sabato, settembre 08, 2012

IL ROTARY CITTADINO SCUOTE LA SONNOLENTA ORISTANO LANCIANDO UNA CORAGGIOSA PROPOSTA: RIVALUTIAMO LA “CARTA DE LOGU” DEDICANDOLE UNA VIA DELLA CITTA’.


Oristano, 8 Settembre 2012

Cari amici,

da qualche giorno in città il chiacchiericcio di “Via Dritta” ha un argomento in più di conversazione: il cambio di nome della famosa via. “Forse la via del passeggio, quella che ha visto in assoluto consumare più scarpe di ogni altra via di Oristano, potrebbe cambiare nome”, questa la notizia che rimbalza di bocca in bocca.

Oristano è oggi città tranquilla, quasi dimentica del suo passato, fatto invece di supremazia, di gloria e di potenza, quando il Giudicato d’Arborea dominava con la sua forza tutto il territorio dell’Isola. Giudicato che ebbe il massimo splendore con Eleonora, la giudicessa autrice dell’allora più avanzato codice giuridico, noto in tutto il mondo come “Carta de Logu”, che diverrà, poi, ampia base di partenza per i codici e le legislazioni successive fino ai nostri giorni.

L’idea di rivalutare, in modo pratico, l’antico e glorioso passato di Oristano è venuta dal Rotary club della città che, tramite il suo Presidente Andrea Riccio, ha inoltrato al Sindaco Guido Tendas una proposta per dedicare all’importante documento una via o una piazza della città. La proposta, subito condivisa dal Sindaco, non poteva che prendere in esame i punti più importanti e centrali, partendo proprio dalla via che collega Piazza Eleonora, con la statua della giudicessa, con Piazza Roma, dove si erge ancora maestosa la torre di Mariano II.

Via, questa, tanto cara agli oristanesi ed in passato intitolata ad Umberto I re d’Italia, anche se pochi ricordano che questa via porta il suo nome, perché per tutti gli oristanesi, rimane solo ed esclusivamente “Via Dritta”!


La proposta del Rotary fa discutere e come! Da diversi giorni in città non si parla d’altro. Anche i quotidiani importanti, come l’Unione Sarda e La Nuova Sardegna, cavalcano la notizia e l’impatto che questa ha avuto sulla popolazione, intervistando sia il presidente del Rotary che i cittadini, mettendo a confronto idee molto diverse tra loro. A leggere l’Unione Sarda si sentono i commenti degli abitanti della via (sia delle case che dei negozi) e si percepisce un certo malumore: aggiungere costi e burocrazia in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, non sembra una buona soluzione. A leggere la Nuova Sardegna si percepisce, invece, un anelito di “indipendentismo”, quasi che la proposta del Rotary possa essere considerata una base di partenza per una serie di rivendicazioni contro i Savoia, invasori e colonizzatori, che dovrebbero essere cancellati dalla toponomastica di tutta l’Isola! Niente di più falso. A sentire la gente comune, invece,che del passeggio in Via Dritta ne fa il suo pane quotidiano continuando a consumare scarpe e pavimento, le opinioni sono ugualmente diversissime. C’è chi apprezza con forza, rivendicando per Oristano un ruolo certo superiore e più consono al glorioso passato e chi, invece, abbonato alla solita flemma, pensa che ogni variazione, ogni mutazione, proposta o realizzata, sia solo un aggravio di tempo, di costi e di fatica. Posizione questa molto mortificante, ben adatta a chi , da sempre dominato da altri popoli, si è definitivamente arreso.

Tra le tante campane favorevoli o contrarie c’è sempre una giusta via di mezzo. Io personalmente sono convinto che Oristano può e deve reagire ad una situazione che la vede, oggi, come l’ombra di quella è stata in passato. Certamente le mille variabili storiche che hanno fatto si che Oristano scendesse cosi tanto in classifica, non sono attribuibili solo all’inerzia della sua popolazione ma a fattori in gran parte esterni. Quello che però è necessario, anzi direi doveroso, è quello di non arrendersi, di non considerare le sconfitte come un ineluttabile e irrimediabile fattore del destino. Oristano può e deve tornare a recitare un ruolo più incisivo, dignitoso e orgoglioso, proprio partendo dalle sue radici, dal suo passato. Può farlo, oggi, anche partendo dalle piccole cose, anche rimediando ad un errore del passato: quello di non aver mai dedicato una via al codice giuridico più importante al mondo, la Carta de Logu.

Il Rotary, associazione mondiale di servizio che annovera al suo interno, in ogni club, i maggiori rappresentanti delle professioni presenti nel territorio (e di cui con grande orgoglio faccio parte), è con questo intento che ha lanciato la sua proposta: cercare di far ritrovare agli oristanesi l’antico orgoglio ed il prestigio perduto nel tempo. Proposta che certamente non intende prevaricare nessuno ma stimolare, far ritrovare forza e coraggio, per far si che tutti “prendano coscienza” che solo con il concorso di tutti Oristano potrà riprendersi e dare al territorio nuova forza e speranza.


Qualcuno potrà dire che cambiare il nome ad una via non risolve certo i problemi della città. Certamente questo è vero: non è il “ cambio del nome” la soluzione ma la via per risolvere il problema. E’ il cambio che avviene dentro di noi, il cambio di passo, il passaggio dalla sudditanza e dall’accettazione a quello della riconquista, la via per raggiungere nuovi traguardi e dare speranza al futuro, ed ai giovani che lo dovranno percorrere.

Il Rotary opera proprio ipotizzando questo ”futuro”, per se e per i giovani, i rotariani di domani. Il club di Oristano tiene molto al territorio in cui opera. Vuole Oristano più bella e più pulita, (dopo il concorso “giardini fioriti”, nato lo scorso anno, penserà quest’anno a dotare la città di posacenere per togliere il triste spettacolo delle “cicche” per terra) e vuole anche cittadini, giovani ed anziani, più orgogliosi del proprio territorio. In quest’ottica è nata la proposta di intitolare alla “Carta de Logu” una via della città.

Non sarà questa l’ultima delle iniziative. Altre, più pesanti, bollono in pentola: dono di alcuni defibrillatori, nuova borsa di studio al miglior studente universitario, maggiore attenzione ai giovani e molto altro.

Il Rotary ad Oristano c’è, cari amici, cerchiamo tutti di conoscerlo meglio!

Grazie a tutti Voi dell’attenzione!

Mario



1 commento:

Luciano ha detto...

E come sempre bravo Mario. Anche io ho avuto modo di parlare con varie persone che hanno condiviso l'idea e l'iniziativa Rotariana ed anche con altre che non la condividono. Vi sono poi quelle che sfruttano l'idea per spingere i loro credo ideologico-politici.
Intanto confermo la mia idea di fare della "Carta de Logu" un simbolo del nostro Club e sfruttare tutte le occasioni che abbiamo per offrirne una copia omaggio ai nostri interlocutori. Suggerirei inoltre, vista la riluttanza di coloro i quali ipotizzano l'insorgere di costi e lacci burocratici, di proporre che il Comune si possa far carico dei costi per le variazioni anagrafiche che sorgeranno. Infine una preghiere......non buttiamola in politichese sulla questione "Savoiarda" altrimenti rischiamo di voler cambiare il nome dei nostri biscotti Fonnesi che ci piacciono.
La Storia è Storia e non si cambia di certo cancellando la toponomastica.