Oristano 3 febbraio 2023
Cari amici,
L’8 settembre 2007 Beppe
Grillo lanciava a Bologna il V-Day. Da quell’esperienza nacque il Movimento
Cinque Stelle, che, come un uragano, si inserì prepotentemente in Parlamento.
Ebbene, dopo i Vaffa Day e gli slogan iniziali, come quello inizialmente pronunciato dallo stesso Beppe Grillo: “Apriremo il Parlamento
come una scatoletta di tonno", e quell'altro "Scopriremo tutti gli inciuci, gli inciucetti e
gli inciucioni: quando illumini un ladro il ladro non ruba più!”, è iniziata nel movimento una lunga metamorfosi, che ha trasformato il Movimento, nato come “antisistema”, in un partito di governo.
Se è pur vero che oggi il
Movimento Cinque Stelle si trova all’opposizione, in passato ha operato a lungo al governo, con i pieni
poteri dati da Parlamento, e oggi, a differenza di ieri, gli attuali responsabili a partire da Giuseppe
Conte hanno abbandonato gli slogan iniziali, uniformandosi al sistema gestionale dei partiti tanto
criticati all’inizio, e, a volte, addirittura superandoli. Faccio questa
affermazione per riportare ai lettori del Blog una delle iniziative in corso,
che solo a leggerne il contenuto, fanno meravigliare non poco! Con questa
iniziativa il M5S sta tentando un blitz all’interno del Decreto Milleproroghe, una modifica che consiste nella richiesta di assunzione nei Ministeri (ma anche negli altri
ranghi della pubblica amministrazione, come Comuni, Enti, Inps, Regione), degli attuali "collaboratori parlamentari”, che entrerebbero in organico con l'aiutino del
concorso a loro riservato!
Come scrive Pasquale
Napolitano su “Il Giornale.it”, la norma, contenuta nel Decreto ora in
esame in prima commissione alla Camera dei deputati, consentirebbe a tutti i
collaboratori dei politici, come Rocco Casalino per citare un esempio, di
essere assunti con la qualifica di dirigente al Ministero con una procedura
speciale. A fine legislatura, nel 2027, potrebbero usufruire della stessa
corsia preferenziale anche gli attuali consulenti del gruppo M5s tra cui gli ex
senatori Paola Taverna e Vito Crimi. Insomma, i grillini si trovano così bene in
quella scatoletta di tonno che una volta volevano aprire, tanto che vogliono
rimanerci fino alla pensione.
Con la proposta di
emendamento al Decreto Milleproroghe, depositata in commissione Affari
costituzionali, il M5s di Giuseppe Conte ammaina definitivamente la bandiera
dell'anti-casta. L'emendamento porta la firma di cinque deputati del M5s:
Riccardo Ricciardi, Carmela Auriemma, Alfonso Colucci, Leonardo Donno, Daniela
Torto. L'escamotage è ben costruito. Nel testo dell'emendamento pentastellato
si legge «al fine di assicurare continuità alle specifiche professionalità
maturate negli uffici dei gruppi parlamentari e nelle attività di assistenza
dei collaboratori ai parlamentari attraverso un piano di assunzioni nel
triennio 2024-2026 si richiede una procedura speciale nei bandi, con una
riserva del 50 per cento dei posti, per i collaboratori dei parlamentari che,
nel corso degli ultimi 15 anni, abbiano prestato servizio per almeno 10 anni,
anche non continuativi, alla data di pubblicazione del bando». E non è tutto.
Nel paragrafo successivo
l'emendamento amplia la platea dei fortunati, prevedendo l'assunzione riservata
anche per «i collaboratori che negli ultimi 10 anni abbiano prestato servizio
per almeno 5 anni, anche non continuativi, alla data di pubblicazione del
bando». La traduzione del burocratese è semplice: la norma punta a creare un
percorso speciale per chi ha lavorato nei gruppi parlamentari. Perché
rientra Casalino? Il guru della comunicazione grillina ha tutti i
requisiti: la sua collaborazione con il M5s inizia nel 2014 proprio nei gruppi
parlamentari, salvo poi ritornarci dopo l'esperienza a Palazzo Chigi al fianco
di Conte. Il requisito dell'anzianità dei 5 anni inserita nell'emendamento è
rispettato. A fine legislatura potrebbero avere lo stesso requisito anche Paola
Taverna e Vito Crimi, che dopo la fine dell'impegno parlamentare, sono stati
recuperati con contratti al gruppo M5s.
Cari amici, se è pur vero
che quanto sopra salverebbe anche i collaboratori di altre forze politiche, credo
che quello proposto sia un marchingegno che fa storcere il naso a molti, in particolare ai votanti del movimento M5s iniziale! Questi elettori votarono il M5S, per far entrare in Parlamento
persone che dovevano lottare per abolire i privilegi in precedenza esistenti; erano richieste portate avanti al grido di uguaglianza e
onestà, e non certo per sostituirsi, una volta eletti, a quelli che c’erano prima, facendo poi anche peggio di loro!
A domani.
Mario
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