Oristano 2 Maggio 2016
Cari amici,che la circolazione
pedonale nelle nostre città stia diventando sempre più a rischio è un fatto
noto. Le ragioni sono diverse: la velocità eccessiva dei veicoli, la
distrazione dei pedoni e la poca visibilità degli attraversamenti, per colpa sia
della pittura delle strisce, che sbiadisce presto, che per la visibilità, in
quanto all’imbrunire o di notte la loro esatta ubicazione risulta per l'automobilista alquanto
problematica. Le soluzioni ipotizzate per migliorarne la visibilità non mancano,
e, alcune, a mio avviso, sono da considerarsi davvero geniali per la
salvaguardia della nostra incolumità nell’attraversare la strada in condizioni di maggiore sicurezza. Ecco alcune delle ultime idee messe in campo.
Una delle ultime trovate è stata quella di attivare sugli attraversamenti pedonali dei
particolari sistemi luminosi-intelligenti. Un innovativo “sistema di segnalazione ed
illuminazione” che si mette in moto quando un pedone si appresta ad impegnare
l’attraversamento: in quel momento si attiva un marchingegno che, tramite un pulsante o un
sensore, illumina le strisce da attraversare. La cosa interessante è che
questo sistema di attraversamento
Pedonale Luminoso sfrutta il fotovoltaico, consentendo così sia risparmio che sicurezza: in particolare garantendo una migliore individuazione degli attraversamenti pedonali che si trovano in posizioni
difficilmente raggiungibili dalla rete pubblica.
Recentemente, però, in
Spagna è stata fatta un’ulteriore “bella pensata”: è avvenuta in una cittadina della
Catalogna, a Cambrils, dove è stato attuato un innovativo progetto sperimentale. Esso, però, pur creando come gli altri maggior sicurezza con l'illuminazione dell'attraversamento pedonale (utilizzando le luci a led), attiva l'illuminazione in modo
automatico, senza l'intervento dei pedoni.
Il funzionamento, all'atto pratico, risulta
abbastanza semplice ma allo stesso tempo molto efficace: quando un pedone lascia
il marciapiede per intraprendere l’attraversamento, una serie di sensori di
pressione a terra registra il suo peso e invia un impulso all’impianto di illuminazione a
led, che immediatamente si attiva, rendendo il “passaggio pedonale”
molto più visibile alle auto in transito, invitando
in questo modo i conducenti prima a rallentare e poi a fermarsi. Un ausilio questo particolarmente utile, soprattutto
nei casi in cui le strisce siano posizionate in vie scarsamente illuminate o
con modesta visibilità.
All’innovativo
progetto, oltre alla cittadina di Cambrils hanno aderito con entusiasmo diversi
altri centri, tra cui Barcellona, Figueres, Llieda, Solsona e altre città.
Abbordabile è apparso anche il costo di installazione: circa 10.000 euro, un
investimento che, alla luce delle statistiche, appare consono e ben giustificato, oltre che necessario. In Spagna le statistiche evidenziano che nel 2015
si sono registrati 376 morti e 11mila feriti fra i pedoni coinvolti in
incidenti stradali. Inoltre, l’alimentazione del sistema con dei pannelli
solari, indipendente quindi dalla rete pubblica, rende anche i costi di
esercizio meno onerosi. Il Comune di Cambrils, pensate, ha già installato anche
le nuove pensiline per la fermata degli autobus alimentate con i pannelli solari,
oltre che utilizzato le luci a led per i semafori.
La Spagna, dunque,
Paese lungimirante sia per la protezione delle persone nelle città che per il
costante risparmio energetico. Credo che anche l’Italia dovrebbe seguire la stessa strada: stando ai dati diffusi dalla Polizia Stradale, nel 2015 gli
incidenti stradali registrati sono stati oltre 73.000, con un'alta percentuale di morti. Causa principale resta sempre la velocità dei veicoli, unita però anche alla distrazione sempre più diffusa dei pedoni. Un fattore quest'ultimo aumentato notevolmente con l'uso improprio degli smartphone (basta leggere le ultime cronache sulle recenti morti avvenute attraversando i binari con le cuffie alle orecchie). Secondo l’Istat nel
2014 le morti in incidenti cittadini di questo tipo, sono state superiori a quelle derivanti dall'uso di alcol e droghe.
C'è da dire che la Spagna, in fatto di prevenzione, sembra proprio molto innovativa. Un altro dispositivo, in grado di dissuadere gli automobilisti focosi, è stato recentemente messo in funzione: si tratta del “dosso smart intelligente”, nato per rallentare il traffico in maniera molto convincente! Quello della
mobilità e della sicurezza urbana è sempre stato un argomento importante in Spagna, altro che da
noi! Nelle città frenetiche ed affollate di oggi, in effetti, è necessaria
qualche misura in più per sensibilizzare prima e convincere poi, gli automobilisti
più riottosi circolanti nelle nostre strade. La Spagna, innovativa più di altri, ha
pensato ad un dispositivo abbastanza geniale, in grado di rallentare le auto di
fronte ai "punti sensibili" delle città, come le strade in prossimità di scuole e luoghi frequentati da minori, in particolare negli orari di entrata e uscita.
A realizzarlo ci ha
pensato Isastur, un gruppo
industriale spagnolo, che ha creato il “dosso smart”. Questo nuovo tipo di dosso
intelligente, comandato a distanza da una centralina gestita dagli ausiliari
del traffico, si attiva nella fascia oraria prestabilita, svolgendo il suo
lavoro come un normale dosso d’asfalto, salvo poi scomparire ed inserirsi
perfettamente al livello del manto stradale, ritirando i suoi 7cm di spessore,
quando non più necessario. L’azienda ha dichiarato che è previsto anche un ulteriore
tipo di utilizzo; esso prevede che il dosso, in accoppiata con un autovelox, si
alzi in presenza di un’auto che sta infrangendo i limiti di velocità urbani.
Chiaramente le applicazioni possibili sono molteplici e il dispositivo promette
di essere utile in diverse altre circostanze.
Cari amici, credo che la
mobilità cittadina sia oggi un problema serio e degno della massima attenzione: in Spagna come
nel Nord Europa, in Italia come nel resto del mondo. Come sempre, per migliorarla, oltre alla possibilità tecnica va
aggiunta la fattibilità economica, e, cosa più importante, la giusta
preparazione culturale del Paese che deve adottare l’innovazione. Siamo sicuri
che noi in Italia l’abbiamo questa cultura?
Ciao, amici, a domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento