luce dei fondi previsti dal PNRR, certe soluzioni possibili andrebbero tentate e portate avanti con forza e caparbietà. Staremo a vedere se noi sardi saremo capaci di lottare con forza per dare un futuro alla nostra terra ed ai nostri giovani, che oggi sono costretti a continuare a prendere la valigia per trasferirsi all’estero!

A domani.

Mario

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