Oristano 17 Maggio 2012
Cari amici,
Il Giudicato d’Arborea è stato un vero e proprio punto di riferimento per la civiltà del periodo medioevale e, anche a livello giuridico la sua cultura era ai massimi livelli, come anche la lettura odierna della “Carta de Logu” può ben dimostrare.
In passato, purtroppo, con grande faciloneria molte delle costruzioni dell’epoca sono state distrutte, a partire dalla cinta muraria e dalle possenti torri che proteggevano la città, anziché essere conservate a gloriosa e futura memoria. Oggi le tracce di questo passato non sono molte e, soprattutto, poco evidenti e mal conservate.
Solo gli studiosi e gli appassionati sono in grado di far rivivere alle nuove generazioni quanto per incuria è andato perduto. Uno di questi è proprio Augusto Schirru, la cui mostra, allestita nell’antica Chiesa di S. Mauro e inaugurata dall’Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna sabato 12 Maggio, è stata un vero successo di pubblico e di critica. La mostra rimarrà aperta fino al 20 Maggio.
Augusto Schirru, maestro d’arte in architettura, pur non oristanese di nascita lo è di adozione. Nato a Ulassai nel 1936 ha però insegnato ad Oristano per oltre 35 anni “Educazione artistica” presso le Scuole Medie della Città. Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Sassari, quel grande crogiuolo formativo utilizzato anche da valenti uomini come Vico Mossa, Stanis Dessì, Eugenio Tavolara, Filippo Figari ed altri, Schirru iniziò la sua carriera artistica con diverse mostre di pittura, ottenendo subito risultati brillanti.
L’arrivo da docente ad Oristano lo introdusse in un mondo per lui particolarmente interessante: quello dell’architettura medioevale che tanto lo appassionava. Nei lunghi anni trascorsi in città di giorno in giorno approfondiva la conoscenza del passato cercando e scoprendo quanto ancora era visibile delle costruzioni del passato. Il suo interesse maggiore lo dedicò a quanto restava della cinta muraria e delle sue torri. Indagò e studiò per anni quanto era riuscito a recuperare in scritti, disegni e resti costruttivi, arrivando a ricostruire fedelmente, con la massima precisione possibile, quanto era stato distrutto e ormai irrimediabilmente perduto.
Con pazienza certosina Schirru ha prima ricostruito graficamente le torri ormai perdute e le mura cancellate dall’incuria degli uomini, realizzando pregevoli disegni che non solo hanno messo in evidenza i tanti tasselli mancanti ma gli hanno anche consentito di ricostruire poi i plastici delle torri e delle fortificazioni che proteggevano la città.
Indovinata, in quanto perfettamente consona, anche la scelta del luogo della mostra: la Chiesa di S. Mauro, annessa all’antico Hospitalis Sancti Antoni di Oristano. Luogo ideale per ospitare i tanti disegni, esposti in bella mostra ai lati delle pareti dell’antica Chiesa, con al centro i numerosi plastici delle torri in gran parte ormai scomparse. In tanti hanno osservato con grande attenzione le perfette ricostruzioni: Porta a mari, Portixedda, Porta S.Mauro, Porta Manna ed sui rinforzi a protezione del più importante ingresso alla città. Presenti all’inaugurazione, oltre l’Arcivescovo Mons Sanna, il prefetto di Oristano Dr. Russo, il Commissario del Comune Dr. Ghiani, il Prof. Mele dell’Istar e molti altri studiosi. L’apprezzamento è stato generale, compresi i tanti giovani che con grande meraviglia hanno potuto ammirare le perfette ricostruzioni di quello che nella realtà loro non potranno mai più ammirare e toccare.
Un grande plauso all'artista che con grande determinazione e pazienza ha voluto ricostruire una parte di quel passato buttato via con grande disinvoltura. Di questa interessante mostra, però, qualcosa rimarrà anche dopo la sua chiusura. L’artista ha chiesto al fotografo d’arte Santino Virdis di fare un nutrito corredo fotografico di quanto esposto: sia dei disegni che dei plastici. Sarà realizzato un DVD contenente tutte le opere che, a richiesta, potranno essere anche stampate. Sarà uno strumento in più per i giovani che vogliono conoscere il passato della loro terra.
Certo questo non basta. Oristano deve imparare a valorizzare meglio il suo passato e la sua storia. Ecco mentre scrivo queste cose mi viene in mente un’idea. A breve la città rientrerà in possesso di uno dei suoi più importanti gioielli: la Reggia dei Giudici d’Arborea, oggi carcere mandamentale, in Piazza Manno, l’antica “Praza de Sa Majoria”.
E’ probabile che la sua antica struttura, pur ricoperta dai tanti strati successivamente aggiunti, sia ancora integra. Il mio invito, allora, è che si faccia di tutto per recuperarla e restituirla alla fruizione del pubblico. Per Oristano sarebbe un regalo di valore inestimabile. Dirò di più. Proprio in questo antico luogo ritrovato, pur privato della sua torre di “Porta a mari”, inopinatamente demolita ai primi del ‘900, potrebbe trovare collocazione un grande museo che potrebbe chiamarsi “Museo del Giudicato d'Arborea”, dove raccogliere e collocare tutto quello che ricorda il nobile passato di Oristano, gloriosa Capitale Giudicale.
Di questo museo i plastici ed i disegni di Augusto Schirru sarebbero certamente una parte importante e determinante, sicuramente indispensabile.
Grazie a tutti dell’attenzione.
Mario
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