Oristano
14 Maggio 2016
Cari amici,
Nel mondo ci sono
persone “particolarmente altruiste”, molto positive e dedite agli altri (attenzione rivolta in particolare alle
nuove generazioni): sono quelle che considerano la cultura una pietra miliare
per la crescita umana. Uno di questi personaggi è il maestro elementare Antonio
La Cava, che a Matera dopo anni di insegnamento ha deciso che la sua missione
con i ragazzi non era proprio finita, ma poteva continuare in modo ancora più
incisivo e proficuo.
Animato da quella
grande volontà di fare del bene nei confronti degli altri, in particolare dei
ceti più deboli, una volta andato in pensione ha trovato la strada giusta per continuare la sua missione: quella di portare la
cultura dove normalmente non arriva. Ecco allora attrezzare un curioso
motocarro, che subito ha preso il nome di Biblio-motocarro,
con il quale, ben riempito di libri, partendo da Matera, ha attivato sul
territorio circostante la sua missione: quella di far leggere e far conoscere la cultura a
chi non l’aveva o l’aveva scarsa. Insomma, regalare cultura a grandi e piccoli,
come far conoscere la Divina Commedia, oppure "La rapa gigante" ai
bambini, in quei luoghi abbandonati, lontani dai centri culturali delle città.
Antonio La Cava per sua
libera scelta è diventato dunque “maestro a
vita”, senza minimamente pensare agli anni del riposo e della meritata
pensione. Eccolo, allora girare per la Lucania, in quei luoghi dove il silenzio
culturale può essere più assordante del rombo di un aereo, richiamando i
bambini e anche i più grandi alla gioia della cultura, delle fiabe e delle
storie, come per anni aveva già fatto nelle aule scolastiche. Come un nuovo “pifferaio magico”, con il suo Biblio-motocarro cerca di richiamare con costanza e passione gli esclusi,
alimentando con la cultura rinnovati sentimenti di fratellanza e di pace! Grazie a Lui
ogni giorno la “libreria ambulante” si muove dai paesi più isolati della
Lucania ai quartieri più lontani dal centro della città di Matera. Quando
arriva Lui, il maestro, è sempre una festa!
L’avventura del maestro
La Cava con la sua biblioteca ambulante iniziò negli anni 1999/2000, con uno
scopo preciso: richiamare l’attenzione sulla crescente disaffezione nei
confronti del libro da parte delle nuove generazioni, affascinate ed attratte sempre
più dai nuovi mezzi di comunicazione di massa. Certo, con l’utilizzo di mezzi
più moderni la sua missione sarebbe potuta essere più incisiva, ma il maestro
pensò che proprio il motocarro poteva rappresentare qualcosa di veramente efficace
per “fare maggiore presa”, per consentirgli di vincere la sua sfida. Il Biblio-motocarro, dunque,
“cavallo di Troia” di un maestro elementare con una lunga esperienza nella
scuola; esperienza questa che negli anni gli ha fatto maturare l’orgoglio di
sentirsi un po’ “maestro di strada”, luogo dove scompaiono le ristrette pareti
delle aule scolastiche, dove si legge e si impara seduti all’aria aperta, e
alla luce del sole.
“La
scuola facciamola fuori”, ha sempre sostenuto il
maestro, non nel senso di “eliminarla”, ma di svolgerla fuori dalle aule,
applicando l’equazione “la scuola fuori
dalla scuola”. Il Biblio-motocarro incarna dunque questo metodo didattico,
frutto della sua lunga esperienza, maturata in una famiglia modesta. Da
piccolo, il maestro La Cava, figlio d contadini, abitava in un “sottano” e
quando, soprattutto nelle serate d’inverno la madre spegneva l’unica lampadina
di casa, lui, per leggere, accendeva una candela. Forse da questo nacque in Lui
questo bisogno di luce esterna, di luce solare. Anche il suo primo libro non fu
acquistato in una libreria, bensì in una sorta di bibliobus (in realtà era un
camion attrezzato come un bibliobus), che in quei tempi svolgeva una
straordinaria funzione di biblioteca ambulante per conto dell’allora
Provveditorato agli Studi di Matera.
Spesso
anche oggi l’anziano maestro dichiara: “Non poteva che essere il motocarro il
mezzo per consentire ai libri di mettere le ruote”. Perché? Perché il biblio-motocarro
è un mezzo popolare, umile e semplice: le qualità giuste perché la cultura
appaia semplice e a portata di mano; a dimensione di adulti e di bambini, in
quanto li mette a loro agio, li avvicina ai libri, creando quella necessaria
familiarità, dimestichezza e amicizia. Una vera rivoluzione culturale la sua, che
fa uscire il libro e la cultura in genere, da quell’aura di élite,
trasformandola in cultura popolare. Il
maestro, mentre osserva con amore i lettori della sua biblioteca itinerante,
sorride soddisfatto; a chi lo interroga chiedendogli se si ritiene soddisfatto,
risponde: “Sì, perché se in Italia si legge poco, in Basilicata si legge ancora
meno per tante ragioni che hanno tutte, però, un elemento in comune: la
lontananza del libro.”
Cari
amici, sono davvero felice che ci siano persone così straordinarie, capaci di
dare se stessi agli altri senza bisogno di avere niente in cambio se non la
soddisfazione di essere stati utili! Prima di chiudere questa riflessione ho
avuto anche il piacere di leggere su Internet che altri “missionari di questo
tipo” albergano pure in altre parti lontanissime del mondo: per esempio in
Colombia, dove la “biblioteca itinerante” è costituita da un asino! Il sistema
è noto come “Biblio-burro” e a svolgere la funzione bibliotecaria sono Alfa e
Beto, due asini di un certo Luis Soriano, che li usa per... trasportare i libri
da far leggere in una zona chiamata La Gloria! Avete capito bene, asini che
trasportano libri! Soriano, soprannominato el
Profesor, rimase affascinato dalla lettura fin da piccolo e la forza che i
libri ebbero sulla sua formazione lo spinse a iniziare la sua attività, una
biblioteca itinerante di 70 libri!
La
cultura, amici miei, riesce a sorprenderci sempre: ha dei risvolti…di una straordinarietà incredibile!
Ciao
a domani.
Mario
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