martedì, novembre 07, 2006

IL MIO LAVORO NELLA LAUREA SPECIALISTICA DI EDITORIA, COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE E GIORNALISMO

SCRITTO SUL BLOG " NARRAZIONISUSCETTIBILI.BLOGSPOT.COM
MARTEDI 17.OTTOBRE 2006

CORSI E ...RICORSI DELLA STORIA!

Quando i miei anni erano meno di quelli di oggi, 16 anziche 61, oltre che leggere i fumetti dell'epoca (capitan Mik, Tex, Topolino) avevo un altro appuntamento settimanale: LA DOMENICA DEL CORRIERE, inserto domenicale del Corriere della Sera.Nonostante di anni ne siano passati diversi quelle vignette sono ancora impresse nella mia mente, registrate per sempre. Nella loro essenzialit?, con tratti semplici ma decisi, il " il signor Bonaventura" guadagnava sempre con le sue buone azioni il fantomatico milione, mentre il " signor Pier Lambricchi", con la sua arcivernice, dava vita alle immagini cartacee, come un novello genio della lampada. Personaggi diversi da quelli di oggi, come diversi erano in quegli anni i primi spot pubblicitari, allora relegati, "a parte", su CAROSELLO: dalla caffettiera "Carmencita" della Bialetti ai personaggi come l'ispettore Rok che reclamizzava la brillantina Linetti (....anch'io ho commesso un errore: non ho mai usato la brillantina Linetti!),a "Calimero", il pulcino nero che conquistava le massaie ai nuovi prodotti, come "Ava bucato" per lavare...bianco che abbaglia. Mezzi diversi ma fine unico: conquistare l'immaginario collettivo.L'industria culturale ha fatto in circa 50 anni passi giganteschi. La Mass-mediologia, termine coniato da R. Debray per definire lo studio del fenomeno dell'intrattenimento, concepito in termini industriali, ha effettivamente verificato come i nuovi mezzi di comunicazione abbiano modificato la nostra vita quotidiana, la nostra cultura. Il percorso dell'uomo ? lungo: dall'"invenzione" delle mani, alla "liberazione della bocca", che da strumento di sopravvivenza diventa il primo strumento intelligente per comunicare prima con i suoni poi con le parole; a seguire con la scrittura,che ha reso immortali le sue conquiste perpetuandole e rendendole disponibili per i posteri, per arrivare, infine, agli attuali mezzi della multimedialit?, necessari in un mondo divenuto ormai un unico "villaggio globale".Industria culturale, nata per fare da collante tra lavoro e intrattenimento, per riempire quello spazio tra impegno e svago, tra dovere e piacere, tra realt? e finzione; per addolcire, per mitigare, il peso dell'umana esistenza, che dal passaggio dal villaggio alla metropoli ha dovuto pagare un prezzo molto alto.Oggi realt? e finzione si toccano, si compenetrano in un groviglio inscindibile ( non ? poi cosi assurdo pensare che la televisione ha ucciso la realt?), essere o apparire, mito e realt?, rappresentazione scenica (mito) che fagocita e sostituisce la realt?.Ma l'uomo nel suo cammino ha sempre preso il giusto sentiero ? Tutto questo sforzo..." FU VERA GLORIA" ? Ai posteri l'ardua sentenza.

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